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Nixon promette giustizia
Nixon promette giustizia Dichiarazione della Casa Bianca sull'eccidio nel Vietnam Nixon promette giustizia «Il massacro di Son My ripugna alla coscienza degli americani. I colpevoli saranno giudicati in base alle rìgide norme del codice militare» - Il governo fu informato soltanto un anno dopo - Voci di altre stragi nel Vietnam (Dal nostro inviato speciale) New York, 26 novembre. Alle sempre più numerose e sdegnate dichiarazioni ufficiali sul massacro di Son My sì è aggiunta nel pomeriggio di oggi una breve, ma dura dichùirazione del presidente Nixon, Tramite il suo portavoce, il presidente ha fatto sapere che la tragedia del 16 marzo 1968 « ripugna » alla coscienza del popolo americano. « SI farà tutto 11 possibile per punire ogni condotta illegale e immorale secondo le rigide norme della giustizia militare». Nei limiti concessi da un caso « sub judìce » — e questi limiti sono severi qui non meno che in Inghilterra — parlamentari, funzionari, commeritatori continuano a esprimere il loro raccapriccio e la loro pena. Il linguaggio è incisivo, quasi brutale. Il senatore democratico dell'Ohio Stephen M. Young ha detto: «E' un'atrocità superata solo durante l'epoca di Hitler». Vi è una differenza. Per il nazismo, il terrore era una precisa e ben calcolata politica nazionale: non si massacrava e non si sterminava per ira, per paura, per indisciplina, ma perché così ordinava una mostruosa ideologia. La strage non era una eccezione, bensì la regola. Sotto Hitler o sotto qualsiasi regime autoritario non si sarebbe assistito allo spettacolo odierno, prima al Senato poi alla Camera dei rappresentanti. Séguito da uno stuolo di militari del Pentagono, il segretario per l'esercito Stanley R. Resor si è dovuto presentare dinanzi alle «Commissioni per le forze armate» delle due Camere e ha dovuto fare un «rapporto preliminare» sia sullo scempio o Son My — dove sarebbero perite dalle 100 alle 567 persone — sia sul prolungato silenzio degli alti comandi. La seduta s'è svolta a porte chiuse perché il meccanismo della giustizia è già in moto e vi è un tenente, William L. Calley, già accusato d'omicidio multiplo. Ma qualcosa è trapelato. Resor ha detto che il Dipartimento dell'esercito a Washington non seppe nulla dell'eccidio fino all'aprile di quest'anno, quando il ministro della Difesa Melvin Lair e cinque parlamentari ricevettero lettere da un ex militare in Vietnam, certo Ronald Ri- denhour, in cui si affermava iiiiiiiiliiiiiimiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiuiii che un reparto aveva ricevuto l'ordine, nel marzo '68, di « distruggere Son My e tutti i suoi abitanti ». Resor ha aggiunto: « Sono schiacciato dall'orrore ». Fu fatta una prima inchiesta in Vietnam, poco dopo il massacro: ma — a quanto pare — non consigliò alcuna « azione disciplinare ». Perché? E perché di questi fatti non vennero a conoscenza gli uomini del Pentagono? Il capo del gruppo parlamentare repubblicano alla Camera dei Rappresentanti Gerald Ford ha lanciato gravi accuse. Sostiene che vi erano in Vietnam degli ufficiali di grado elevato i quali sapevano la verità, ma la celarono. Ormai non si potrà nascondere più. nulla. « Siamo decisi ad andare a fondo », hanno detto vari senatori. Si parla di altri amari episodi- Il democratico Lionel van Deerlin, membro della Camera dei Rappresentanti, sostiene che il Pentagono sta cercando di appurare che cosa vi sia dì vero in alcune « informazioni », secondo le quali una compagnia di fanti avrebbe fatto fuoco contro le capanne di un villaggio sudvietnamita. L'episodio sarebbe avvenuto a Nord-Ovest di Dong Tarn, nel delta del Mekong. Il comandante della compagnia avrebbe giustificato il suo ordine dicendo: « Da un po' di tempo 1 ragazzi non partecipavano a combatti¬ menti. Pensai che avevano bisogno di un po' di tiro al bersaglio, per tenersi in esercizio. Li feci sparare contro le abitazioni ». Il senatore Charles Godell ha detto in una intervista dì avere ricevuto informazioni relative ad altri massacri compiuti nel Vietnam da truppe americane. Godell non ha voluto fornire particolari in proposito e ha detto che vuole esaminare a fondo queste informazioni prima di fare qualsiasi dichiarazione. Egli ha aggiunto che sarebbe opportuno che la commissione senatoriale delle forze armate si occupasse dì questi nuovi episodi. m# ci.
Persone citate: Dong Tarn, Gerald Ford, Hitler, Melvin Lair, Nixon, Ronald Ri, Stanley R. Resor, William L. Calley
Luoghi citati: Inghilterra, New York, Ohio, Vietnam, Washington
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