L'asciugatore del bucato

L'asciugatore del bucato Saper spendere bene L'asciugatore del bucato E' un altro elettrodomestico che presto enìrerà nell'uso - Ne abbiamo provati tre tipi: uno si chiude in valigia, l'altro si ripiega a fisarmonica, il terzo è più veloce nta più caro - La saccarina e il ciclammato - Dal riscaldamento ai fanghi Con le lunghe giornate di nebbia e di freddo la donna di casa vede aumentare le preoccupazioni quotidiane. «Il mio cruccio invernale è asciugare in fretta il bucato — scrive Laura Dossena di Torino. — Ho due bambini, uno tre anni, l'altro tre mesi e la biancheria non basta mai. Sul balcone non si può stendere, è antiestetico, è vietato e c'è 10 smog. Avere sempre una distesa di panni umidi nel bagno non mi piace: fa disordine e mi pare antiigienico. Ho sentito parlare di apparecchi elettrici, che in un'ora asciugano il bucato di una lavatrice. Servono? ». Gli stessi problemi ha Virginia Sanna di Asti, che si definisce « una mamma s con quattro bambini e poco spazio ». E precisa: « Per me ci vorrebbe un asciugabucato piccolo, ma capacissimo ». * * Il progresso della tecnica non ha soste ed inventa di tutto pur di alleggerire la fatica delle Indati iratissime massaie. Aspirapolvere, lucidatrice, lavatrice e lavastoviglie sono elettrodomestici veterani. Relativamente recenti e non ancora d'uso comune gli asciugabucato. « Siamo ancor lontani dall'abbinamento automatico di mio di questi apparecchi elettrici ad ogni lavatrice — spiega un negoziante specializzato — e c'è anche molta diffidenza. Le àonne temono che i tessuti si rovinino, specie gli indumenti delicati. Ma io sono certo: lentamente si convinceranno dell'utilità dell'asciugabiancheria, che diverrà inscstiiuibile ». Il modello da 29.900 e quello da 49.800 lire Il principio di funzionamento di questo elettrodomestico non sta nell'essiccazione, ma nella forte circolazione d'aria calda ben filtrata con espulsione dell'umidità. Ne abbiamo visti due modelli pratici e di minimo ingombro in un negozio di casalinghi. Fornito in una valigia delle dimensioni dl cm 82 per 40 e per 20, il tipo più economico si monta e si smonta in pochi minuti con estrema facilità; dopo l'uso si può riporre in un armadio o in un angolo del bagno. All'interno è provvisto di dieci aste lunghe ciascuna circa 70 cm, che permettono di stendere l'intero bucato di una lavatrice media. Tempo dell'asciugatura: poco più di un'ora. Prezzo di listino: 29 mila novecento lire. n Pieghevole, sì da ridursi ad occupare lo spazio d'una scaletta, montato su rotelle per facilitarne lo spostamento ecco il secondo modello d'asciugabiancheria che abbiamo provato. In funzione assomiglia a un mobiletto, coperto di similpelle elastica termoisolante, foderata in maglia di cotone jersey, resistente. Misura cm 187 dl altezza, 80 di larghezza, 38 di profondità. Quando è ripiegato « a fisarmonica » la larghezza si riduce a 17 centimetri. Le dieci aste interne sono orientabili e rotanti, il soffio di aria calda sale dal basso, dove ci sono quattro resistenze corazzate a prova d'acqua. La temperatura media si aggira sul 45 gradi. Anche con questo modello occorre poco più di un'ora per l'asciugatura. Il costo di gestione è inferiore a 50 lire per ogni bucato. Prezzo di listino è 49.800 lire (2000 lire in più per 11 trasporto fatto dal negozio per chi risiedesse fuori Torino). Un rivenditore d'elettrodomestici, che non rifiuta sconti generosi alla clientela dl fiducia, ha destinato un reparto del suo magazzino agli apparecchi asciugabiancheria. Il tipo smontabile si ottiene a 25 mila lire; quello pieghevole a 45 mila (dazio escluso). Un terzo modello di asciugabucato ha un nomo assai noto e la forma elegante d'un cubo; base cm 57, altezza cm 54, profondità cm 60. Il piano superiore è ln « formica », davanti si apre Io sportello per il caricamento. Terzo tipo: leggerissimo ma costa di più Molto leggero, lo/ si può sistemare sulla lavatrice, se questa ha l'oblò frontale o addirittura appendere al muro. Asciuga velocemente sino a tre chilogrammi di b'mcherla ed è provvisto di un contaminuti che regola la duri,.,, del funzionamento secondo