I calabresi di Torino respingono le accuse di aggressione a Fabbri di Edmondo Fabbri

I calabresi di Torino respingono le accuse di aggressione a Fabbri I calabresi di Torino respingono le accuse di aggressione a Fabbri Sono i fratelli Alfredo, Attilio e Rocco De Luca e Antonio Gioioso - Alfredo è lo spettatore entrato in campo al termine della gara - Dice: « Eravamo andati a Bologna per vedere la Roma; abbiamo vissuto a lungo nella Capitale e siamo rimasti tifosi dei giallorossi » I giovani fermati a Bologna in seguito all'aggressione al trainer Edmondo Fabbri sono rientrati la scorsa notte a Torino. Attilio e Rocco De Luca, 27 e 31 anni, via Spontini 5, sono risultati estranei all'episodio. Secondo la polizia bolognese, qualche indizio sussiste invece a carico di Alfredo De Luca, 22 anni, autista e del sarto Antonio Gioioso, 25 anni, via Accademia Albertina 42. Il primo, bloccato da un agente mentre cercava di scendere negli spogliatoi, è stato rivisto mezz'ora dopo vicino all'auto di Fabbri; il secondo sarebbe stato individuato per una sciarpa giallorossa che portava al collo. Alfredo De Luca afferma: « Mi dispiace per quanto è accaduto a Fabbri. E' un allenatore che stimo, quando era a Torino ci ha dato gtandi soddisfazioni. Nei suoi confronti ho soltanto sentimenti di ammirazione. Non c'entro con l'aggressione. Ero a Bologna per vedere la Roma. Ho vissuto parecchi anni nella Capitale e. con i miei fratelli, sono rimasto tifoso dei giallorossi. Quando è stata segnata la rete del pareggio, ci siamo abbracciati. Sono seguiti momenti di esaltazione, appena l'arbitro ha fischiato la fine ho saltato la rete per festeggiare Cappellini. Sono stato fermato, la polizia ha voluto sapere il mio nome, mezz'ora dopo mi hanno lasciato andare ». Racconta Antonio Gioioso: « Abbiamo visto Alfredo in mezzo agli agenti e ai carabinieri. Non sapevamo dove trovarlo, ci siamo diretti verso l'uscita principale. L'aggressione era già avvenuta, ho notato un gruppo di persone vicino a un'auto, mi sono avvicinato per curiosità. Un poliziotto in borghese mi ha detto: "Non si muova"». Alfredo De Luca conferma: « E' andata proprio così. Volevamo passare una bella giornata e ci siamo trovati nei guai. In questura mi hanno detto che il figlio di Fabbri mi ha riconosciuto. Sicuramente si sbaglia, io suo padre non l'ho nemmeno sfiorato ». e. mo. Edmondo Fabbri ed il suo presunto aggressore Alfredo De Luca (Foto Moisio)

Luoghi citati: Bologna, Torino