Acrobati e clowns disperati tra le ceneri del loro circo distratto da un incendio

Acrobati e clowns disperati tra le ceneri del loro circo distratto da un incendio La sfortuna continua a perseguitare la famiglia di Oscar Perelli Acrobati e clowns disperati tra le ceneri del loro circo distratto da un incendio Già l'anno scorso sono stati messi sul lastrico da un incendio - Con sforzi e debiti (ancora da pagare) hanno ripreso il lavoro - Dopo gli aiuti della popolazione di Gabiano, dove è avvenuto il rogo, « Specchio dei tempi » ha portato un suo contributo (Dal nostro inviato speciale) Casale, 23 dicembre. « Vesti la giubba, la faccia infarina... » dice il prologo dei Pagliacci. Ma come - può far ridere a la gente che paga»-, un povero clown che non possiede più la giubba e il cerone per truccarsi? E' guanto capita ad Oscar Perelli, proprietario del circo attendato a Gabiano e delle cui disavventure abbiamo dato notizia. Oscar Perelli, il fra¬ tello Walter e le loro famiglie — in tutto una ventina di persone — girano l'Italia settentrionale accontentandosi di sostare nei piccoli centri, dove i circi famosi non fanno mai tappa perché l'incasso sarebbe inferiore alla spesa per la luce elettrica. Uno chapiteau modesto, gualche fila di panche attorno alla pista, un paio di leoni mansueti e pazienti, due carrozzoni per gli attrezzi e l'indispensabile a chi trascorre l'esistenza lungo le strade e nelle piazze. L'anno scorso i Perelli erano stati messi sul lastrico da un incendio che aveva distrutto il tendone. Con la caparbietà della gente del circo e firmando un mucchietto di cambiali (devono ancora pagare le rate, 100 mila lire al mese) erano riusciti a riprendere l'attività. Venerdì si sono fermati a Gabiano, contavano di dare due spettacoli: sabato e domenica. Poco prima di « andare in scena », l'imprevisto dramma. Uno dei carrozzoni — un vecchio pullman adibito a dormitorio, spogliatoio e ufficio-cassa — ha preso fuoco per un corto circuito. In pochi minuti i costumi, le attrezzature, il magro incasso dei giorni precedenti e l'occorrente per il trucco si sono ridotti a un mucchio di cenere. Del pullman non è rimasta che la carcassa annerita. Parte dei componenti non ha più una camicia di ricambio né i « ferri del me stiere »: la casacca a quadrettoni, il cappelluccio sformato, la calzamaglia per i giochi d'equilibrismo. La popolazione di Gabiano si è commossa, il parroco e i carabinieri si prodigano per aiutare le vittime di un destino così penoso. Alla perdita del veicolo — che costituiva anche la casa dei nomadi — si aggiunge l'impossibilità di lavorare come prima, cioè con i vestiti da clown ó da acrobata. In un circo non ci si può esibire in abiti borghesi: non riderebbe nessuno. Specchio dei tempi non poteva ignorare la situazione dì queste venti creature — tra cui parecchi bambini e uno che sta per nascere —, piombate nella miseria nel periodo più dolce ma anche il più ingrato a causa del freddo. Sia¬ mo andati a trovare i Perelli, che da tre generazioni continuano a vagare di -paese in paese divertendo (per 200' lire) un pubblico senza eccessive pretese. Natale dev'essere sereno per tutti, anche per chi è perseguitato dalle disgrazie. Abbiamo consegnato ad Oscar Perelli 200 mila lire: un contributo per superare l'angoscia e ricostruire la casetta su quattro ruote. g. I I componenti la famiglia Perelli accanto al carrozzone del circo distrutto dall'incendio (Foto Moisio)

Persone citate: Oscar Perelli, Perelli

Luoghi citati: Casale, Gabiano, Italia