Tanto shake (e qualche mazurka)

Tanto shake (e qualche mazurka) IL WEEK-END NELLE SALE DA BALLO Tanto shake (e qualche mazurka) I torinesi hanno trascorso l'ultima notte degli Anni Sessanta ballando fino all'alba. Per le sale da ballo, il 1969 è stato un anno fortunato. Il cav. Messe, proprietario di alcuni locali del centro, dice: «Il numero delle presenze è in forte aumento rispetto al passato. Torino non è venuta meno alla sua fama dì capitale della danza. Le sale, specie il sabato sera, sono affollate da un pubblico eterogeneo. Accanto ai giovanissimi — dall'anno scorso possono entrare anche i sedicenni non accompagnati — si possono trovare uomini e donne di « quella certa età ». Il ballo è una delle forme di divertimento più popolari: senza spendere troppi quattrini si può passare una bella serata, fare nuove amicizie e, sotto un certo aspetto, praticare anche dello sport. Basti pensare a quanto saltano e si agitano i ballerini dello shake ». Il programma di questo primo week end del 1970 si presenta interessante. Al « New Crazy », che è stato il primo locale torinese a lanciare il genere beat, è arrivato il martinicano Sammy Set, uno fra i più famosi cantanti di rhythm and blues del momento. Camicia a lustrini aperta sttl petto, un 'asco di capelli neri, canta e balla con gran foga; le sue interpretazioni, molto personali, piacciono ai teen agers. Al « Mack 1 » continua il successo di un altro interprete di rhythm and blues: Herby Goins. Entusiasmo fra gli spettatori suscita la giovane ballerina inglese Tina, che accompagna danzando le sue canzoni. Alta, un corpo da adolescente, due occhi intensi, balla, salta, si agita al ritmo degli shakes: tutto sotto le luci multicolori che si accendono e si spengono creando effetti psichedelici di un'intensità che lascia turbati. Al « Columbia night club » Gianni Laga si esibisce in una serie di figure di karaté coreano con la collaborazione di una ragazza giapponese ed una italiana. Al « Voom Voom » cantq la « promessa » Lillian con la Spirale 20. Romy, il giovanissimo cantante ungherese pupillo di Domenico Modugno, sì esibisce all'Arlecchino, alternandosi con Carmen Rizzi e il complesso I Royals. A « Le Roì » canta sempre Jean Léonard, accompagnato da Le Valanghe, un complesso che fa onore al nome: le loro interpretazioni sono davvero fragorose. Per chi preferisce i delicati passi di una polka o una mazurka, a « La Perla » suonano gli Aretari con Daiano Renna, al « Principe » canta Augusto Oleandri. Jazz per raffinati allo « Stoing jazz club » con D'Andrea, Mondini e Trio. Spettacolo di cabaret da « Gipo », dove continua il successo della « Badoleide », presentata da Farassino, Giustino Durano, Walter Valdì e Tino Zerbini. Al Florida balli « morbidi » con Livio e Ricky accompagnati dai Sulta¬ ni. Mini Molly con gli Sparvieri al « Rouge et Noire » per i giovanissimi. Una serata tranquilla in un ambiente elegante al « San Giorgio » (Borgo Medioevale), con Tony Stella ed i Jo. Luci discrete, locale raffinato: il « Whisky notte », dove suonano I Samurai. f. for. l l o e e i d i a , ù a è e o a Tina, la diciassettenne ballerina inglese, al ritmo dello shake (Foto Moisio)

Luoghi citati: Columbia, Daiano, Florida, Torino