Tenta di dar fuoco alla sorella che non gli prepara il pranzo
Tenta di dar fuoco alla sorella che non gli prepara il pranzo Impressionante episodio in un alloggio di Genova Tenta di dar fuoco alla sorella che non gli prepara il pranzo . E' un giovane di 18 anni - Dopo averla picchiata, l'ha cosparsa di alcool ed ha acceso un fiammifero - Bloccato dalle grida della ragazza (13 anni), le ha chiesto «scusa» (Dal nostro corrispondente) Genova, 7 gennaio. Nicolò Canepa, di 18 anni, ha cercato di dar fuoco con l'alcool alla sorella tredicenne, Marina, che non voleva preparargli da mangiare; poi di fare esplodere la casa col gas: le urla della ragazza lo hanno fermato in tempo. Come se .si riavesse da un sogno, il giovane ha spento il fiammifero già acceso e ha chiesto scusa. La madre, Carla Cavalla, è tornata a casa tre quarti d'ora dopo. « Mi sono accorta che qualcosa non andava — ha detto — perché la bambina era ferita alla testa ». Nicolò, infatti, le aveva fatto battere il capo più volte contro il muro. « Ti denuncio » ha detto la donna al figlio. « Perdonatemi » ha mormorato il ragazzo, ed è uscito. In serata è tornato a casa (madre e sorella erano all'ospedale) dove i carabinieri l'hanno ritrovato. Molto probabilmente il giovane sarà portato in una casa di correzione. Il drammatico episodio è avvenuto nella tarda mattinata di oggi a Voltri, all'estrema periferia di Genova, sulla Riviera di Ponente. Carla Cavalla, una donna dì mezza età, da quando, dieci anni fa, le è morto il marito in un incidente d'auto, lavora nel reparto cronici dell'ospedale « San Carlo » di Voltri. per mandare avanti la famiglia. Il figlio maggiore, Nicolò, dopo avere conseguito il diploma di terza media (ha un normale quoziente di intelligenza), non ha voluto saperne né di continuare gli studi né di lavorare. Gli era stato trovato un buon posto in porto, di recente, ma « è riuscito ben presto'a farsi licenziare», dice un conoscente. Nicolò Canepa è un ragazzo alto, robusto. « Sono le cattive compagnie che lo hanno traviato », dice la madre tra i singhiozzi. La « cattiva compagnia » sarebbe un giovane al quale Nicolò era particolarmente legato: stavano sempre assieme e la sera, appena rientrato a casa, Nicolò ne riceveva, abitualmente, una telefonata « di controllo ». « Il ragazzo — dice un amico dì famiglia — si sentiva come aggrovigliato in una situazione dalla quale non sapeva come uscire. Per questo era cosi nervoso ». Oggi, verso le 11,30, poco dopo essersi alzato, Nicolò Canepa ha detto alla sorella: « Ho premura, preparami da mangiare ». « Aspetta la mamma, arriva a mezzogiorno e dieci, lo sai », ha risposto la ragazza. A questo punto è scattata l'ira del giovane. Ha preso il capo della sorella, facendolo battere con violenza contro il muro. Poi le ha versato addosso il contenuto di una bottiglia dì alcool e ha staccato il tubo del gas. Quindi le sì è avvicinato con un fiammifero acceso. « Ti do fuoco e faccio saltare la ciV sa », ha urlato, fuori di sé. Terrorizzata, Marina si è mes- sa a gridare e a piangere: al- la vista delle sue lacrime, ha raccontato la sorella, « Nicolò si è ripreso, ha capito quello che stava per fare ». « Perdonami, non volevo farti del male » ha detto il giovane. « Ormai l'hai fatto, ma ti perdono », ha risposto la ragazza. ali Genova. Marina Canepa ricoverata all'ospedale aiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiuiiiiiiiiiiiiiiimiiii
Persone citate: Canepa, Carla Cavalla, Nicolò Canepa, Ponente
Luoghi citati: Genova
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