Massacra nel sonno la giovane moglie che gli ha detto: "Non sei più un uomo,,

Massacra nel sonno la giovane moglie che gli ha detto: "Non sei più un uomo,, Scoppio di follia in un alloggio di borgata Mirafiori Massacra nel sonno la giovane moglie che gli ha detto: "Non sei più un uomo,, La frase lo ha ferito nell'orgoglio: da 9 anni era malato di esaurimento nervoso, più volte ricoverato in clinica e in manicomio - Ha atteso che la donna si addormentasse, poi le ha fracassato la testa a colpi di bottiglia e l'ha accoltellata - E' morente Con una bottiglia e un coltello un uomo ha colpito pazzamente a moglie nel sonno. Prima di addormentarsi, lei — un po' per scherzo, un po' perché insoddisfatta — gli aveva detto: « Non sei più un uomo ». La donna è morente, lui è in carcere. Sono rimasti, soli, due bimbi. E' accaduto la notte scorsa, in via Baltimora 132. Qui, in un alloggio decoroso e confortevole abita la famiglia Cena: il marito Antonio, 38 anni, operaio alla Stipel; la moglie Lea Passera, 30 anni, originaria di Caluso; i figli Marisa di 9 anni e Maurizio di 5. Il Cena è un uomo robusto, ma le sue condizioni psichiche sono fragili. Ieri il dott. Della Valle, commissario di Mirafiori, e il maresciallo Italiano hanno trovato il libretto sanitario di Antonio Cena: in una cinquantina di pagine vi è il calvario di quest'uomo e il dramma della sua famiglia. Già nel 1961 egli deve essere ricoverato otto mesi per esaurimento nervoso. Non guarisce più: alterna periodi nei quali è apparentemente normale e può lavorare ad altri periodi critici. Altri ricoveri, ancora cure. Nel giugno '68 è portato d'urgenza alle Molinette e un medico dice: « Quest'uomo è psichicamente distrutto. Non si può lasciarlo libero, è pericoloso ». Resta prima a Collegno, poi in una cllnica privata fino all'aprile di quest'anno. Viene dimesso, ritorna a lavorare, ma deve sottoporsi a visite mensili. In ottobre il medico è ottimista: sembra che, dopo molti anni, l'esaurimento sia superato. Dopo l'arresto, ieri il Cena ha detto che la moglie, assai graziosa, lo provocava spesso, lo stuzzicava, cercava di ingelosirlo. Non si sa quanto ci sia di vero nel suo racconto: non è stato possibile interrogare la donna e nessuno ha fatto pettegolezzi sul suo conto. Anzi, i vicini affermano che la famiglia sembrava vivere in buon accordo. I coniugi con i figli hanno trascorso il Natale con 1 genitori di lei, a Caluso, ed è stata una festa serena, particolarmente gaia perché tutti convinti che Antonio si era finalmente ristabilito. Lunedì la serata è trascorsa tranquilla davanti al televisore mentre i bimbi dormivano. « Poi mi sono ricordato che c'erano ancora cioccolatini e una bottiglia di spumante avanzati dalle feste — racconta il Cena. — Lea ed io abbiamo brindato, siamo andati a letto che eravamo allegri ». Dice ancora: « Io ero contento e tranquillo, ma lei nell'intimità mi ha detto: " Non sei più un uomo. Ma per fortuna che c'è un altro per me ". Ho creduto che volesse scherzare e ho riso ». Invece-, quella frase lo tormenta. Lei si è addormentata, lui non riesce a chiudere occhio. E se fosse vero: se Lea l'osse insoddisfatta di lui e lo tradisse? Passa un'ora, due a tormentarsi con pensieri cupi. Ora confessa: «Ver so le ire mi sono detto: ah, sì, non sono più un uomo? E allora vedrai ». Va in cucina a prendere la bottiglia di spumante vuota. afferra anche un coltello. Ritor- na in camera pazzo di furore e incomincia a colpire la moglie: bottigliate e coltellate alla cieca. L'urlo della donna sveglia i bimbi. Accorrono e vedono la madre insanguinata che cerca di ripararsi con le coperte, mentre il padre continua a colpire: « Allora, non sono un uomo? » grida. Marisa fugge, sul pianerottolo scoppia a piangere, poi suona il campanello dei vicini, i coniugi Baracco: « Venite, la mamma sta morendo ». I Baracco trovano il Cena nel bagno: sta lavando il corpo della moglie, che sembra senza vita. Altri inquilini, svegliati dalle grida, arrivano Impauriti. La sventurata è strappata dalle mani del marito, avvolta In una coperta e trasportata alle Molinette. La ricoverano con prognosi riservata alla Cllnica neurochirurgica per i tremendi colpi alla testa, che hanno sfondato 11 capo. Ha anche ferite da taglio alle braccia, che aveva levato in gesto istintivo di difesa. Il marito è fermato dalla polizia dì Mirafiori, interrogato, poi trasferito alle Nuove. — Francesco Caprini, 55 armi, di Settimo, è in gravi condizioni alla Clinica neurochirurgica delle Molinette per frattura del cranio, ferite al viso e agli arti. Ieri, verso mezzogiorno, percorrendo in motocicletta corso Regio Parco, si è schiantato contro l'autocarro di Ruggero Sfregola, 41 anni, strada del Pascolo 43, che avtva rallentato la marcia. i : ! i : 1111 111 ; i : 11 -111 ! -1:1111 j -11111 l 11 ! i f 11:1111:11 ' j ntonio Cena, 38 anni, con la moglie Lea Passera, 50 anni 111JI [ 1111111111111 ) 1111111 ] 111 ! 111 i 11:11111111111 ! I ri il 111 ! 111 f 1111 i I j ! 11111111111111111111111M11.11111 LI

Persone citate: Antonio Cena, Baracco, Della Valle, Francesco Caprini, Lea Passera, Ruggero Sfregola

Luoghi citati: Caluso, Collegno