Perché il giudice ha ordinato di fermare I'editore Feltrinelli di Remo Lugli

 Perché il giudice ha ordinato di fermare I'editore Feltrinelli A Milano proseguono le indagini in tutti gli ambienti estremisti Perché il giudice ha ordinato di fermare I'editore Feltrinelli Il provvedimento non ha una diretta relazione con la strage alla Banca dell'Agricoltura - Il ritiro del passaporto è stato disposto dal magistrato che si occupa degli attentati compiuti in Italia dal dicembre '68 all'aprile '69 (come quello alla Fiera di Milano) - L'editore ha lasciato l'Ita!" 51 4 dicembre - Di nuovo fermato l'anarchico Leonardo Claps (Dal nostro inviato speciale) Milano. 20 dicembre. La perquisizione nell'ufficio di Giangiacomo Feltrinelli, in via Andegari 4, e l'ordine di bloccare il suo passaporto riportano clamorosamente alla ribalta il nome dell'editore milanese, che già circolava sommessamente ma insistentemente in questi giorni di febbrili indagini sull'attentato di piazza Fontana. Si diceva che era ricercato, che era stato disposto il suo fermo, addirittura che era già firmato il mandato di cattura. C'è da fare subito una distinzione. Queste disposizioni a carico di Feltrinelli noti sono state prese dal dot'.. Paolillo, il giudice che dirige l'inchiesta per la strage nella Banca dell'Agricoltura e l'altro attentato alla Banca Commerciale. Quindi non c'è una diretta relazione fra i tragici fatti del 12 dicembre e i provvedimenti contro l'editore, anche se la concomitanza favorisce la relazione tra i vari episodi. Si sa con certezza che appena quattro giorni fa il dott. Paolillo aveva rifiutato, agli inquirenti per la strage del 12 dicembre, l'ordine di perquisire gli uffici dell'editore «perché la richiesta non era sufficientemente motivata ». La moglie dell'editore L'ordine di perquisizione e l'ordine del ritiro del passaporto sono, invece, stati emessi dal dott. Amati, il giudice che sta istruendo il procedimento per gli attentati che si svolsero in Italia dal dicembre '68 all'aprile '69. Spie- ga il legale che era stato incaricato dall'editore della sua difesa per questo procedimento: « Il giudice aveva saputo che un certo volantino stampato in occasione del l'attentato del 25 aprile alla Fiera di Milano doveva essere mandato a Feltrinelli. Per questo motivo aveva invitato l'editore e glielo aveva chiesto, ma Feltrinelli non l'aveva ricevuto ». Ha spiegato stamattina il dott. Amati che « dopo la mia richiesta. Feltrinelli di volantini e ma nìfesti me ne aveva mandati' duemila, ma fra questi non c'era quello che interessava a noi. Così ho disposto la perquisizione ». Parliamo con il rag. Pozzi, procuratore della Casa editrice Feltrinelli, per il ramo amministrativo. E' stato lui ohe ieri mattina ha ricevuto gli inquirenti. « Erano due marescialli del nucleo di po lizia giudiziaria — racconta —. Mi hanno presentato l'ordine di perquisizione che era firmato dal dott. Amati e portava la data di ieri. Si riferiva esclusivamente all'ufficio dell'editore. Lì ho fatti entrare, hanno guardato dappertutto, senza mettere nulla a soqquadro, con molta educazione, ma non hanno trovato quello che cercavano. Alla fine hanno telefonato al comando per chiedere se dovevano guardare anche altrove, negli altri uffici della Casa editrice che sono circa 40. Dal comando hanno risposto di no ed essi se ne sono andati ». Chiediamo se sono stati perquisiti anche l'abitazione della ex moglie, Inge Schoental, che è nello stesso palazzo, e l'« Istituto Giangiacomo Feltrinelli » che raccoglie tutto il materiale concernente il movimento operaio: « No, assolutamente — risponde il rag. Pozzi — non l'hanno nemmeno domandato ». La Casa editrice è soltanto una delle tantissime attività che costituiscono l'enorme patrimonio di Feltrinelli (ha le librerie, sette in Italia, fabbriche, tenute, boschi, in Italia e all'estero, lavorazione del legname, ecc.). Il ragionier Pozzi spiega che il.fattùràto della Casa editrice è di circa 2 miliardi, il catalogo comprende 1900 titoli, di cui 130 editi quest'anno. Chiediamo che cosa rappresenta, sui due miliardi, l'attività del settore « Universale economica » che si dedica alla pubblicazione di documenti e libri di estrema sinistra. « Non più di una sessantina di milioni ». Incontriamo, nella Casa editrice, la vice presidente, Inge