Natale meno triste per la povera gente

Natale meno triste per la povera gente Iniziativa di Specchio dei tempi Natale meno triste per la povera gente A nome dei lettori distribuiremo un pacco di doni e una somma in denaro ai bimbi degli asili in via Asti e di strada Valpiana - Altre offerte agli istituti degli anziani - In totale consegneremo 3 milioni di lire Un lettore anonimo ci ha consegnato un milione Quasi tutte le offerte che affluiscono in questi giorni a « Specchio dei tempi » sono accompagnate da lettere che esprimono il desiderio di rallegrare le feste natalizie di bambini o anziani bisognosi. Tutti hanno diritto alla serenità, indipendentemente dal calendario. Ma i deseredati si sentono ancora più soli e infelici all'approssimarsi del Natale, perché la letizia del prossimo aumenta il loro sconforto. La nostra rubrica cerca di interpretare tutto l'anno i sentimenti dei lettori, distribuendo il fondo di solidarietà soprattutto agli orfani, ai figli di disoccupati o di Invalidi, alle persone anziane che trascinano la loro esistenza nelle soffitte o negli ospedali, nel cronicari o negli ospizi. Ma Natale è qualcosa di diverso, rievoca il tepore di una casa piena di luce, lo scambio di auguri sinceri, la gioia di un dono da porgere e da ricevere. Per questo Specchio dei tempi ha ritenuto doveroso pensare non solo alle singole famiglie che versano in condizioni disagiate — scusandosi ancora una volta di non poterle soccorrere tutte — ma anche ad un certo numero di fanciulli e anziani che vivono isolati dai loro cari o li hanno perduti. Alludiamo ai bambini ricoverati negli istituti più « dimenticati » dalla società, al vecchi ospitati nei ricoveri. Un'iniziativa simbolica, la nostra. Perché deve limitarsi a poche centinaia di creature, mentre sappiamo che nella sola Torino esistono decine di enti filantropici, che racchiudono un'umanità sofferente e meritevole d'affettuosa comprensione. Abbiamo scelto — sicuri di avere l'approvazione del generosi donatori — due ricoveri per 1 bimbi e due per gli anziani (riservandoci di estendere la solidarietà a qualche altra istituzione cittadina). In via Asti e in strada Valpiam funzionano rispettivamente la « Pro infantia derelicta » e il « Comitato per la difesa del fanciullo »: assistono le creature più sfortunate. Figli di genitori che hanno perduto la « patria potestà », o sono in carcere, o non sono comunque in grado di allevarli moralmente e materialmente. Sono le vittime innocenti di tragedie passionali, di episodi squallidi, di situazioni sconcertanti. Il Tribunale del minori, l'Onml, Pipi sottraggono questi bambini ad un ambiente inadatto, li affidano provvisoriamente al due istituti in attesa di reinserirli nella famiglia — quando la loro famiglia torni ad essere degna di questo nome — o di trovare qualcuno disposto ad adottarli. La « Pro infantia derelicta » ospita un'ottantina di bambini e bambine da un anno e mezzo in su, il « Comitato per la difesa del fanciullo » ne accoglie 110. Trascorreranno 11 Natale lontano dai parenti, circondati soltanto dall'affetto delle suore. Specchio dei tempi porterà a ciascuno di essi un giocattolo e un pacco di dolciumi, a nome del lettori. Alle direttrici dei due Istituti consegnerà una somma di denaro af- finché provvedano a necessità particolari: un paio di scarpe o un maglioncino, biancheria o vestitini. Babbo Natale arriverà anche per questi piccoli naufraghi di un mondo chiuso tra le sbarre di una cella o tra pareti non meno desolanti. Per quanto riguarda gli anziani, abbiamo scelto 1 due istituti torinesi più popolari: quello di corso Unione Sovietica e quello di corso Casale. Entrambi ospitano — insieme con i pensionati e con coloro che usufruiscono dell'appoggio di congiunti — creature prive di pensione e di risorse. Sono affidate alla carità pubblica, il Comune versa un esiguo sussidio mensile perché possano acquistare il sapone, le lamette da barba, altre cosucce Indispensabili. Specchio dei tempi offrirà per Natale a ciascuno di questi diseredati — 220 in corso Unione Sovietica, altrettanti in corso Casale — una somma pari al sussidio municipale: una specie di modesta « tredicesima ». Nei prossimi giorni daremo un resoconto più dettagliato dell'iniziativa, per la quale abbiamo stanziato tre milioni. Nel frattempo continuiamo a portare un segno di fratellanza a famiglie particolarmente disagiate, com'è nella tradizione della rubrica. * * Ai nostri uffici di via Roma si è presentato un lettore. Ha detto a un'impiegata: « Vorrei fare una offerta per Specchio dei tempi ». Poi ha messo sul banco di mar¬ mo dieci biglietti da centomila lire. Quando gli è stato chiesto il nome per la ricevuta ha risposto: « Mettete soltanto "il piccolo Carlo"; adoperate questi soldi come meglio credete, ma distribuiteli prima di Natale. Desidero rallegrare le feste di qualcuno ». Non è la prima volta che sconosciuti portano nei nostri uffici offerte cospicue e non dicono nemmeno il proprio nome. Ci chiedono di distribuirle agli indigenti e se ne vanno prima ancora che abbiamo il tempo di ringraziarli. Lo facciamo oggi, a nome di tutti i beneficati. »

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