Due in carcere per la ballerina seviziata in una villa a Caselle

Due in carcere per la ballerina seviziata in una villa a Caselle Le indagini dopo il tentato suicidio della ragazza, Due in carcere per la ballerina seviziata in una villa a Caselle Sono in stato di fermo accusati di sequestro e violenza - La giovane era giunta due mesi fa dalla Jugoslavia per studiare italiano - Quando tentò di rimpatriare, gli « amici » la derubarono e minacciarono di morte Del cinque uomini «Invitati in questura » mentre 1 loro alloggi venivano perquisiti dalla polizia « In ordine all'omicidio di Martine Beauregard », tre sono stati rilasciati e due trasferiti in carcere con un fermo di sette giorni « per indagini di carattere giudiziario ». Questi ultimi sono Giuseppe Nicolotto, 45 anni, panettiere a San Francesco al Campo, detto « il geo¬ metra », e Pier Giovanni Trogolo, 27 anni, ex manovale e attualmente consigliere comunale socialista (psu) a San Maurizio Canavese. Entrambi erano già stati interrogati dai carabinieri subito dopo il delitto Beauregard: una radiomobile aveva notato la loro macchina nella zona dove passeggiava Martine. Il Nicolotto aveva spiegato che stavano' cercando un'al- tra ragazza. Sia lui sia 11 Trogolo avevano un alibi per la notte dell'omicidio. Pare quindi escluso che il fermo sia in relazione con le indagini sulla morte della Beauregard. Nicolotto e Trogolo sarebbero invece imputati dell'aggressione a Ana Belcjian, la ballerina jugoslava che martedì ha tentato di uccidersi perché minacciata di morte. Le accuse a loro carico andrebbero dal sequestro di persona alla violenza carnale. E' probabile che vengano messi a confronto con la ragazza non appena sarà dimessa dall'ospedale, forse già sabato. Intanto la polizia cerca di ricostruire l'avventura torinese della Belcjian. La giovane ha dichiarato di essere studentessa in lingue. L'anno sqorso è andata a Parigi dove ha conosciuto un francese che trascorre lunghi periodi nella nostra città. La Belcjian si sarebbe innamorata e l'ha raggiunto a Torino a settembre. E' andata ad abitare in una pensione di via Garibaldi. Alla proprietaria — Margherita Anglesio, 55 anni — ha detto che voleva perfezionarsi in italiano; per vivere avrebbe fatto la ballerina nei night. Ma dopo i primi giorni, di night non ha più parlato. Restava In casa aspettando misteriose telefonate, erano sempre uomini, 1 più assidui certi Giorgio e Sergio Giorgio sarebbe l'amico francese. Qualche volta le telefonate arrivavano di notte. La Belcjian rispondeva seccata, si vestiva brontolando e usciva. Davanti al portone era ad attenderla una macchina. La ragazza tornava uno o due giorni dopo. Una sera, alla fine di settembre, la Anglesio ha visto arrivare la ragazza con gli abiti strappati, piangeva, sembrava sconvolta. Le ha chiesto cosa fosse successo e la Belcjian ha raccontato di essere stata minacciata di morte e derubata da « certi amici »: « Mi hanno dato una lezione perché volevo tornare in Jugoslavia ». « Continua l'Anglesio: « Ho capito che era finita in un brutto giro, allora le ho prestato t soldi del viaggio, le ho detto: vai a casa finché sei in tempo e non tornare mai più ». Il giorno dopo la ragazza ha preparato le valigie ed è partita. Ma alla pensione continuavano a giungere telefonate. Gli « amici » erano stupiti della scomparsa di Ana, soprattutto Giorgio. Er anche arrivato uno strano tipo con tessera da investigatore privato: « Il mio cliente vuol sapere dove si è trasferita Ana Belcjian e il suo indirizzo ». L'Anglesio ha risposto di non saperlo: « Credevo che ormai Ana fosse al sicuro, tranquilla, finché ho aperto La Stampa e ho letto che si era avvelenata. Povera ragazza ». — * La ballerina Ana Belcjian e la padrona della pensione - I due fermati: Giuseppe Nicolotto e Pier Giovanni Trogolo

Luoghi citati: Jugoslavia, Parigi, San Francesco Al Campo, San Maurizio Canavese, Torino