Parlano i feriti negli ospedali di Carlo Rossella

Parlano i feriti negli ospedali Parlano i feriti negli ospedali Un racconto allucinante di sangue, cadaveri, corpi umani dilaniati - Ventinove ricoverati al Fatebenefrateili, 42 al Policlinico,- 7 a Niguarda, 1 al San Carlo (Dal nostro inviato speciale) Milano, 12 dicembre. Per due ore nel centro di Milano si è sentito soltanto il suono lacerante di decine e decine di autoambulanze che trasportavano i novantuno feriti da piazza Fontana negli ospedali cittadini. Ventinove sono stati ricoverati al Fatebenefratelli, quarantadue al Policlinico, sette a Niguarda e uno al San Carlo. I più gravi sono stati avviati al Fatebenefratelli, l'ospedale più vicino in linea d'aria al luogo della tragedia. Due, Paolo Gerii di 45 anni da San Donato Milanese e Pietro Dendena, di 35 anni, da Lodi, sono morti per strada, sulle ambulanze bloccate dal traffico intasato dall'ora di punta. Un altro deceduto si chiamava Attilio Vale, un commerciante di bestiame di MaiI rano di Noviglio (Milano) che veniva a Milano tutti i venerdì per il mercato. Un'éguipe di venti medici sotto la direzione del primario professor Fulvio Falcone ha operato ininterrottamente per tre ore su circa trenta persone, tutte colpite agli arti inferiori e al bacino. I corpi bruciacchiati erano pieni di schegge dì ferro, di legno, di alluminio. Molti avevano le gambe fratturate, i femori spezzati sulla pelle diventata tutt'uno con i pantaloni, il soprabito fuso sul corpo. Un ferito è morto durante l'intervento. Aveva una scheggia piantata nel cuore. Un altro resterà paralizzato forse per tutta la vita, mi hanno dichiarato i medici. Il più grave dei feriti è Angelo Scaglia, da Abbiategrasso, un negoziante di mangimi. Giace immobile nel suo letto, dal quale forse non si alzerà più. Ha gli arti inferiori immobilizzati dalla paralisi. Nelle corsie i sopravvissuti hanno lo sguardo inebetito. Porgono le mani bruciacchiate al senatore Ripamonti, ministro della Sanità, venuto a rincuorarli. Mi avvicinò a Falappi Giulio, di 62 anni. E' un rappresentante di mangiiT)! di Garbagnate. Sta leggendo su un giornale della sera la notizia dell'attentato e dice: « Stavo parlando con un amico per presentarlo a un funzionario della bancai quando ho visto un lampo. Poi più niente. Ho udito soltanto una detonazione potentissima che ho ancora nelle orecchie. Sono rimasto in piedi fra le urla della gente che correva da tutte le parti. E tanto sangue attorno, ovunque sentivo sangue, qualcosa che mi si appiccicava alle mani. Le persone che c'erano nella sala erano tutte piene di sangue ». Bellaviti Felice, 41 anni. agricoltore di Liscate (Milano) sposato con due figli, di 6 e 13 anni. Giace nel letto accanto. « Ho sentito uno scoppio, sono finito a terra, poi mi sono rialzato e sono fuggito fuori scavalcando due cadaveri. Sono rimasto senza pantaloni con le gambe tutte bruciate e con il sangue che mi sgorgava dalla faccia e da un fianco». In un'altra stanza assieme alla moglie e ai tre figli c'è Piero Papetti di 55 anni, di Quintavalle (Milano): «Sono rimasto a terra ferito, bruciacchiato, con le mani ho spento il fuoco che mi si era appiccato al vestito. Sentivo i piedi umidi, le scarpe erano piene di sangue. Ho pensato subito ad una bomba, ho prestato soccorso a quelli intorno a me, ad una donna con la faccia tagliata. Ero sporco che sembravo un macellaio. L'ho portata in una farmacia accanto alla banca, poi son tornato e sono crollato fra le macerie. Ho due schegge nelle gambe, spero solo di poter camminare presto ». Mentre esco dall'ospedale incontro altri, sono i parenti, molti hanno la faccia campagnola, degli agricoltori della Bassa milanese, donne in lacrime, figli grandi, bambini, avvisati da una telefonata del maresciallo della stazione dei carabinieri, proprio quando stavano per andare a tavola in ritardo, per aver aspettato i loro congiunti, recatisi a Milano per il mercato del venerdì. Carlo Rossella Milano. L'esplosione ha devastato anche i piani superiori

Persone citate: Angelo Scaglia, Bellaviti, Falappi Giulio, Fulvio Falcone, Paolo Gerii, Piero Papetti, Pietro Dendena, Quintavalle, Ripamonti