la quantità e la qualità del bucato. Un tamburo rotante, sistemato all'interno, permette alla biancheria di distendersi e di asciugarsi senza grinze. Per eliminare dall'ambiente l'umidità 11 produttore ha previsto (a parte) un tu bo di gomma che collegherà l'ap parecchio con l'esterno. Normalmente bastH socchiudere la finestra. Il prezzo di listino è 62.000 lire, ma lo si può ottenere a poco più di 50 mila, dazio escluso A conti fatti il nostro esperto sostiene che « il costo d'una asciugatura con questi apparecchi si aggira tra le 10 e le 30 lire per ogni chilo di biancheria, secondo i tipi ». Tra i fedelissimi alleati della donna, che funzionano con la semplice pressione di un bottone, segnaliamo quest'ultimo ritrovato, l'asciugabiancheria, il cui silenzioso ronzio, bilancio per mettendo, diventerà presto fa miliare. Saccarina? Nessun pericolo lo dice un'autorità « Ho letto ì recenti articoli — scrive Giuseppe Delfino — circa la probabile pericolosità del "ciclammato" A questo riguardo non sono direttamente interessato (e neppure la maggioranza degli ita liani). Lo sono invece a un dot ctftcanle similare, cioè la " sac carina " Anch'essa è un prodotto sintetico, e il professor Tappi in una recente intervista a La Stampa ha detto che i prodotti sintetici possono decomporsi for mando sostanze pericolose. Es sendo diabetico, laccio uso di sac carina nelle bevande (0,100,21) grammi 11 giorno). Vi prego di informarmi se posso continuare ». ■k-k Trascriviamo la risposta delprof. Tappi, preside della facoltà di Farmacia dell'Università di Torino: « La saccarina è escre ta inalterata per la quasi totalità e. per quanto è a mia conoscen za, ricerche farmacologiche, tossicologiche e cliniche concordano nell'affermazione che il continuato uso di piccole quantità di saccarina è senza pericolo. D'altro lato non mi risulta che finora siano stati elevati sospetti nei confronti dell'uso di questo dolcificante adoperato da quasi un secolo. « Solo in pochissime persone che manifestano una idiosincrasia alla saccarina si possono notare vomito, diarrea ed eruzioni cutanee. Nelle altre normalmente solo dosi elevate (5-25 grammi il giorno in luogo dei pochi centigrammi ordinariamente assunti come edulcorante) possono causare inappetenza e altri disturbi. Ritengo pertanto che il signor Delfino possa continuare senza preoccupazioni l'impiego della saccarina alle modeste dosi abituali ». /Incora a proposito del ciclammato « A proposito dell'accenno che il lettore fa alla mia frase "i prodotti sintetici possono decomporsi formando sostanze pericolose " vorrei precisare che ciò era stato detto in quanto non sempre è conosciuto il metabolismo (cioè le trasformazioni) che un composto può subire quando venga ingerito e fra i prodotti dl trasformazione possono trovarsi sostanze potenzialmente sospette (ma non è affatto detto che ciò si' verifichi sempre o anche solo nella maggior parte dei composti) . « Per quanto concerne 11 ciclammato, è stato sospettato che la cicloesilamina che da esso può originarsi nel corso del metabo lismo, possa produrre azioni nocive. Le esperienze degli autori americani che hanno portato a bandire il ciclammato "in via prudenziale" sono state condotte con dosi massive (che corrispondono a somministrare a un uomo, per la quasi intera durata dèlia sua vita, una dose dl oltre 100 grammi per ogni singola somministrazione giornaliera!). Inoltre è stata addizionata anche cicloesilamina. Ciò nonostante, solo alcuni animali hanno presentato manifestazioni di tfpo canceroso. Manifestazioni cancerose si sono avute, sia pure in misura percentualmente minore, anche in animali "di controllo" (ossia non trattati con ciclammato o con ciclammati più cicloesilamina). Si deve poi ancor rilevare che non tutti gli animali metabolizzavano (trasformavano), il ciclammato in cicloesilamina ». L'ammortamento del bruciatore La signora L. B. dl Ivrea ha un difficile problema: un contrasto con la proprietaria del suo alloggio. « Consigliatemi come comportarmi — ci scrive — perché in fondo si tratta proprio di sapere spendere bene i miei pochi soldi. Circa un anno dopo il contratto