La Camera approva il "pacchetto,, per l'autonomia nell'Alto Adige di Fausto De Luca

La Camera approva il "pacchetto,, per l'autonomia nell'Alto Adige Con i voti dei partiti di centro-sinistra de, p*. vpsu e pri La Camera approva il "pacchetto,, per l'autonomia nell'Alto Adige Il presidente del Consiglio Rumor, nella sua replica, nega che vi siano state trattative con la Volkspartei, e spiega le garanzie per i cittadini di lingua italiana nella provincia di Bolzano - Secondo Piccoli il Governo ha risolto un complesso e delicato problema con spirito di grande apertura europea - Gli interventi di Ferri (psu), Bucalossi (pri), Ballardini (psi) (Nostro servizio particolare) Roma, 4 dicembre. La Camera ha oggi approvato, con votazione per appello nominale (269 sì, 26 no e 88 astenuti), le dichiarazioni del presidente del Consiglio Rumor sulla soluzione globale del problema dell'Alto Adige. Hanno votato a favore, approvando un ordine del giorno firmato dal capogruppo de Andreotti, i deputati de, socialisti, socialdemocratici e repubblicani. Hanno votato a favore anche i tre deputati della Sudtiroler Volkspartei, il partito che rappresenta gli italiani di lingua tedesca dell'Alto Adige. Si sono astenuti i liberali, i comunisti e i socialproletari e gl'indipendenti di sinistra. Prima del voto l'on. Malagodi ha chiesto al presidente del Consiglio un preciso impegno per l'istituzione a Bolzano di una università bilingue intitolata a Goethe e Manzoni. L'on. Rumor, che già aveva dichiarato « meritevole di considerazione » la proposta fatta dai liberali e sostenuta anche dall'on. Ferri (psu). si è detto pronto ad esaminare la questione «con un serio studio ». I liberali hanno allora ritirato l'ordine del giorno che avevano presentato indicando una diversa impostazione del « pacchetto » di misure a favore delle minoranze linguistiche. Annunciando il voto favorevole del psu, l'on. Ferri ha manifestato riserve su alcune clausole del « pacchetto » che a suo giudizio sono ancorate ad uno «spirito conservatore», ha chiesto l'Università bilingue come punto d'incontro tra la cultura italiana e la cultura tedesca. Per i repubblicani Bucalossi ha detto che il « pacchetto » costituisce un atto di fiducia nella popolazione di lingua tedesca. « Ma se la interpretazione delle norme del "pacchetto" non dovesse avvenire in senso liberale' ed obiettivo, o addirittura in maniera ingiusta, noi repubblicani ci impegniamo fin d'ora a risollevare l'intera questione ». Ballardini, socialista, ha dichiarato che se non si può considerare risolto il problema dell'Alto Adige, si chiude però col voto di oggi una controversia di dieci anni. « Non tutte le ombre sono state fugate, ma essere arrivati ad una conclusione è già un titolo di merito per il governo ». Il voto del psi, ha precisato, non significa approvazione delle singole disposizioni del « pacchetto », ma vuole auspicare l'apertura di un nuovo capitolo nella storia delle popolazioni altoatesine. Piccoli (de) ha detto che se le misure del « pacchetto » vanno oltre quelle contenute nell'accordo De Gasperi-Griiber del 1946. lo spi¬ rito che le ispira è lo stesso della prima intesa tra Italia e Austria. La decisione, adesso concordata tra i due Paesi, di riconoscere la competenza della Corte dell'Aia per eventuali controversie sull'interpretazione e applicazione dell'accordo non esprime, a suo giudizio, alcuna internazionalizzazione del problema altoatesino. Questo risultato si ebbe invece con l'accordo tra Mussolini e Hitler, quando praticamente si impose alla popolazione di lingua tedesca di trasferirsi oltre il Brennero. Almirante (msi): « In quel plebiscito la maggioranza fu indotta a votare per il III Reich dal richiamo ai sentimenti nazisti di quei cittadini tornati poi in Italia con la stessa mentalità ». Riz (Svp): « Non è vero. E poi queste cose non possono dirle gli eredi del fascismo ». Piccoli: « Non dimentichi, on. Almirante, che fu proprio 11 governo fascista che permise agli agenti hitleriani di fare quella propaganda, anche spargendo la voce che si volessero deportare gli altoaetesini a sud del Po ». Piccoli ha concluso affermando che il governo ha risolto un complesso e delicato problema con spirito di grande apertura europea. Nella sua replica il presirìrntr rìrl Consiglio Rumor ha ripetuto che le misure contenute nel « pacchetto » sono il frutto della libera ed autonoma determinazione del governo. Non ci sono state trattative con la Svp, ma soltanto consultazioni con le popolazioni dell'Alto Adige, anche attraverso i partiti che le rappresentano. Né sono stati firmati nuovi accordi a carattere interpretativo, modificativo o aggiuntivo dell'accordo De Gasperi-Gruber. Tanto meno vi sono intese segrete. Poiché l'Austria ha sollevato all'Onu una controversia in merito all'accordo De Gasperi-Gruber, sul piano internazionale l'Italia ha solo voluto accertare se il governo di Vienna fosse stato disposto a dichiarare chiusa la controversia con l'emanazione, da parte italiaan, di misure ispirate alle conclusioni della « commissione dei 19 ». A proposito di tali misure, l'Austria le considera atti esecutivi dell'accordo De GasperiGruber, mentre l'Italia ritiene di avere già integralmente aplpicato quell'accordo. « La formula del rispetto dei reciproci punti di vista giuridici costituisce il modo più concreto per risolvere la vertenza, senza uno scontro di tesi, che avrebbe avuto carattere preclusivo ». In definitiva, ha detto Rumor, nessun « ancoraggio internazionale », né accordi supplementari, salvo quello per accettare la giurisdizione della corte dell'Aia. Rumor ha poi difeso dalle critiche le singole disposizioni del « pacchetto », illustrando le' garanzie per i cittadini di lingua italiana nella provincia di Bolzano. Su tutti questi punti, egli ha aggiunto, il Parlamento discuterà al momento della presentazione dei singoli disegni di legge esecutivi. Si potrà allora giungere anche ad una migliore articolazione delle varie disposizioni. Il voto di oggi, ha precisato, è un voto politico, che non intacca alcuna delle prerogative sovrane del Parlamento nei confronti dei singoli provvedimenti. Né da questi prov vedimenti deriverà alcun impegno internazionale, poiché essi avvieranno soltanto una serie di atti paralleli e autonomi, che indurranno l'Austria a giudicare chiusa la controversia da essa aperta col ricorso all'Onu. Concludendo, Rumor ha detto: « La decisione che oggi prendiamo è un atto di saggezza, è un atto di fiducia nella saldezza del nostro tessuto unitario e di capacità del nostro ordinamento democratico di dar vita a valori e realtà che ne esaltino la vitalità ideale e politica. Io credo che questa impostazione sia valida; credo che essa corrisponda a ciò che l'Italia vuole essere: un paese democratico, fiducioso nei suoi ordinamenti. Credo che essa, proprio per la manifesta liberalità nei confronti dei cittadini di lingua tedesca, non disgiunta da garanzie concrete per il pari diritto dei cittadini di lingua italiana e latina, costituisca il più stringente impegno di onore e di lealtà e collaborazione per quelle popolazioni ». Il dibattito sull'Alto Adige si svolgerà domani al Senato. Fausto De Luca