Samp sconfitta su rigore: O

Samp sconfitta su rigore: O Lanerossi forte e fortunato Samp sconfitta su rigore: O Il « penalty » trasformato dal capocannoniere Vitali - Vana controffensiva dei liguri che, nel finale, colpiscono un palo dal nostro inviato Genova, lunedì matt. Il sorprendente Lanerossi continua spavaldo il suo cammino. Ha vinto anche a Genova, in casa della Sampdoria, adesso in classifica è al secondo posto, appaiato alla Fiorentina campione d'Italia, con tre punti di distacco dal Cagliari capolista. Gioca bene, questo Vicenza, pur senza trascinare all'entusiasmo, almeno a giudicare da quanto si è visto ieri a Marassi. Così per cominciare, ha una difesa arcigna, che non sì spreca in complimenti; poi, a centrocampo, Cinesihno (35 anni 11 prossimo 1° gennaio) mette a profìtto l'esperienza e vive una specie di seconda giovinezza, tanto corre e si dà da fare dal primo all'ultimo minuto; ed infine, all'attacco, si muovono i furbi e svelti Vitali e Damiani e quando le due « punte » sono inesorabilmente bloccate dagli avversari, Cinesinho, che funziona da regista, consiglia ai due mediani laterali, entrambi molto efficaci — sia Biasiolo che Scala — qualche improvvisa avanzata. L'azione è semplice, abbastanza lineare, eppure efficace. E, se proprio si vuol essere giusti, a tratti ci si mette anche un pizzico di fortuna, che non fa mai male. Ieri, per esempio, i veneti, che alla vigilia sarebbero stati ben contenti di un pareggio, hanno conquistato bottino pieno grazie ad un calcio di rigore, inesorabilmente trasformato da Vitali (che, così, ha centrato il decimo bersaglio della stagione, confermandosi capo cannoniere). Mentre, dall'altro canto, quando già, a tempo scaduto, si era in recupero, nel corso di lina mischia furiosa un colpo di testa di Benetti si è spento sul palo, tanto da far mordere le mani ai tifosi blucerchiati. I quali, e non a torto, potevano ben rimproverare la sorte per simile sconfìtta. Intendiamoci. Non che la Samp non abbia le sue colpe, è inutile creare gran volume di gioco in fase di costruzione e poi rovinare ogni cosa per la mancanza di un realizzatore che sappia tirare a rete con convinzione. Non solo, l'intera compagine, specie nella fase conclusiva, ha pure peccato di ingenuità. Ma sta di fatto che i liguri, al- l'avvio, hanno preso discreto sopravvento, prova ne sia che, nel quarto d'ora iniziale, gli appassionati sostenitori dei biancorossi, calati in massa per gridar forte il loro caloroso incoraggiamento, hanno sofferto addirittura due brividi: al 9', allorché un precipitoso intervento di Carantini sfiorava l'autogol ed al 14', allorché una offensiva di Benetti e Cristin offriva alla mezz'ala la possibilità di un secco tiro, che Pianta respingeva fortunosamente di piede. Il Lanerossi stentava a tenere ritmo soddisfacente, cominciavano i contatti piuttosto rudi tra uomo e uomo (Cristin, al 20', in rovesciata colpiva senza volerlo De Pe- tri ad uno zigomo, causandogli una ferita suturata poi con due punti) e l'arbitro Gussoni interveniva non sempre a proposito, ammonendo a destra ed a manca senza alcuna parsimonia. La Sàmp lasciava fuggire i minuti. Non premeva sull'acceleratore e la gara, a poco a poco, si equilibrava. I veneti riordinavano i ranghi e prendevano a farsi pericolosi sul finire del tempo, Facchin piombava su una punizione calciata con intelligenza da Cinesinho e metteva alto d'un soffio sulla traversa. Quarantacinque minuti, insomma, né belli, né brutti. La Sampdoria aveva sgobbato di più, ed anche con discreto ordine. Ma il