Un grog nella neve

Un grog nella neve Saper spendere bene Un grog nella neve Come si prepara in Germania, in Russia e in America la bevanda ideale per le giornate rigide - Un sistema antico per sostituire il dado da brodo - Alcune norme indicative per il riscaldamento - Parliamo di «brùs» e di pompelmi Neve, sole malato quando c'è e giornate rigide. La signora Bruna Bosco ci scrive da Bardonecchla: « Qui in montagna abbiamo spesso ospiti la sera ed il mio problema è che cosa offrire invece del solito whisky. Vorrei una bevanda calda, rigenerante, adatta a questo clima freddo. Sarebbe un'allegra novità molto apprezzata ». Anche Rosalba e Claudia, due sorelle che vogliono dare « una festa memorabile », desiderano la ricetta di una bevanda calda, « inconsueta » precisano. Accontentiamo le nostre amiche e tutti coloro che al ritorno da una passeggiata tra la neve o anche solo da un giro frettoloso in città sentono il bisogno di un sorso che li riscaldi. Facile, rapidissimo e adatto a ogni ora il « tè esotico » di Ernestina da Cervinia. Preparare un buon tè bollente; in un bicchierone da grog mettere il succo di mezza arancia e di mezzo limone, un cucchiaino di zucchero e uno di miele. Versare il tè e decorare il bicchiere non una fetta d'arancia cosparsa di chiodi di garofano. , Dalla Germania ci è arrivato il prezioso consiglio della signora Elfriede Gorges di Colonia. « Leggo sempre con simpatia la vostra rubrica — ci scrive. — Per una straniera è forse ancora più. interessante che per le italiane. Ogni ricetta è una curiosità da provare subito. Vi mando la formula di due bevande calde, molto diffuse da noi in inverno, quando fa molto freddo ». Secondo la nostra amica tedesca « non c'è nulla di meglio per riscaldare il corpo e rallegrare una serata tra amici che un bicchiere dt "Tee-Chaudeau" ». Si deve mescolare il succo di 5 limoni con mezza bottiglia di cognac e unirvi la buccia di tre arance. Lasciare riposare per qualche ora, poi passare al colino, aggiungere mezzo litro di tè molto forte, un litro di acqua, 300 grammi di miele e mezza bottiglia di rum. Riscaldare e servire bollente. Che gliene pare, signora Bosco? Una vera novità per i suoi amici; provi e ci scriva il risultato. Per i bambini e « only for men » Per il palato dei ghiottoni, adattissima per le feste dei bambini la signora Elfriede consiglia una « Hamburger Tee-Creme ». Quattro tazze d'acqua bollente e quattro cucchiaini di tè, filtrare e mescolare con un quarto di panna non montata; unire 5 tuorli d'uovo e 70 grammi di zucche-, ro, cuocere a fiamma molto bassa, rimescolando continuamente per evitare che coaguli, finché la crema non sarà'ben densa. Insaporire infine nel bicchiere dell'ospite secondo le sue preferenze con succo d'arancia o rum. « Only for men ti sarebbero i grogs che ci consiglia la signora Wanda di Vercelli, che precisa di averli gustati anche lei con piacere nella casa di amici inglesi. Il « Russian grog » è a base di vodka. Anzitutto non bisogna trascurare un particolare importante: il bicchiere deve essere caldo. Basterà lasciarvi dentro per qualche minuto acqua bollente avendo cura di mettere nel bicchiere un cucchiaino, per evitarne la rottura. Per ogni ospite ci vorrà un bicchierino di sciroppo di limone, uno di vodka e una tazza di tè bollente. Il risultato non delude mai. Accanto a questo non poteva mancare 1' « American grog » che rifiuta il whisky e vuole un bicchierino di rum, uno di cognac e uno di Cointreau; mescolare in una casseruola con un bicchiere di sciroppo di zucchero, facendo scaldare senza mal raggiungere il bollore. Versare in bicchieri tenuti caldi e servire. Una variante al