Ritornano i Benvenuti con una storia farsesca

Ritornano i Benvenuti con una storia farsesca LA CRONACA DELLA TELEVISIONE Ritornano i Benvenuti con una storia farsesca Da stasera una nuova serie di «Tv 7» e un racconto italiano Sul video 1 ritorni sono di obbligo. Ed ecco che è ritornata anche « La famiglia Benvenuti », serie di telefilm ideati, sceneggiati e diretti dal regista di cinema Alfre do Giannetti. Abbiamo ritrovato il Benvenuti padre (Enrico Maria Salerno), la Benvenuti madre (Valeria Valeri), i figli (Massimo Farinelli e Giusva Fioravanti), la fantesca (Gina Sammarco), il suocero (Claudio Gora), la suocera (Milly). E abbiamo ritrovato, almeno in questo primo capitolo, il tono del ciclo precedente: che è un tono bonario, bozzettistico, cordiale e superficiale, prevalentemente appoggiato ai tasti comici ma non alieno da qualche risvolto sentimentale. Ritratto della tipica famiglia italiana? Nella nota introduttiva di una pubblicazione curata dalla Rai si legge « Tutti i paesi del mondo hanno la "loro famiglia": c'è la famiglia Smith, la famiglia Dupont, la famiglia Brown ecc. ecc.; in Italia mancava una famiglia Rossi che raccontasse al pubblico televisi vo i problemi di tutte le famiglie italiane ». E va bene. Ma a noi sembra che questa dei Benvenuti non sia tanto la tipica famiglia italiana, reale e alle prese con i reali problemi che oggi incidono e che travagliano, quanto una famiglia ricavata da una certa amabile convenzione teatrale e cinematografica aggiornata qua e là ma senza troppe punte: il marito confusionario, la moglie attiva, i ragazzi irrequieti però bravi e affezionati, il padre di lei autoritario e rompiscatole però generoso, la domestica brontolona e devota... (La faccenda della domestica è indicativa: lo sappiamo tutti che attualmente la presenza in una casa borghese di una domestica che sia ii da venti o trent'anni è un fatto assolutamente eccezionale, un fatto che appartiene al ricordo o alla letteratura: la regola è la mancanza di una donna di servizio o un carosello continuo di donne, o la domèstica a ore. Così per questo particolare la famiglia Benvenuti non è una famiglia tipica). Comunque, la puntata d'esordio ci è parsa nettamente divisa in due parti: la prima — partenza semifarsesca dei Benvenuti per le vacanze al mare — assai dinamica e colorita, condotta con buon ritmo, anche se troppo lunga e troppo riempita di urla assordanti (e insistenti sino a diventare fastidiose, e a rendere il dialogo incomprensibile: d'accordo che gli italiani strillano, d'accordo che la vicenda si svolge a Roma, ma l'esagerazione c'era lo stesso); la seconda parte — soUtudine del marito rimasto in città — si afflosciava gravemente e nonostante alcuni sussulti di una comicità alquanto ingenua si trascinava alla fine con stanchezza: i vari luoghi comuni del marito solo d'estate erano diligentemente sfruttati — le oc¬ chiate alle gambe delle ragazze (senza far nulla, s'intende: la morale dev'essere salva), il ciabattare nell'alloggio deserto, i piccoli guai causati da distrazione o incompetenza — ma l'ispirazione era fiac. ca e non riusciva a trasformarli in autentici spunti umoristici. Bravi gl'interpreti, a cominciare da Salerno (benché costretto a sbraitare) e dalla Valeri, esperti in questo genere di commedia all'italiana. * * Lo spigliato quiz di Tortora « Bada come parli » e un nutrito numero di « Orizzonti della scienza e della tecnica » sono stati i due validi pezzi del secondo canale. * * Stasera, dopo un'assenza di mesi, ritorna il rotocalco « Tv 7 »: la formula rimane la stessa, è cambiata solo la direzione passata da Brando Giordani a Emilio Ravel. Se guirà la seconda e conclusiva parte del romanzo « Il '93 » di Victor Hugo, molto sintetica ma dignitosa produzione francese. Sull'altro canale, un racconto della serie « Storie italia-1 ne » che s'intitola « Rossa e il mago », protagonista Mario Scaccia, regista Piero Nelli. Indi il documentario « Gli ultimi giorni di Mussolini », con filmati inediti o poco conosciuti sul periodo della repubblica di Salò. u. bz.

Luoghi citati: Italia, Roma, Salerno, Salò