Un duro attacco di Strauss alla «Ostpolitik» di Brandt di Tito Sansa
Un duro attacco di Strauss alla «Ostpolitik» di Brandt Un duro attacco di Strauss alla «Ostpolitik» di Brandt « E' la politica dell'abbandono », dice l'ex ministro (Dal nostro corrispondente) Bonn, 7 gennaio. La « Ostpolitik », la politica di apertura a Est del governo di minicoalizione Brandt-Scheel, è stata attaccata in modo violento dal « Bayernkurier », il settimanale del capo dei cristianosociali Strauss, e dall'esperto di politica estera del partito democristiano, Werner Marx. Essa viene definita una «politica di abbandono», che indebolisce l'Occidente e mette in pericolo la sicurezza dell'Alleanza atlantica. Nello stesso tempo viene annunciato che giovedì 15 gennaio l'offensiva dei democristiani e dei cristiano-sociali contro il governo continuerà: l'ex cancelliere Kiesinger e l'ex ministro delle Finanze Strauss replicheranno al discorso sullo « stato della Nazione » che il cancelliere Brandt pronuncerà dinanzi al Parlamento mercoledì 14 gennaio. Nel suo odierno attacco al governo, il settimanale di Strauss riferisce di avere appreso da « fonte attendibile di Washington», che nelle capitali occidentali si è irritati per il fatto che il governo tedesco, agendo di propria iniziativa, abbandona non soltanto posizioni nazionali, ma rinuncia anche a garanzie dell'Occidente le quali un giorno potrebbero essere « indispensabili per un colloquio tra Est e Ovest ». Secondo il Bayernkurier, Willy Brandt « concede, senza chiedere alcuna contropartita ». Il settimanale afferma che « gli ultimi bastioni della " Ostpolitik " sono caduti », che i primi contatti dell'ambasciatore tedesco a Mosca Allardt con il ministro degli Esteri sovietico Gromyko sono stati un fallimento, che Mosca ha posto condizioni inaccettabili, quale quella del riconoscimento de jure della Germania comunista e, prevede che il Cancelliere «avrà grandi difficoltà a nascondere la propria disfatta». «Certamente — scrive il settimanale — Brandt non sarà così onesto da annunciare il fallimento della propria politica ». Insieme con Brandt, il settimanale di Strauss attacca anche il presidente della Repubblica Gustav Heinemann, il quale «col suo zelo cerca di fare una specie di secondo governo e di fare politica per conto proprio ». La replica della presidenza della Repubblica al Bayernkurier è secca: « Il livello dì questo giornale di provincia è così basso, da vietare una presa di posizione ». Più concrete le critiche dell'esperto democristiano Werner Marx, che preannunciano quelle di Kiesinger e di Barzel. Tito Sansa
Luoghi citati: Bonn, Germania, Mosca, Washington
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