Si proclamano tutti innocenti al processo sui fatti di Caserta di Adriaco Luise

Si proclamano tutti innocenti al processo sui fatti di Caserta Terminato a S. Maria Capua Vetere l'interrogatorio dei 69 imputati Si proclamano tutti innocenti al processo sui fatti di Caserta Nella seconda udienza il pubblico è stato riammesso nell'aula (la palestra di una scuola media) Nessun incidente - Gli imputati hanno risposto: «Io non c'entro con gli incidenti per la Casertana» (Dal nostro inviato speciale) S. Maria Capua Vet., 19 nov. Seconda udienza al processo di S. Maria Capua Vetere per i tumulti avvenuti a Caserta nel settembre scorso a seguito della retrocessione in serie « C » della squadra locale di calcio, accusata dì illecito sportivo. La palestra dell'Istituto professionale per l'artigianato, dove si svolge il procedimento penale, anche ieri era gremita di pubblico e l'interesse per questa vicenda giudiziaria non accenna a diminuire. Una folla di parenti, amici, compagni di scuola degli imputati fa ressa fin dalle prime ore del mattino davanti all'edifìcio scolastico ed imponente è lo schieramento di carabinieri ed agenti di P. S. disposto dal questore di Caserta, dott. Pasquale Colombo. Il pubblico, che nella prima udienza venne allontanato dalla palestra per le sue intemperanze, ieri ha mantenuto un contegno più disciplinato. Il presidente, dott. Nicola Arcella, soltanto poche volte è dovuto intervenire per far tacere un diffuso brusìo avvertito durante le fasi più delicate ed interessanti del dibattito. A creare un clima più movimentato ieri sono stati gli avvocati del collegio di difesa — oltre cinquanta — ed una vivace schermaglia si è avuta col p. m. dott. Raimondi. I difensori avv. Verzillo e Martuccl in apertura dell'udienza, anche a nome dei colleghi, hanno sollevato una eccezione di illegittimità, riguardante la detenzione degli imputati. Essi hanno sostenuto la tesi che a carico delle 57 persone arrestate — altre 12 sono a piede libero — non era stato mai emesso il regolare ordine di cattura, ma fermati al momento degli incidenti erano stati rinviati a giudìzio per direttissima. Il p. m. dott. Raimondi si è opposto ed ha ribadito: «L'arresto in flagranza costituisce titolo regolare per la detenzione e l'interrogatorio da parte del magistrato e possiamo dire che legalizza l'arresto ». Comunque i giudici si sono riuniti in camera» di consiglio per decidere in merito. L'attesa si è protratta per oltre due ore ed ha fatto per un momento vagheggiare in un provvedimento di concessione di libertà provvisoria per tutti gli imputati in stato di arresto. Se la eccezione fosse stata accolta tutto il procedimento sarebbe saltato in aria e si sarebbe dovuto tornare nuovamente alla fase istruttoria. Verso le 11,30 ogni speranza è stata cancellata dal presidente che ha letto le decisioni dei giudici con cui l'eccezione era respinta. Si è iniziato quindi l'interrogatorio delle altre trentatré per- sone incriminate. Come nelle deposizioni precedenti tutte si sono proclamate estranee alla ventata di follia collettiva che si scatenò a Caserta per due giorni con devastazioni di edifìci pubblici, incendi e barricate. Il primo ad essere ascoltato è Clemente Crispo, 35 anni, operaio. Dice: « Venni arrestato senza aver compiuto nulla e rinchiuso nel cellulare. Alle mie proteste fui lasciato libero di andarmene. Mi stavo per allontanare quando venni rincorso da un agente che rimproverava così i suoi colleghi: "Ma che fate... di questo passo non prenderemo mai nessuno..."». Agostino Ruotolo, 57 anni. San Felice a Cancello, muratore: « Avevo finito il lavoro ed ero in attesa di tornare a casa, quando venni circondato da un gruppo di agenti. Non capivo cosa volessero da me. Mi perquisirono e mi trovarono addosso un coltello di genere proibito. Ma questo non ha nulla che fare con le dimostrazioni di piazza. Il coltello l'ho portato sempre da bambino e non ho mai fatto male a nessuno. Ero stato anche lasciato libero di andarmene, ma poi ci pensarono su e mi trattennero». Nicola Cimniino, 19 anni, accusato di oltraggio e resistenza al maresciallo Iannetti, grida: «Non è vero, non è vero... Io sono un tifoso, e lo sport lo intendo nel senso più puro. Chiedetelo, signor presidente, a tutta Caserta e vi diranno che non sono un violento. Nel mio arresto vi è un drammatico errore ». Il presidente ha accolto la richiesta di* ascoltare i testi indicati dall'accusato. Matteo Cioffi, di 20 anni: « Mi trovavo in piazza Dante e volevo attraversare la strada. Chiesi il permesso ad un ufficiale che dirigeva il servizio d'ordine. Mi fu detto di attendere pochi minuti. Improvvisamente sopraggiunsero alcuni agenti che mi spinsero a viva forza su un camion. Cercai invano dì far sentire le mie:; ragioni », Michele Gabriele, di anni 24, gSrzone di macelleria: « Ero andato per ordine del mio principale a portare la carne ad una cliente al corso Trieste. Mentre stavo scendendo in strada sentii degli squilli di tromba. Una folla si precipita: nell'androne dello stabile inseguita dalla polizia. Così venni arrestato, ma ero estraneo ai tumulti e della Casertana non mi importa proprio nulla». A quest'ultima frase, mormorio di disapprovazione del pubblico. Il presidente ammonisce con fermezza: «Non mi costringete anche oggi a fare sgomberare l'aula». Antonio Ferrante, di 41 anni: « Sono malato, signor presidente, e quella sera ero uscito per comprarmi dei medicinali. Fui preso insieme con un gruppo di giovani. Non avevo fatto proprio nulla e credo che l'unica mia colpa è di essere risultato antipatico al sottufficiale che ha redatto il rapporto. Diceva che fingevo di essere sofferente d'asma, di essere un commediante..., ma in carcere sono ricoverato in infermeria ». Marcello Tommaso, 23 anni, da Capodrise, impiegato: « Mi recavo con un compaesano alla stazione ferroviaria quando notai uno schieramento notevole di carabinieri ed agenti. Non sapevo nulla di | quello che era accaduto e spontaneamente dissi ad alta voce: "Ammazza la gallinaceia, ma che stiamo in guerra?". Questa frase fu udita da una pattuglia di agenti che senza voler sentire ragioni mi portarono dentro. Io non ce l'avevo con la polizia, era una espressione innocente ». Il processo riprenderà venerdì con l'escussione dei sottufficiali e funzionari di polizia — complessivamente 48 che hanno verbalizzato i rapporti inviati alla procura del Tribunale di S. Maria Capua Vetere. Adriaco Luise *

Luoghi citati: Capodrise, Caserta, San Felice A Cancello