d'affitto la proprietaria ha richiesto a tutti gli inquilini dello stabile l'ammortamento del bruciatore. Il prezzo sarebbe tra le 1000 e le 2000 lire il mese per tutto il periodo durante il quale siamo stati nell'alloggio. Noi già paghiamo la manutenzione s la pulizia del bruciatore — circa 20.000 lire annue ripartite tra gli inquilini — ed inoltre proprio in questi giorni abbiamo pagato 12 mila lire, per aver fatto cambiare la terra refrattaria della caldaia. Nel contratto non si faceva cen no a questi diritti che ora la signora vanta u. ■k-k All'Unione Nazionale Condomini un esperto ci ha precisato: « Una disposizione della Camera di Commercio di Torino stabilisce che un inquilino deve pagare da un minimo di 10 a un massimo di 20 lire il metro cubo l'anno per l'ammortamento di tutto l'impianto dl riscaldamento. Con tale somma — che il proprietario dovrebbe tener da parte — viene ad essere cautelata la spesa di qualsiasi riparazione dell'impianto termico e l'inquili no non dovrà più parteciparvi. « E' ormai uso comune però mettere a carico dell'inquilino la spesa del refrattario della cai daia, come normale consumo del rimpianto. Ma il bruciatore fa parte integrante della proprietà: l'inquilino è già tenuto a pagare l'affitto, il riscaldamento e l'ammortamento dell'impianto termico, il che corrisponde anche all'uso dl questi servizi comuni. Non dovrà dare nulla al proprietario a titolo d'ammortamento del bruciatore; a meno che nel contratto stipulato non ci siano clausole particolari. Ancora una precisazione: il contratto non può essere rifatto senza aver prima ricevuto la disdetta con tre mesi di preavviso ». Fanghi artificiali il pregio è nel calore Una lettrice che da anni, nel mese di gennaio, si reca a fare 1 fanghi, questa volta deve rinunciarvi per motivi familiari. Domanda: « Mi hanno detto che esistono fanghi artificiali. Che cosa sono? Una mia amica ha sentito parlare dt muffe applicate in alcune stazioni termali. Dt che si tratta? ». ** Chiediamo spiegazioni allo specialista. « La caratteristica fisica e le proprietà terapeutiche dei fanghi artificiali sono molto lontane da quelle dei fanghi di origine naturale. In genere sono a base dl cera o di paraffina o di nafta melmosa, frammista a roccia polverizzata. La proprietà curativa di questo impasto consiste nel calore che può cedere al corpo. Per quanto si riferisce alle muffe, vengono effettivamente usate per applicazioni ln alcune stazioni termali, tra cui Vinadio. Si tratta di poltiglie la cui componente essenziale è costituita da alghe termalizzate ln bacini dl acque minerali sulfuree ». ■iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii « Polastro in teda » con la polenta Sèmpre in tema dl tradizionali piatti veneziani, Angelo Sorzlo suggerisce alla signora F. S. come cucinare 11 « polastro in tecia ». «Si taglia il pollastrella in K parti spolverandolo leggermente di farina. Rosolare aggiungendo poi un tritato dt cipolla, carota e sedano. Si bagna con un bicchiere di vino bianco, sale e pepe. Si aggiunge un chiodo di garofano e una punta dl cannella, un pomodoro pelato e tagliuzzato e qualche fungo porcino fresco. Cuocerlo a fuoco lento, bagnando ogni tanto con brodo. À fine cottura deve restare un sugo denso, altrimenti sciogliete un cucchiaino di fecola con vino bianco versando nel sugo, mescolando. Servire con la polenta: sposalizio ideale ». Dal cuoco di Voghera Un'altra ricetta per la trota al cartoccio, ci è stata inviata da Giovanni Garbagnoll di Voghera. Si pulisca una trota di 200 grammi e le si tolga la spina dorsale senza rovinarla troppo. Si prepari un ripieno a freddo con burro, nocciole, noci e prezzemolo, un pìzzico di sale e qualche droga a piacere. Mettere 11 ripieno nella trota e rosolarla a fuoco vivb, cercando dl tenerla chiusa. Avvolgere quindi la trota in un cartoccio precedentemente preparato e ben unto e mettere in forno per finire la cottura. SI potrà servire con contorno di patate naturali e burro fuso. Simonetta

Persone citate: F. S., Giovanni Garbagnoll, Giuseppe Delfino, L. B., Laura Dossena, Polastro, Sanna

Luoghi citati: Asti, Ivrea, Torino, Vinadio, Voghera