solito vin brulé A chi predilige il buon vino rosso dl nostra produzione ha pensato il signor Enrico Maschio: « vin chaud aux pommes », variante elaborata del più noto « vin brulé ». Le dosi per persona sono: mezza mela renetta, un quarto dl limone e un quarto d'arancia. Lavare bene la fratta e tagliarla a fettine sottili. Mettere a macerare per due o tre ore con un pizzico di noce moscata e duo grossi cucchiai di zucchero. Riscaldare poi un bicchiere di vino rosso sino a che non compare In superficie una schiuma bianca. Versarlo sulla frutta e lasciare in infusione per altre due o tre ore, ben coperto. Infine filtrare e portare a leggero bollore. Il nostro collaboratore sottolinea che uno o due bicchieri del suo grog « danno un'immediata vampata di calore .ed assicurano un lungo e sereno sonno ii. Il dado fatto in casa come ai tempi del bisnonno Ancora angosce per il glutammato monosodico. Il rag. Aldo Allegretti scrive che « consigliando dl aspettare la sentenza che gli studiosi daranno "tra breve" sui pericoli veri o presunti della- sostanza Incriminata, ci si addossa una non trascurabile responsabilità. L'aspettare non potrebbe significare forse nuovi ammalati? ». La signora Irene L. di Vercelli vorrebbe fare a meno anche dell'innocente (?) dado per il brodo, « ma i cibi mi sembrano insipidi — scrive. — Non c'è un metodo per fare " il dado casalingo "?». Il nostro cuoco Angelo Sorzio, mai a corto di risorse risponde: «Dovremo dunque tornare ai vecchi sistemi di cucina cari alle nostre bisnonne? Niente paura. I brani cuochi di un tempo preparavano essi stessi gli estratti per esaltare il sapore delle pietanze. In Francia erano denominali " giace de dande ". Unico inconveniente nella preparazione dt questi estratti in casa è che ci vuol molto tempo per la cottura ». Ecco ad ogni buon conto, l'antica ricetta. Si faccia bollire in una pentola capace un pezzo di carne dl bue (quando sarà cotto servirà per il pranzo), ossa di bue o vitello, cipolle, sedano, carote, erbe aromatiche, qualche pomodoro e un pizzico di sale. Lasciar bollire adagio, schiumando ogni tanto. Dopo un paio d'ore (o anche due e mezzo) passare il brodo in un colino; quindi continuare a farlo bollire. Quando sarà diventato molto ristretto, aggiungere sale, se occorre, e continuare a mescolare per evitare che attacchi sul fondo. Sarà pronto quando diventerà denso e lucido; si lasci intiepidire e si metta in vasetti di vetro. In frigorifero si conserverà bene. Altrimenti lo si dovrà sterilizzare per qualche decina dl minuti. Lo si userà come l'ormai classico dado. Norme indicative per il riscaldamento Impianti di riscaldamento, spese di condominio, polemiche tra proprietari di alloggi e inquilini. Abbiamo ricevuto altre richieste di delucidazioni sull'ammortamento del bruciatore. Ecco l'intervento del presidente della Camera di Commercio di Torino dott. Vitelli: « Dire che la Camera di Commercio ha emanato disposizioni in materia di riscaldamento delle abitazioni non è esatto. Essa si è limitata nel 1957 e nel 1966 a prendere atto di un accordo contenente direttive di massima siglato dalle principali categorie interessate, tra cui il Comune dl Torino, le associazioni proprietari, inquilini, installatori, commercianti e imprese. « Tali direttive non accennano a quanto l'inquilino debba pagare per l'ammortamento dell'lm pianto, ma solamente alla quota di manutenzione ordinaria che è di dieci lire al metro cubo. Per la manutenzione straordinaria viene precisato che le opere tecnicamente necessarie saranno eseguite a cura e spese della proprietà, con diritto di rivalsa — nel solo caso degli alloggi con affitto vincolato — dell'SO "b nei confronti dell'utenza: ciò in analogia al disposto dell'art. 19 della Legge 1950, n. 253. Le norme dell'accordo hanno valore soltanto indicativo. Non risulta infine quale norma recepita nella raccolta provinciale degli Usi vigenti in provincia di Torino alcun accenno a spese a carico dell'inquilino per il ripristino del refrattario della caldaia. Si intende che tutte queste direttive possono avere valore solamente se accettate dalle parti ». Brùs: formaggio per stomaco forte Il signor P. M. di Palazzolo Vercellese desidererebbe sapere come si prepara 11 « formaggio della pignatta, così detto perché in un vaso di terracotta, molti anni or sono, si metteva del formaggio fresco impastato con erbe, aglio (poco), grappa e poi lasciato fermentare. Mia madre ricorda che nel Vercellese, 30, forse 40 anni fa, era considerato un ■pregio avere in casa una pignatta con questa leccornia. Sarebbe interessante poterlo preparare ancora, se qualcuno si ricorda li ricetta ». Abbiamo interpellato uno dei più noti commercianti dl formaggi di Torino. Ecco la risposta. « Il lettore intende certo parlare del brùs, una vera specialità. Si deve prendere della robiola, anche di capra se piace, gorgonzola e grana grattugiato, circa 3 chili in tutto. Se si desidera un sapore più piccante, si deve aggiungere anche un po' dl toma di Lanzo e del ' pecorino pepato sardo, ma il loro sapore non è gradito a tutti. I formaggi devono essere sbriciolati con una forchetta e ben mescolati. Qualcuno mette anche uno spicchio d'aglio, ma io non lo consiglio; una volta macerato risulta insopportabile alla maggioranza dei palati. « Normalmente — prosegue l'esperto — non si aggiungono aromi, ma soltanto uno o due bicchieri di buona grappa o di co¬ gnac a scelta. Si deve lasciar maturare il tutto in una pignatta di terracotta in ambiente non troppo caldo (la fermentazione sarebbe certo più rapida, ma il formaggio assumerebbe un sapore acidulo che lo rovinerebbe). La temperatura ideale è sul 10 gradi. Di solito si lascia fermentare per un mese; ma il suo tempo non ha durata fissa. So che c'è gente che lo lascia anche un anno, ma non tutti riescono allora a mangiarlo ». Al sig. P. M. di Palazzolo non resta che provare. Con i pompelmi tre piatti appetitosi Pompelmi, una delle profumate risorse della fredda stagione. Maddalena O., da Cuneo ci invia tre ricette collaudate e gustosissime. Pompelmi con salsa — Sbucciare i frutti, tagliarli a fette trasversalmente e a parte preparare la salsetta. Cosi mettere in una ciotola. della mostarda dl senape, aggiungere dell'aceto bianco aromatizzato diluito con olio, sbattere il tutto e cospargerne le fette. Servire come antipasto. Pompelmi con zucchero — Tagliare in due pezzi i frutti, trasversalmente, incidere dei piccoli tagli sopra la polpa, cospargerli di zucchero e metterli in frigo per una mezz'ora. Servire come antipasto. Insalata con pompelmi — Preparare in una insalatiera una salsa composta di: olio, sale, succo di limone e due cucchiaini di mostarda di senape francese. Sbattere bene. Aggiungere l'insalata, molto fresca, a foglie intiere ricostruendo il cespo. Sbucciare il pompelmo della prima e seconda pelle avendo cura dl non rompere gli spicchi. Posarli sopra la lattuga a forma di margherita. Dopo la presentazione in tavola, naturalmente, si mescolerà il tutto. « Sono piatti appetitosi e freschi — precisa Maddalena — e di bella presenza. Spero accontenteranno qualche ■lettrice, che ama, come me, cucinare, per la gioia del suol cari ». Simonetta

Persone citate: Aldo Allegretti, Bruna Bosco, Elfriede Gorges, Irene L., Maddalena O., Only, Russian, Vitelli, Wanda Di Vercelli