Il nostro ritardo tecnologico è aumentato in cinque anni

Il nostro ritardo tecnologico è aumentato in cinque anni Mentre la produzione industriale guadagna posizioni Il nostro ritardo tecnologico è aumentato in cinque anni Le vendite all'estero di brevetti, licenze ecc. sono cresciute più degli acquisti, ma solo nei confronti dei Paesi meno progrediti - Rispetto agli altri perdiamo terreno - La causa: scarsi investimenti nella ricerca scientifica (Nostro servizio particolare) Roma, 2 gennaio. Tra il 1963 e il 1968 si è accentuato il distacco tecnologico fra l'Italia e i Paesi più industrializzati, mentre una tendenza opposta si è registrata nell'andamento della produzione industriale. In uno studio, redatto per la seconda volta a cura dell'Eni, che sarà stampato a giorni, si afferma che nel 1963 « l'Italia era a metà strada, dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, tra i Paesi più industrializzati e quelli che si sono posti di recente sulla via dell'industrializzazione. Nel 1968 la posizione italiana non è più a metà strada, ma tende a scendere al livello di questi ultimi ». Nel 1963 l'Italia incassò 20 miliardi di lire per le vendite all'estero di brevetti, licenze, conoscenze e applicazioni tecnologiche e spese per lo stesso motivo all'estero 86.9 miliardi. Nel '68 gli incassi sono saliti a 40 miliardi, le spese a 137,1 miliardi. Il saldo passivo è passato da 66,5 a 96,2 miliardi. Le vendite « tecnologiche » sono dunque alimentate, in proporzione, più degli acquisti. Ma. secondo lo studio dell'Eni, gli elementi negativi risultano non tanto dall'andamento di acquisti e vendite, quanto dal rapporto tra l'Italia e i Paesi acquirenti 0 venditori. Gli scambi sono stati classificati in quattro gruppi: con 1 Paesi più industrializzati, con quelli in fase di indùsirìalizzazone, con quelli a regime comunista e con quelli in via di sviluppo (il cosiddetto «terzo mondo»/. Con i dieci Paesi industrializzati (Belgio, Canada, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Olanda, Svezia, Stati Uniti e Svizzera), la cifra degli acquisti (sui 90 miliardi) resta stabile tra il 1963 e il '68, mentre le vendite scendono da 55 a 44 miliardi. Coi Paesi in via di industrializzazione le vendite scendono da 14 a 13 miliardi, mentre gli acquisti balzano da 200 milioni a 4,2 miliardi. Coi Paesi comunisti non vi sono variazioni. Coi Paesi in via di sviluppo gli acquisti passano da 0,1 a 1,3 miliardi e le vendite da 17,5 a 37 miliardi. Tutto ciò significa che il miglioramento nel quinquennio delle nostre vendite tecnologiche all'estero è stato ottenuto solo nei confronti dei Paesi meno progrediti del mondo, mentre abbiamo cominciato a comprare tecnologia anche da Paesi in via di industrializzazione, verso i quali cinque anni prima eravamo esportatori netti. L'analisi di dettaglio chiarisce che l'interscambio avviene per il 90 per cento con soli dieci Paesi: Stati Uniti, Svizzera, Germania, Francia, Inghilterra, Spagna, Olanda, Zambia, Argentina e Giappone. Nel 1968 i nostri maggiori saldi attivi si sono avuti con la Spagna, con lo Zambia e con l'Argentina, seguiti da Brasile. India e Giappone. I saldi passivi nel quinquennio si sono invece evoluti in questo senso. Con Stati Uniti da 34,3 a 50,5 miliardi; con Svizzera da 12,2 a 18,2; con Germania da 8,7 a 11,9; con Francia da 4,3 a 12,2; con Inghilterra da 8,2 a 8.3 (l'au¬ mento è però maggiore, data la svalutazione della sterlina); con Olanda da 3,3 a 6,2. La tabella mostra chiaramente che cosa è avvenuto per i settori industriali. Il nostro divario tecnologico si è attenuato nel settore metalmeccanico, è inalterato nel settore minerario (ricerca petrolifera), mentre si è fortemente accentuato nell'elettronica, nella chimica, nella farmaceutica e nel settore alimentare. La situazione si è quindi appesantita in tre dei quattro settori manifatturieri che guidano lo sviluppo industriale dì questi anni. Le cause del divario vengono attribuite dallo studio Eni agli insufficienti investimenti nella ricerca scientifica. In Italia la spesa è passata tra il 1963 e il 1968 dallo 0,6 allo 0,9 per cento del predotto nazionale lordo, rispetto all'1,7 del Giappone, all'1,8 della Germania, al 2 della Francia, al 2,2 di Gran Bretagna e Olanda e al 2,9 degli Stati Uniti. Giulio Mazzocchi BILANCIA DEI PAGAMENTI TECNOLOGICA (in milioni di lire correnti) PAGAMENTI INCASSI SAL DO 1963 j 1968 1963 j 1968 1963 | 1968 Metalmcccanlco .... 30.751 27.097 8.209 9.443 —22.542 —17.652 Elettrlco-elettronlco . . . 15.132 24.411 j 2.733 i 2.909 ! —12.399 —21.502 Chimlco farmaceutlco . . 20.741 35.371 , 5.033 ; 12.055 —1,5.707 — 23.316 TOT ALE 86.952 j 137.113 20.362 j 40.843 — 66.590 : —96.270

Persone citate: Giulio Mazzocchi