Le crisi isteriche del «grand siècle»

Le crisi isteriche del «grand siècle» Segnalazione di libri utili Le crisi isteriche del «grand siècle» Il « Trattato di Psichiatria » di Michele Torre: con il tempo, anche le malattie si trasformano Il medico che ha esercitato già in epoca preantibiotica può constatare come e quanto abbiano mutato volto non soltanto la pericolosità ma i quadri sintomatologici stessi di svariate malattie infettive. Non più si vedono le « belle » polmoniti franche, non più i tifi genuini, eccetera. Lì si in tende che sono cambiati i momenti epidemiologici legati non solo alle terapie antibiotiche in uso, ma anche alla intervenuta estensione di regimi profilattici in gran parte connessi a vaccinazioni. A quest'ultimo proposito guai, però, a non tener presente che in certi casi sono proprio vaccinazioni incomplete o non susseguite a tempo debito da « richiami » il fattore per cui di tanto in tanto compaiono casi insidiosi di importanti malattie infettive « mascherate ». Ma si hanno pure patomorfosi in altri stati morbosi che con le infezioni non hanno rapporto e per molta parte sono sempre sembrate intrinseche alla personalità del soggetto, a fattori costituzionali, comunque innati. Ciò fa ovviamente pensare al concomitante peso dei fattori ambientali esterni, alla avvenuta trasformazione delle condizioni sociali, ai mutamenti della vita collettiva odierna, dei rapporti interumani d'oggi. Ci- riferiamo particolarmente a stati in cui è impegnato il sistema nervoso, la psiche in primo luogo; le forme psicosomatiche, certe psiconevrosi genericamente parlando. Non ci impegniamo a vedere ove la patomorfosi attuale abbia, come più frequentemente accade, un valore peggiorativo oppure attenuativo. Riportiamo solo un esempio, quello dell'isterismo, appoggiandoci alla più recente interpretazione che il prof. Michele Torre, ordina- rio di clinica psichiatrica dell'Università di Torino, dà di questa psiconevrosi nel suo chiaro Trattato di Psichiatria, edito in questi giorni dalla Utet, e che merita larga at- tenzione oltre che dagli spe cialisti, anche da parte del medico pratico desideroso di aggiornare la propria cultura L'isterismo era già conosciuto da Ippocrate. La sua sintomatologia è quanto mai multiforme e coinvolge disturbi somatici (fisici) e psichici, l'insufficienza esistenziale e la immaturità della personalità. Ad esso vi è una predisposizione costituzionale. Nella produzione incosciente dei sintomi di solito c'è un finalismo, volto ad ottenere con essi un vantaggio reale o immaginario. Orbene chi vi può trovare oggi quelle crisi di un tempo, cosiddette « a grande orchestra », in cui il soggetto si rotolava per terra, si contorceva, inarcava la schiena! sì da formare un caratteristico « arco di cerchio »? Eppoi si strappava gli abiti, piangeva e rideva, digrignava i denti oppure assumeva stati passionali, erotici, mistici? La frequenza e le manifestazioni fenomenali dell'isterismo (con pseudoparalisi, contratture, tremori, tic, agitazioni, ecc.) hanno presentato nel tempo notevoli modificazioni, fenomeno senza dubbio degno di interesse, che — scrive il Torre — « starebbe a dimostrare un legame condizionante da parte dello spirito dell'epoca, non più favorevole, quello attuale, per atteggiamenti psicologici, sociologici o di razionalizzazione ai quadri clinici del grande isterismo ». Evidentemente le forme con le quali l'uomo d'oggi esprime i suoi traumi, i conflitti, le frustrazioni, l'angoscia e la paura sono cambiate. a. v.

Persone citate: Michele Torre