Il prossimo piano sovietico punterà sui beni di consumo

Il prossimo piano sovietico punterà sui beni di consumo Dopo la riforma dell'economia, quella della programmazione Il prossimo piano sovietico punterà sui beni di consumo La loro produzione, scrivono i giornali, dev'essere adeguata al miglioramento del tenore di vita - Confermata una maggiore autonomia locale (Dal nostro corrispondente) Mosca, 12 dicembre. Numerose proposte per la riforma della programmazione sono state avanzate da funzionari governativi e da studiosi sulla Economiceskaja Gazeta e su altre riviste specializzate. Vengono auspicate una maggiore articolazione e duttilità del piano, che a quanto ammette uno dei dirigenti del Gosplan, P. Krilov « è ancora troppo particolareggiato e rigido », e una maggiore autonomia e iniziativa per gli organi locali e aziendali. La riforma della programmazione — si afferma — è resa necessaria dal successo della riforma dell'economia, incominciata il 1" gennaio 1966: oggi le aziende riformate danno l'83 per cento della produzione nazionale, e il 91 per cento del profitto. Il dibattito ha una grande importanza, perché si svolge proprio mentre il Gosplan elabora il piano quinquennale 19711975. Nessuna delle proposte mira all'esautorazione del piano e all'accettazione dei principi fondamentali dell'economia di mercato. Viene invece suggerito di dare al piano medesimo un carattere meno coercitivo e più indicativo, fermi restando due o tre indici di base. Una serie di previsioni tecnologiche dovrebbe tracciare gl'indirizzi fondamentali dell'economia per periodi di 15-20 armi. Il piano quinquennale dovrebbe contenere -i correttivi necessari «per il mutare delle condizioni dell'economia ». Gii stessi piani annuali dovrebbero garantire un'adeguata quanti¬ tà di riserve — naturali, di manodopera, di fondi — «per fronteggiare qualsiasi emergenza ». P. Krilov scrive sulla Economiceskaja Gazeta che «molti problemi attualmente affidati al piano centrale, in pratica possono essere risolti più efficacemente dai ministeri settoriali e taluni anche dalle aziende». Egli propone di introdurre degli indici proporzionali, o di sostituirli ad altri assoluti: « ad esempio, una precisa correlazione tra gli aumenti salariali e quelli della produttività ». In tal modo, fa notare, si accrescerebbe la diretta responsabilità delle aziende in un settore determinante per l'economia nazionale. Infine consiglia l'introduzione di prezzi all'ingrosso differenziati lungo un certo arco di tempo, e che riflettano la qualità dei prodotti. Il dirigente del Gosplan richiama poi i ministeri settoriali e le aziende all'osservanza delle direttive. Troppo spesso capita, egli dice, che un ministero scombini un piano a metà dell'anno, o che un'azienda, rendendosi conto di non potervi adempiere, si metta a produrre articoli più redditizi di quelli stabiliti. Egli propone in questi casi sanzioni finanziarie. E' interessante notare che un giurista, J. Kozlov, suggerisce l'istituzione di commissioni arbitrali per la soluzione di dispute del genere. La conclusione di Krilov è che « dal miglioramento della programmazione centralizzata, e dal.coordinamento delle sue parti, dallo sviluppo della gestione autonoma delle imprese dipende il rafforzamen¬ to dell'economia e l'aumento del tenore di vita». Secondo Krilov, uno degli obiettivi del prossimo piano quinquennale sarà « mettere la produzione dei beni dì consumo al passo con l'incremento del reddito prò capite ». Anche questi sono segni che la riforma dopo le battute d'arresto dell'anno scorso, è in pieno rigoglio. « Ciò che conviene alla società deve convenire all'azienda», si legge di nuovo sui giornali. e. c.

Persone citate: J. Kozlov, Krilov

Luoghi citati: Mosca