Cinque "vedette,, partono nella notte dalla Frantia per un porto israeliano di Loris Mannucci

Cinque "vedette,, partono nella notte dalla Frantia per un porto israeliano Parigi attenua l'«embargo» imposto da De Gaulle Cinque "vedette,, partono nella notte dalla Frantia per un porto israeliano Le navi (che potranno lanciare missili) battono bandiera norvegese - Ufficialmente sono state acquistate da una società di Oslo: non figura su alcun registro - Parigi ordina un'inchiesta (Nostro servizio particolare) Parigi, 27 dicembre. Cinque piccole cannoniere costruite dagli Chantiers des constructions mécaniques de Normandie e bloccate a Cherbourg in seguito all'embargo deciso dal generale De Gaulle nel giugno 1967 sulle armi destinate ad Israele, sono sparite durante la notte di Natale in circostanze che Le Monde definisce « piuttosto strane ». Israele aveva ordinato dodici cannoniere da 250 tonnellate e sette furono consegnate prima dell'embargo. Sono unità efficacissime, armate di tre cannoni da 40 millimetri, di due catapulte per siluri e, soprattutto, dotate del sistema di lancio per missili mare-mare Gabriel, I missili sono di fabbricazione israeliana e l'attrezzatura elettronica di lancio è montata invece a La Spezia. La Francia doveva fabbricare soltanto il battello, dotato di quattro motori diesel che permettono una velocità di 70 chilometri all'ora ed una autonomia di 3600 chilometri. E' dunque senza armamento che le cinque cannoniere so- no partite da Cherbourg, ma non si sa dove siano dirette ed il loro equipaggio è composto da israeliani al comando di ufficiali norvegesi. A Cherbourg si afferma che tutto è stato regolare. I costruttori avevano rimborsato ad Israele, all'inizio di dicembre, le somme che questo Stato aveva pagate a suo tempo e quindi esso non era più proprietario delle cannoniere. Queste, diventate battelli « civili », potevano essere eventualmente vendute ad un altro cliente, il quale si è presentato sotto il nome di Starboat and Weill S. A. OH and Shipping Services di Oslo, che avrebbe pagato 55 milioni di franchi. Le formalità doganali per l'uscita dei cinque battelli sarebbero state compiute e nulla si opponeva quindi a che essi salpassero battendo bandiera norvegese. Però la partenza non è stata comunicata ai giornali locali, come avviene sempre per i movimenti delle navi. Nessuno ha visto i cinque battelli allontanarsi dal porto, neanche i servizi di sorveglianza, a quanto pare. Ed una missione israeliana che si trovava a Cherbourg prepara le valige. Le Monde osserva: « Si tratta di sapere se un armatore straniero ha effettivamente acquistato i.battelli per le proprie necessità di sorveglianza e di protezione delle ricerche petrolifere, oppure se copre provvisoriamente con una falsa bandiera delle navi che verranno portate ad Israele ». All'ambasciata d'Israele a Parigi si osserva che, dopo il rimborso, il governo di Gerusalemme non è più proprietario dei battelli. All'ambasciata di Norvegia si afferma che i suoi uffici non erano stati informati di nulla e si precisa che la Starboat and Weill S.A. OH and Shipping Services non figura su nessun annuario commerciale norvegese. Inoltre i cinque battelli non sono stati regolarmente registrati in Norvegia e quindi non hanno il diritto di navigare sotto la sua bandiera. Se arriveranno in un pqrto norvegese verranno immediatamente confiscati. L'opinione generale è che il loro viaggio finirà ad Israele e il fatto viene interpretato come un nuovo strappo alla politica del generale De Gaulle. Il deputato gollista Louis Terrenoire ha mandato un telegramma al primo ministro per chiedere chiarimenti. L'ufficio del Primo ministro Chaban-Delmas ha diffuso stasera una dichiarazione nella quale si annuncia l'apertura di una inchiesta dopo la notizia che « il governo norvegese contesta la nazionalità della società cui le " vedette " sono state vendute ». La dichiarazione definisce nuovamente disarmate le cinque unità. Il governo francese — dice la dichiarazione — autorizzò il 18 novembre scorso il costruttore delle unità a vendere a «una società commerciale che si diceva soggetta alla legge norvegese» e la decisione fu presa dopo che Israele aveva accettato, per iscritto, di cedere le unità a una società di una terza nazione. Loris Mannucci

Persone citate: De Gaulle, Delmas, Louis Terrenoire, Weill, Weill S.