Un "boom troppo caldo,, di Tito Sansa
Un "boom troppo caldo,, La situazione tedesca Un "boom troppo caldo,, « Folle rincorsa » in Germania tra prezzi e salari (Dal nostro corrispondente) Bonn, 7 gennaio. Il « boom » dell'economia tedesca preoccupa sempre più gli ambienti politici di Bonn e quelli finanziari di Francoforte. Dopo le vacanze di fine anno, terminata la corsa ai consumi, ieri e oggi gli esperti si sono rimessi al tavolo e hanno constatato che è indispensabile e urgente porre fine alla « folle rincorsa » tra salari e prezzi. Appelli sono stati lanciati da più parti: il governo è stato invitato a rinunciare al progetto di diminuire l'imposta sui redditi e semmai ad aumentarla provvisoriamente del 10 per cento, e nel contempo a ridurre spese e investimenti; i sindacati sono stati esortati a rinunciare alle richieste di aumenti salariali (gli addetti ai servizi pubblici chiedono il 16 per cento e minacciano di scioperare, i metalmeccanici vogliono un ulteriore 12 per cento); la Banca Federale è stata pregata di porre un freno e di aumentare il costo del denaro, portando il tasso di sconto dal 6 al 7 per cento; gli importatori sono stati invitati a calmierare i prezzi al consumo, diminuendo quelli dei prodotti stranieri che essi acquistano a buon mercato. A Bonn si aspetta con interesse la relazione annuale che il ministro dell'Economia Schiller farà nella seconda metà del mese. Oggi, intanto, si è riunito il Comitato organizzatore della « azione concertata », per preparare la riunione di lunedì prossimo nella quale governo, sindacati, datori di lavoro e agricoltori dovranno fissare una linea comune per raffreddare l'economia surriscaldata. Non sono state prese decisioni, la discussione è stata concentrata sul problema salariprezzi. Rainer Barzel, capo del gruppo parlamentare democristiano, ha esortato il governo a non ridurre le imposte, perché ciò favorirebbe i consumi; Bruno Heck, segretario del partito democristiano, ha invitato Brandt a usare la mano forte, impiegando i mezzi a sua disposizione, « anche quelli impopolari »; il nuovo presidente della Banca federale, Karl Klasen, ha suggerito al cancelliere di impostare una « dura » politica anticiclica, di bloccare gli investimenti dello Stato e di invitare i Laender e i Comuni a fare altrettanto. Domani, a Francoforte, Karl Klasen presiederà la prima riunione del 1970 del Consiglio centrale della Banca federale. A gran voce negli ambienti economici e borsistici si chiede all'Istituto di emissione di aumentare il tasso di sconto, per frenare gli investimenti e per bloccare la fuga di capitali (6 miliardi di marchi, pari a oltre 1000 miliardi di lire, in dicembre) causata dall'alto tasso di interesse sul mercato dell'eurodollaro. Si ritiene a Bonn che l'aumento del tasso di sconto in Germania sia ormai inevitabile, ma che non verrà deciso domani, bensì nella riunione del Consiglio centrale della Banca federale del 22 gennaio, cioè dopo le decisioni delibazione concertata» e dopo la pubblicazione della relazione ufficiale del ministro dell'Economia Schiller. Tito Sansa
Persone citate: Brandt, Bruno Heck, Karl Klasen, Rainer Barzel, Schiller
Luoghi citati: Bonn, Francoforte, Germania
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