Schoental, ex moglie di Feltrinelli. Scambiamo qualche parola sulla vicenda; non sembra affatto turbata, le cose che riguardano il marito, dal quale è divorziata, sembrano interessarle poco, a lei sta a cuore l'azienda e la azienda è estranea a questi fatti, è di una società della quale il presidente è Giangiacomo Feltrinelli, ma che ha un consigliere delegato e tutti gli organismi che le consentono di funzionare anche in assenza del presidente. Del suo ex marito Inge Schoental non sa nulla dal 4 dicembre, giorno della sua partenza e giorno, anche, del suo interrogatorio da parte del giudice Amati. Gli amici capelloni Ih via del Càrmipé"?, c'è l'abitazione nella quale da tre anni Feltrinelli risiede con la nuova compagna, Sibilla Melega (non è ben chiaro se sia sposato con lei, a Merano furono esposte le pubblicazioni, ma forse il matrimonio non fu mai celebrato). E' una vecchia casa, una targhetta, sulla facciata, indica l'anno, 1647. Muri scrostati, un cortile ingombro, ballatoi. Feltrinelli abita al primo piano, la porta è polverosa di smog, si vede che è da parecchio che non viene aperta. Il custode della casa, Francesco Sacco, dice: « Lui manca da una quindicina di giorni, lei, invece, è andata via quattro 0 cinque giorni prima ». Chiediamo se la casa è di proprietà di Feltrinelli. « No, l'ha presa in affìtto, ma ci ha fatto tanti lavori. Dentro, l'alloggio, è bello, elegante ». Una vicina. Maria Corsini, dice che quando Feltrinelli era presente, su per le scale c'era sempre un gran via vai di gente: lo andavano a trovare soprattutto dei giovani, molti erano capelloni. Nella stessa casa, al piana superiore, abitano l'architetto Giovanni Corradini e sua moglie Elian Vincileone, che erano stati arrestati nel corso delle indagini sugli attentati alla Fiera, e poi rimessi in libertà per mancanza di indizi. Corradini era in rapporti con Feltrinelli per traduzioni di scrittori di estrema sinistra. Inge Schoental riteneva che Feltrinelli si trovasse in Cecoslovacchia .' ver i normali rapporti di affari con gli altri editori »; ma c'è invece chi dice che si trovi in Corea. Che cosa succede se Feltrinelli si presenta ad una nostra frontiera per rientrare, ora che è stato disposto il ritiro del suo passaporto? Il dott. Amati, autore di questo provvedimento, risponde: « Non m'intendo di queste cose: sono di competenza specifica della Questura. Il passaporto si può ritirare e bloccare su autorizzazione del giudice, quello che avviene in un secondo tempo, ripeto, è di competenza degli organi di polizìa». La questura non si pronuncia, ma è facile supporre che, anche in mancanza di un ordine di cattura, in questo caso si proceda ad un fermo per 1 chiarimenti necessari. Non v'è dubbio che se un posto di frontiera telefona alla questura di Milano dicendo che ha a disposizione Feltrinelli, la risposta è di procedere al suo fermo. L'ufficio politico della questura milanese ha già apertamente dimostrato il proprio interesse su Feltrinelli, nelle indagini per la strage di piazza Fontana, chie dendo al giudice dott. Pao lillo, che non gliel'ha concesso, un mandato di' perquisizione. Le indagini odierne per la strage di piazza Fontana fanno riaffiorare il nome di Leonardo Claps, l'anarchico ventenne che, fermato qualche giorno fa, era stato rilasciato ieri sera alle 20. Alle 12,30 di oggi una « Giulia » della polizia si è fermata davanti al bar Giamaica, in via Brera, dove il Claps stava parlando con Pasquale Valitutti e una certa Agnese. Gli agenti hanno invitato il Claps a montare sull'auto e l'hanno portato in questura, dove è stato messo a disposizione dell'ufficio politico. Il dottor Allegra, capo di questa sezione, alla domanda se il giovane sarà rilasciato presto o se il fermo tornerà a prolungarsi come la volta scorsa, ha risposto: « Tutto è possibile ». Il capo di gabinetto, dott. Palumbo, ha detto che sono emerse nuove circostanze e sono necessari nuovi interrogatori. Oggi è stato fermato anche un giovane di 29 anni, commerciante, di cui viene taciuto il nome. Al funerale di Giuseppe Pinelli due carabinieri in borghese lo avevano sentito pronunciare alcune frasi offensive all'indi rizzo della polizia per la tra gica fine di Pinelli. Remo Lugli Milano. L'anarchico Leonardo Claps ieri mattina con un'amica (Telefoto Ansa) Giangiacomo Feltrinelli