Tenevano segregati i creditori per farsi restituire le cambiali

Tenevano segregati i creditori per farsi restituire le cambiali TI dibattito alla Corte di Assise di Cuneo Tenevano segregati i creditori per farsi restituire le cambiali Marito, moglie e suocera sono accusati di rapina e tentata estorsione - L'uomo, riuscito a fuggire, è processato in contumacia - Il P. M. ha richiesto per lui sette anni e mezzo, per la sposina, ventitreenne, 5 anni, per la madre tre anni e 8 mesi (Dal nostro corrispondente) Cuneo, 11 dicembre. Madre e figlia — Chiarina Fomari di 58 anni e Maria Giovanna- Bonfante di 23 anni — sono comparse dinanzi alla Corte d'Assise* accusate di rapina e tentata estorsione. Il principale imputato, il contadino Giuseppe Blengini, di 33 anni, da Vicoforte Mondovì, marito della Bonfante, il quale, un anno fa era riuscito a sottrarsi all'arresto, con la fuga, è tuttora latitante: nei suoi confronti si procede in contumacia. L'episodio principale in cui sono implicati marito^ moglie e suocera, risale al 3 novembre 1968 ed accadde in un casolare presso Vicoforte, dove risiedevano. Secondo l'accusa, i tre, per non pagare una cambiale rilasciata dal Blengini al tassista torinese Gianfranco Maina, abitante in corso Belgio 162, avrebbero rinchiuso l'autista — giunto nella loro casa per riscuotere il credito — in una stanza del loro alloggio. Con minacce d'ogni genere, sarebbero riusciti a sottrargli l'effetto cambiario, che strapparono, per eliminare ogni prova del loro debito. Tornato in libertà, il Maina si rivolse ai carabinieri. Nel corso delle indagini, s'accertò che, un anno prima, i coniugi Blengini avevano tentato un analogo colpo ai danni del commerciante Giuseppe Airale da Savigliano. Questi, che dai coniugi Blengini era creditore di oltre un milione di lire, sì era recato nel casolare, per reclamare il pa¬ gamento. Stando sempre al capo d'imputazione, l'uomo e la moglie avrebbero imposto all'Airale di rinunciare al credito minacciandolo, in caso contrario, di denunciarlo per una presunta aggressione ai danni della giovane sposa. Il commerciante non cedette alle imposizioni: non sottoscrisse alcuna rinuncia alla somma che gli era dovuta, per cui ì due' coniugi furono costretti a liberarlo. Il mattino in cui i carabinieri andarono per arrestare i tre, il Blengini che sì era appena alzato, scorse la camionetta che si fermava ai piedi della breve erta che conduce alla sua abitazione. L'uomo si lasciò cadere da una finestra sul lato posteriore della casa dileguandosi nella boscaglia. Stamane in udienza, quando è stata interrogata dal presidente dott. Baretti, la Bonfantp ha negato tutto. Ha spiegato che il Maina era venuto a trovarli per cercare di riavere sua madre al suo servizio: « Non so nulla delle cambiali — ha aggiunto; — non avevamo debiti col Maina ». La giovane donna ha respinto anche le accuse delVAirale: « Non lo abbiamo sequestrato, anzi tengo a precisare che un giorno quel signore cercò di violentarmi ». Da tale accusa, il commerciante di Savigliano è stato prosciolto in istruttoria. Sulla negativa più assoluta si è mantenuta pure la Fornarì, la quale ha spiegato di aver ricevuto un assegno dì mezzo milione dal Maina, presso il quale era stata a servizio per 9 mesi. Sia il tassista torinese che l'Airale hanno ribadito le loro accuse contro le due donne. Sul particolare della pretesa aggressione subita dalla sposina, il teste ha affermato: « Non l'avrei toccata nemmeno se fossimo stati chiusi per 15 giorni nella stessa stanza ». Severe sono state le richieste del P. M. dott. Squarotti: 7 anni e 6 mesi di reclusione per il Blengini, 5 anni per la moglie e 3 anni e 8 mesi per la suocera. Prima del dibattimento, il Maina che era stato risarcito ha ritirato la costituzione di parte civile, presentata dall'avv. Bruno Segre. Hanno preso la parola ì difensori delle due donne, avvocati Gaetano e Giancarlo Toselli, che hanno chiesto la loro assoluzione. Domattina parleranno gli avvocati Alletto e Massa, in difesa del Blengini. Quindi si avrà la sentenza. n. m. Cuneo. Chiarina Fornai-i, a sin., e Maria Giovanna Bonfante sul banco degli imputati alle Assise di Cuneo (F. Bedino)

Luoghi citati: Cuneo, Mondovì, Savigliano, Vicoforte