Laneros- si, dal canto suo, era riuscito a superare la buriana con il merito indubbio di puntare al punteggio in bianco senza però chiudersi mai in catenaccio. Lo 0 a 0, in sostanza, stava bene. Però subito, non appena s'apriva la ripresa, c'era un « botta e risposta » elettrizzante. Tirava Facchin e salvava Battara, nasceva un contropiede e toccava a Pianta scattare in volo per rimediare al bolide di Cristin. Le acque si agitavano. E, al 9', la partita prendeva la sua piega risolutiva. Scendeva Scala a zig zag, fino ad affacciarsi all'area di rigore. Negrisolo 10 atterrava ed era fallo da penalty, nonostante le proteste dei blucerchiati. S'incaricava della punizione Vitali. 11 quale, freddo ed abile, aspettava che Battara un po' si muovesse per infilarlo con una imparabile « cannonata ». Una parentesi di bel gioco. I sampdoriani accusavano il colpo, il Vicenza si stendeva con disinvoltura. Poi i liguri rinserravano le file e si buttavano al contrattacco, in una atmosfera che un po' s'arroventava, con un arbitro magari anche bravo, ma un tantino alla Lo Bello per taluni suoi atteggiamenti inutilmente autoritari. Fiorivano le proteste del pubblico, i calciatori sampdoriani avevano i nervi a fior di pelle, ad un j tratto, persino Bernardini, di I solito tranquillo e compassa- ; to, s'alzava dalla panchina, ' costringendo il signor Gusso- : ni ad invitarlo alla calma. Molti i falli, nell'ansia di una | squadra che premeva alla disperata contro una compagine che, invece, gareggiava ad occhi ben aperti, chiusa si in retroguardia, e però sempre pronta all'azione a sorpresa. Molti i falli e molte le emozioni, al 35' Sabatini si faceva luce su un corner, ma la palla, beffarda, usciva di pochi centimetri. E, un minuto dopo, si gettava in avanti Delfino, che veniva platealmente sgambettato proprio sulla linea bianca dell'area di rigore. Dentro o fuori? Dentro, decretò la folla. Fuori, decise Gussoni. Tanta rabbia in corpo, che, spesso, serviva soltanto per togliere ai padroni di casa l'indispensabile lucidità di idee. L'arbitro continuava a fischiare il fischiabile, forse con il timore di lasciarsi scappare di mano una gara fin troppo accesa e, al 42', per un intervento di Morelli su Volpato, intervento, sicuramente non più cattivo di parecchi altri ai quali avevano assistito, indicava al samdoriano la via degli spogliatoi. I liguri avevano ancora l'impennata dell'orgoglio buttando nella lotta le ultime stille di energia. Scoccava il quarantacinquesimo minuto, Gussoni concedeva il recupero. Per la Samp il definitivo sberleffo della sorte. In mischia, Benetti azzeccava il colpo di testa. La palla urtava il palo e schizzava tra le braccia di Pianta a terra. Un attimo dopo, lo . stop. Con qualche innocuo cuscino a volar per aria, in una bordata di fischi. Più giusto sarebbe stato un pareggio, che meglio avrebbe rispecchiato l'equilibrio della contesa. Per il Lanerossi, comunque, un successo prezioso, che premia una squadra organica, ben plasmata' da Puricelli e bilanciata in ogni reparto, in una felice fusione tra anziani e giovani. Per la Samp, la sensazione della beffa, di un punto scappato malamente di mano. E si ripetono per i blucerchiati i soliti appunti: una discreta manovra, nulla da obiettare, una difesa rude come si deve, un centrocampo che è su un piacevole livello di rendimento. Tutto vero: ma chi c'è, a tirare in porta? Gigi Boccacini Genova. Vitali, capocannoniere del campionato, realizza il rigore del successo vicentino con la Sampdoria (Telefoto)

Luoghi citati: Genova, Italia