Tutti i giornali americani cercano la verità su Son My di Mario Ciriello

Tutti i giornali americani cercano la verità su Son My Nuove rivelazioni sul massacro nel Vietnam Tutti i giornali americani cercano la verità su Son My I morti sarebbero non meno di 350 e non più di 400 - Un giudizio di « Time » sui colpevoli: « Questi uomini hanno umiliato gli Stati Uniti » (Dal nostro Inviato speciale) New York, 1 dicembre. Molti cittadini preferirebbero il silenzio, le autorità esortano alla cautela e anche la magistratura militare invoca minore pubblici- tà. Ma la stampa non ascoi- ta queste voci e, implacabile, continua a indagare su ogni aspetto del «massacro di Son My ». Su «Life » sì vedono oggi le agghiaccianti immagini — a colori — della strage, scattate durante l'azione del 16 marzo '68 dal fotografo dell'esercito Ronald Haeberle. Sulla copertina di Time e Newsweek appare il volto del tenente William Laws Calley iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii iiiiiiiiiiiiiii jr., 26 anni, di Miami, l'ufficiale accusato di aver ucciso «almeno» 109 civili: ed entrambi 1 settimanali offrono raccapriccianti ricostruzioni dell'eccidio. Lo stesso fanno in prima pagina il New York Po^ ed altri giornali Secondo Keyes Beech, un inviato speciale In Vietnam il quale scrive per una « catena» di pubblicazioni, le vittime di Son My sarebbero non meno di 350 e non più di 400. Sarebbe troppo alto dunque il totale di 567 indicato dai vietcong e da alcuni sopravvissuti; ma sarebbe ridicolmente basso il totale di soli 20 morti indicato dal governo sudvietnamita (Saigon sembra attribuire al fatto modesta importanza, sostiene che tutti quei 20 civili perirono sotto i proiettili dei cannoni e degli aerei prima che i soldati entrassero nel villaggio). Time scrive: « Non vi sono quasi più dubbi che la strage a My Lai fu una barbara atrocità. Il misfatto non fu commesso da pazzi. Gli uomini che attraversarono My Lai erano, in maggioranza, normali, quasi in modo deprimente. Erano uomini qualunque, bravi ragazzi nella loro vita quotidiana, cittadini che a casa, nell'Ohio o nel Vermont, avrebbero considerato impensabile percuotere brutalmente un bambino e inconcepibile ucciderlo. Eppure, questi uomini, in uniformi americane, hanno massacrato i civili di My Lai e, così tacendo, hanno umiliato gli Stati Uniti e destato incertezza sulla nostra missione in Vietnam come non sarebbero mai riuscite a fare tutte le dimostrazioni contro la guerra». Time prende lo spunto dalla frase di Nixon, In novembre: «Il Nord Vietnam non potrà né sconfiggere, né umiliare gli Stati Uniti. Solo gli americani possono farlo ». Il processo al tenente Calley, dinanzi a una corte marziale, dovrebbe aprirsi in gennaio o febbraio. Se colpevole, l'ufficiale sarà condannato all'ergastolo o a morte. Accusato di « aggressione a fini omicidi» è pure il sergente Mitchell. Vi sono due interrogativi. Sarà incriminato anche il capitano Medina, il comandante della compagnia, tuttora in servizio? Come processare i soldati del plotone, tornati alla vita civile? Mario Ciriello

Persone citate: Calley, Keyes Beech, Medina, Nixon, Ronald Haeberle, William Laws Calley