"Ma chi se ne importa,,

"Ma chi se ne importa,, LA DIFESA DELLA LINGUA ITALIANA "Ma chi se ne importa,, Giova sperare che il titolo della « Canzonissima 1969 », Ma chi se ne importa, abbia riscosso le orecchie di quanti Italiani non le abbiano ancora foderate d'ovatta. Alle nostre, il verbo importarsi, complicato in importarsene (sull'esempio di Incaricarsi, incaricarsene), giunge affatto nuovo (nel senso antico di strano), né siamo in grado di indicarne la genesi, sebbene sospettiamo che sia dialettale. Quel che subito colpisce è l'analogia col plebeismo fregarsene di rea memoria fascistica, e più coll'espressione romanesca « e chi se ne frega? » (cui tanto sovrasta l'antico piemontese nobiliare «ai fa pa nen »); e forse tutta la questione si riduce a un esempio di potenza attrat tiva esercitata da un modu lo fortunatissimo, in situazione psicologicamente simile. Ma l'orecchio se ne sdegna, e volendone investigare la ra¬ gione grammaticale, essa consiste in un sopruso di più, dei tanti che già si commettono dai « mass media » sui poveri verbi italiani. Importare — che nel Tommaseo - Bellini è primamente registrato nel senso oggi smesso di Denotare, significare, — fu sempre preso con valore intransitivo e impersonalo nel significato di Premere, esser da considerare: importa che le famiglie siano regolate; finse che non glie ne * importasse; non m'importa una saetta della sua lode; e anche senza reggimento alcuno: importa di molto!; non importa (dove è più vicino all'impersonale latino refert). Ma non s'è fnai trovato che se ne facesse un intransitivo di forma riflessiva, cioè tose parabile dalla particella prò nominale e dunque messo in un mazzo con Abboccarsi accorgersi adirarsi apporsi e simiglianti verbi. Si dice bene « noa m'importa » o « non me ne importa » (« non m'importa di questo »), ma non si direbbe mai « non m'importo ». E in quanto alla particella pronominale mi («non mi importa »), che potrebbe trarre in inganno i più semplici, essa non è già pronominale riflessiva ma il dativo del complemento di interesse: non importa a me. La forma «chi se ne importa » per « a chi importa » o pleonasticamente « a chi glie ne importa », non vuol dunque sapere di starsene ritta né come « riflessivo assoluto » (lagnarsi) né, tanto meno, come « riflessivo apparente» (lavarsi le mani); e può valere soltanto come scherzo eufemistico (ma di dubbia lega). Ora gli scherzi verbali si possono fare anche davanti a una platea di 25 milioni di ascoltatori, ma sempre « con licenzs degli Otto » e dandone avviso. 1. p.

Persone citate: Tommaseo