Nessun colpevole? di Francesco Rosso

Nessun colpevole? ANALISI Nessun colpevole? (Eppure la Commissione Martuscelli ha denunciato ad Agrigento gravi abusi) Dopo tanta emozione e commozione, la frana di Agrigento, che privò della casa circa diecimila agrigentini, costò agli italiani oltre venti miliardi, mise a nudo sistemi delittuosi nella concessione delle licenze edilizie in Sicilia, pare debba èssere archiviata. A questa conclusione è giunto il magistrato inquirente dott. Vincenzo Mirotta .il quale ha chiesto al giudice istruttore dott. Cucchiara di archiviare la pratica sulla frana di Agrigento « perché il fatto non sussiste ». Intendiamoci, egli non nega che sussista la frana; gli edifici lesionati (lo storico duomo, ad esempio) e quelli che furono abbattuti perché pericolanti sono una testimonianza ben precisa; non si dovrebbe, però, parlare di « frana colposa », cioè provocata dagli abusi edilizi, ma di un « fatto casuale e naturale» di cui 1 costruttori agrigentini, e le autorità tutorie, comunali e regionali, che chiudevano gli occhi sui grattacieli di dieci, dodici piani invece dei cinque imposti dal regolamento edilizio, non hanno nessuna colpa. La conclusione può sorprendere, ma certo doveva già essere nota se alcuni giorni dopo la strage mafiosa di viale Lazio a Palermo, un regolamento di conti'fra impresari edili mafiosi, il dott. Raimondo Mignosi che nel 1966 fu incaricato dal governo regionale di svolgere un'inchiesta sul disastro edilizio di Agrigento inviò una lettera colma di desolata amarezza all'on. Mario Fasino, presidente della Regione, in cui denunciava l'inguaribile malcostume dilagante in Sicilia. Non discutiamo la decisione del magistrato agrigentino; se egli è giunto alle conclusioni cui abbiamo accennato doveva avere le sue buone ragioni; però ci domandiamo su quali fondamenta poggiavano le inchieste accusatrici, sia quella regionale condotta dal dott. Mignosi, sia quella voluta .dal ministro dei Lavori Pubblici dell'epoca, on. Mancini, che aveva datò al dott. Martuscelli amplissima facoltà d'indagare. E dalla relazione Martuscelli scaturivano responsabilità impressionanti, soprattutto delle autorità municipali, che avevano consentito il saccheggio del suolo di Agrigento pur sapendo che la città sorge su un'acropoli in gran parte scavata da antiche popolazioni che avevano ricavato grotte come depositi, e che il suolo è naturalmente franoso, perché formato da rocce di arenaria appoggiate su terra argillosa. La relazione Martuscelli è spietata; compiuta con sorprendente sollecitudine (la frana era avvenuta il 19 luglio del 1966, e la relazione fu presentata in Parlamento già il 19 ottobre dello stesso anno) afferma che ad Agrigento « è stato compiuto il massacro urbanistico più indiscriminato ». La relazione non risparmia nessuno, né iì sindaco di Agrigento, né la giunta, né il sovrintendente ai monumenti arch. Giuseppe Giaccone; Il disastro era attribuito dalla relazione ad « un piccolo gruppo di potere che fa e disfà a suo piacimento ». Benché siano trascorsi più di tre anni dal disastro di Agrigento, l'opinione pubblica non ha dimenticato quei giorni drammatici, né i tentativi compiuti da chi aveva interesse ad insabbiare la vicenda; ad un certo momento scomparve dal municipio il fascicolo che riguardava le costruzioni abusive, e quando fu trovato, dal fascicolo mancava il documento più compromettente per la giunta comunale. Poi fu organizzato uno sciopero di operai edili, bulldozers e ruspe entrarono in azione, sfondarono le porte del Genio Civile e molti documenti furono distrutti. Si sperava di indurre il ministro a revoca; re il divieto di costruire altri grattacieli nel centro della città franosa. Invece, fu imposta in zona Villaseta, verso Porto Empedocle, la nuova direttrice di sviluppo edilizio di Agrigento, ed avvennero dimostrazioni a non finire. Tutte quelle azioni si direbbe che qualche risultato lo abbiano ottenuto; se la frana di Agrigento, come ha stabilito il magistrato, è « un fatto naturale e casuale », i costruttori dei grattacieli che hanno rovinato la città non dovrebbero avere nessuna colpa. Vedremo quale sorte toccherà ai tredici imputati rinviati a giudizio sulla scorta dei risultati cui è giunta la relazione del dott. Martuscelli; quali reati gli si potranno imputare se la frana di Agrigento è stata « un fatto naturale e casuale ni Francesco Rosso