Manifestazione contro il processo per un picchettaggio alla Cogne

Manifestazione contro il processo per un picchettaggio alla Cogne La "marcia del silenzio,, ieri per le vie di Aosta Manifestazione contro il processo per un picchettaggio alla Cogne (Dal nostro corrispondente) Aosta, 10 dicembre. L'influenza che tiene a letto mezza Italia ha fatto rinviare al 15 gennaio del 1970 il ' processo ai nove esponenti aostani del pei, psiup, Cgil e Movimento studentesco, accusati di violenza privata durante un picchettaggio davanti allo stabilimento della Cogne di Aosta, che era a ruolo stamane. Assente giustificata era infatti la più giovane degli imputati, la studentessa quindicenne Clara Bosonetto, costretta a letto dalla «spaziale ». Il difensore avvocato Oreste Marcoz, prodotto il certificato' medico, ha richiesto il rinvio del dibattimento. La decisione dei giudici (Presidente Cordone, giudici Pessina e Battisti) di rinviare il processo a nuovo ruolo, e fissarlo per il 15 gennaio prossimo, è venuta dopo breve riunione in camera di consiglio. Erano le 12,10. Per tutta la mattinata nei pressi del Tribunale vi era stata molta attesa. Gruppi di studenti e operai, esponenti dei partiti dì estrema sinistra e dei sindacati, reduci da una manifestazione di protesta svoltasi nel più assoluto ordine, erano confluiti verso le 11 in via Ollietti dove ha sede il Tribunale, dopo aver sfilato per le vie cittadine in silenzio ostentando cartelli di solidarietà verso i « compagni ». L'aula traboccava di pubblico, di agenti in borghese, mentre il palazzo era sorvegliato dai carabinieri per impedire gesti inconsulti. In corso era un processo ad un meccanico di Cervinia accusato di truffa nei confronti di un automobilista milanese per avergli prospettato delle riparazioni alla sua auto — quali il cambio del monoblocco — da lui poi non eseguito nel modo voluto dal cliente. Quando il presidente del Tribunale aveva letto la sentenza con la quale il meccanico Giovanni Micheletto, di 35 anni, veniva -assolto, sia pure con formula dubitativa, il pùbblico in attesa dell'altro processo era esploso in un fragoroso applauso. « Fate sgomberare l'aula », aveva ordinato il presidente Cordone. Si era temuto per un attimo qualche gesto di protesta, ma tutto si è risolto nel migliore dei modi. Sul banco degli imputati vi erano Giuseppe Martin, di 28 anni, segretario della federazione valdostana del psiup; Alessandro Bortot, di 26, sindacalista della Cgil; Sergio Telloli, di 21 anni, del psiup, operaio della Cogne; Franco Chìncheré, di 27 anni, segretario della' federazione giovanile comunista valdostana; gli studenti ventunenni Walter Lillaz ed Emer Cortivo; Roberto Avetrani, di 18 anni, e la studentessa Fulvia Grasso, di 17 anni, accusati tutti di violenza privata, ed il Martin, il Bortot, il Telloli ed il Chìncheré di lesioni personali nei confronti dell'impiegato della Cogne Giovanni Artuso, giudicato guaribile in sei giorni dai sanitari dell'Ospedale Mauriziano. i. v.

Luoghi citati: Aosta, Italia