La Malfa : È fallita la politica di piano

La Malfa : È fallita la politica di piano Un articolo del segretario del pri La Malfa : È fallita la politica di piano (Nostro servizio particolare) Roma, 10 dicembre. Il segretario repubblicano La Malfa ha chiesto stasera in aula, alla Camera, che il governo illusori la situazione economica e finanziaria del Paese prima che si giunga al voto conclusivo sul bilancio 1970, approvato dal Senato e ora all'esame dei deputati. La Malfa ha detto che «non è pensabile» poter votare il bilancio senza conoscere la realtà economica. E' sembrato il preannuncio dell'astensione. La MalfL, ha però precisato che i repubblicani decideranno il loro voto sul bilancio solo al termine della sua discussione in aula. Il giudizio generale del pri è stato illustrato dallo stesso La Malfa in un articolo per L'Espresso, che la settimana scorsa aveva aperto il dibattito sulla politica economica ospitando un articolo del ministro Donat-Cattin. Scrive La Malfa che « risulterà sancito », dopo la fase contrattuale in corso, « il fallimento della politica di programmazione economica ». I suoi obiettivi erano: superare le differenze di sviluppo tra le regioni e tra i settori di lavoro, assorbire la disoccupazione. Nessuno è stato raggiunto, anzi: « JVon è da escludere » che ci si trovi « in una situazione peggiore di alcuni anni fa » nel rapporto tra le esigenze e le infrastrutture del Paese (scuole, case, ospedali). Secondo La Malfa, negli ultimi anni si è dato corso solo al processo di espansione dei consumi individuali « a tutti i livelli e a tutte le condizioni ». Questa spinta ha annullato quella per « una distribuzione più equa di un reddito e di una produttività crescenti». Gli aumenti salariali avranno il solo risultato di far aumentare all'interno i consumi che ora si dirigevano all'estero La politica consumistica, avvenuta senza il passaggio « attraverso una determinata politica di investimenti », rischia inoltre di portare a una situazione « come nel , 19631964 », cioè a « una fase di grave recessione economica per evitare un immediato pericolo inflazionistico ». E ciò « senza che esista nemmeno l'attenuante di aver compiuto un'operazione di modificazione del sistema, come la nazionalizzazione dell'energia elettrica ». La Malfa conclude 11 suo articolo dicendo che si è proceduto « parlando dì ogni cosa ad orecchio », senza un rapporto tra rivendicazioni, riforme di struttura, progresso tecnologico, livello dei salari e dei profitti, con la di soccupazione e sottoccupazione esistenti in molte zone. « Vogluimo tutto e il contrario di tutto; ed è questo il vero carattere di crisi della nostra società » che minaccia di esplodere ora sul terreno economico. g. maz.

Persone citate: Donat-cattin, La Malfa

Luoghi citati: Roma