Tredicenne di Aosta fugge a Roma a chiedere la grazia per il padre

Tredicenne di Aosta fugge a Roma a chiedere la grazia per il padre Desiderava riunire la famiglia per Capodanno Tredicenne di Aosta fugge a Roma a chiedere la grazia per il padre L'uomo è detenuto nel carcere di Biella - Il ragazzo voleva parlare con Saragat - Ha esposto il suo caso ad un funzionario del Quirinale (Dal nostro corrispondente) Aosta, 30 dicembre. Un ragazzo aostano di 13 anni è fuggito di casa per andare a Roma a chiedere la grazia al presidente della Repubblica Saragat ed a Paolo VI per il papà, detenuto nel carcere di Biella. Il protagonista della vicenda si chiama Mario Dodero, abita in un vecchio edificio sulla collina di Aosta, che porta il nome di « Villa Chicco ». E' il terzogenito di sette fratelli, frequenta la prima media in un collegio dei salesiani ad Arese, vicino a Milano. E' rìusciio a giungere nella capitale, ma è stato fermato sul portone del Quirinale. Stamane è stato riaccompagnato a casa da due agenti della questura. Mario Dodero ha però parlato con un funzionario della segreteria particolare del presidente Saragat, che gli ha promesso di interessarsi al caso di suo padre. « Desideravo tanto che mio papà potesse trascorrere in famiglia le feste dell'ultimo dell'anno. Mia sorella Rosina, di 4 anni, continua a piangere e non fa che chiedere di lui », cz ha detto stamane quando siamo andati a trovarlo a Villa Chicco. Era in casa ed aiutava sua madre, Annunziata Fonte, di 37 anni, a lavare i piatti. « Da quando papà è stato arrestato — ha ancora detto Mario — viviamo con i sussidi che ci concedono la Regione ed il Comune di Aosta, ed in famiglia siamo in otto». « Ma come ti è venuta l'idea di andare dal presidente Saragat e dal Papa? ». gli abbiamo chiesto. « Avevo letto sui giornali che Hra stata concessa la grazia ad alcuni ergastolani. Mio padre doveva scontare solo 15 mesi, 7 li ha già fatti. Sono persone buone, ho pensato, mi aiuteranno, e sono partito. Già quest'estate ero stato ad Antagnod, dove il Presidente trascorreva le vacanze estive, ma non l'ho trovato ». Anche questa volta Mario Dodero non ha parlato con il Presidente, ma è contento ugualmente: gli hanno promesso infatti che il caso gli sarà sottoposto. Il ragazzo era andato sabato 26 a Biella a trovare il padre, rinchiuso in quel carcere, dopo essere stato arrestato il 15 maggio scorso, dovendo scontare un anno e tre mesi per tentata violazione di domicilio, tentata violenza privata e minacce. Pasquale Dodero, di 41 anni, originario di Cicala (Catanzaro), lo scorso anno aveva litigato con alcuni vicini di casa per futili motivi: gli avevano occupato il posto dove era solito parcheggiare il proprio camioncino, con il quale commerciava frutta e verdura. A Mario, che aveva visto il padre molto depresso, è venuto in mente di rivolgersi nuovamente a Saragat ed al Papa. Così invece di rientrare ad Aosta, una volta a Torino ha preso il treno per Roma, dov'è giunto domenica, alle 3 del mattino. Appena è spuntata l'alba si è recato al Quirinale, ma era ancora presto. Allora è andato in piazza San Pietro. Ad un prelato, nella basilica, ha chiesto di vedere il Santo Padre. Questi gli ha detto di ritornare nel pomeriggio. Mario si è così nuovamente recato al Quirinale; è entrato decìso nell'androne ed al corpo di guardia ha chie¬ sto di conferire con il Presidente della Repubblica. Saputa la ragione, alcuni funzionari si sono interessati al suo caso, lo hanno anche rifocillato offrendogli qualche dolce ed un cappuccino. Poi, dopo essere stato accompagnato in un ufficio dove un altro funzionario ha preso nota della sua richiesta, il ragazzo è stato affidato all'Ufficio minori della questura, che ha provveduto a farlo riaccompagnare a casa. « Però prima — ha detto Mario — mi hanno fatto vedere Roma: il Campidoglio, il Milite Ignoto, Castel Sant'Angelo ed anche il giardino zoologico. Sono stati tutti buoni con me: io spero tanto che concedano la grazia a mio padre ». Mario Dodero il giorno 7 partirà per Arese, per far rientro al collegio: per quel giorno spera che il padre sia stato scarcerato. A casa lo attendono, inche, Pasqualina, di 17 anni; Salvatore, di 16; Assunta, di 11; Annunziata, dì 8; Rosina, di 4; Vincenzo, di 3. « Vedrete — dice la madre — arriverà per la Befana ». i. v.