Proibito usare il Ddt in Italia perché sembra provochi il cancro di Livio Zanotti

Proibito usare il Ddt in Italia perché sembra provochi il cancro L'annuncio del ministro della Sanità: a giorni il decreto Proibito usare il Ddt in Italia perché sembra provochi il cancro Il divieto riguarda il Ddt in forma liquida ed aerosol per la disinfestazione delle case, delle stalle, dei terreni e degli specchi d'acqua - Vietato anche per frutta e verdura - Lo si potrà usare soltanto per particolari colture e in determinati periodi dell'anno - Il provvedimento adottato dopo quattro mesi di studi dell'Istituto superiore della Sanità - Bloccati nei porti alcuni quantitativi provenienti dagli Stati Uniti (Nostro servizio particolare) | Roma, 19 novembre. L'uso del Ddt sarà vietato anche in Italia, dopo che un provvedimento analogo è stato deciso in alcuni Paesi europei e, recentemente, , negli Stati Uniti. I timori che alcune delle sostante che lo compongono possano essere tra le molte cause del cancro, non sono stati ritenuti del tutto infondati dalle conclusioni degli studi condotti per 4 mesi dal nostro Istituto Superiore della Sanità. Un decreto del ministro della Sanità, Camillo Ripamonti, preciserà nei prossimi giorni i termini del divieto che non avrà un carattere generalizzato. E' però possibile affermare fin d'ora che l'uso del più diffuso tra gli antiparassitari in commercio sul nostro mercato sarà praticamente ridotto al minimo se non del tutto soppresso. Alcuni carichi del prodotto, diretti in Italia dagli Stati Uniti, sono fermi da settimane nei rispettivi porti d'imbarco ed è presumibile che a questo punto vi rimangano definitivamente. L'impiego del Ddt resterà probabilmente consentito soltanto per determinate colture agricole e in determinati periodi dell'anno. Si sa che il divieto riguarda l'immediato l'impiego del Ddt in forma liquida e aerosol per la disinfestazione di locali domestici (una delle funzioni più praticate); ma anche per l'igiene delle stalle e degli animali, dei terreni e specchi di acqua per la lotta ai portatori di malattie (com'è il caso delle zanzare portatrici di malaria). Inoltre, il Ddt sarà proibito nelle colture di graminacee, leguminose di granella, foraggiere, derrate alimentari immagazzinate, orticole, colture industriali (barbabietola, ecc.), nonché per la frutta di largo consumo come le albicocche, le ciliegie, le pesche, e le prugne. Altri provvedimenti specifici saranno presi nelle prossime settimane per stabilire i periodi nei quali è possibile l'impiego del Ddt nella difesa degli agrumi, dell'olivo, delle pomacee e della vite; oltre che per fissare i limiti dei residui tollerabili nei prodotti d'importazione, quali il burro e i cereali destinati all'alimentazione dell'uomo e degli animali. La decisione è stata presa oggi nel corso di una riunione che ha avuto luogo presso il Ministero della Sanità alla quale hanno preso parte i direttori generali interessati al settore dei Ministeri della Sanità, della Agricoltura e Foreste, dell'Industria, Commercio e Artigianato, dell'Istituto Superiore di Sanità, nonché funzionari tecnici dei vari Ministeri. Le leggi che già regolavano l'uso del Ddt e degli altri antiparassitari in Italia, è stato ripetuto, hanno evitato il rischio che la loro diffusione potesse costituire un pericolo per la salute pubblica. Le quantità consentite erano infatti largamente al di. sotto di quelle ritenute tollerabili dall'organismo umano. In Italia, l'impiego del Ddt in agricoltura è disciplinato da un decreto presidenziale dello scorso anno e da un'ordinanza ministeriale del dicembre 1967 sui residui di alcuni antiparassitari nei prodotti ortofrutticoli. Il decreto presidenziale classifica il Ddt tra i prodotti più tossici in commercio, per cui è stato soggetto a notevoli limitazioni nella vendita; mentre l'ordinanza stabilisce che il residuo di tale prodotto negli ortofrutticoli non può superare una parte per milione. Le stesse leggi stabiliscono anche precise norme per quanto riguarda l'etichettaggio, l'imballaggio e i contenitori. Sino ad oggi, infatti, tutte le misure erano state prese in funzione della forte tossicità dell'antiparassitario, mentre ora sembra che alcune parti di esso abbiano la capacità di fissarsi sui tessuti impedendone il ricambio delle cellule e provocando il cancro. U Ddt ha giusto trent'anni di vita. Venne posto in commercio per la prima volta intorno al 1939 da una industria svizzera, la Geigy, per la disinfestazione antiparassitaria in agricoltura. Successivamente dopo alcune modificazioni della for¬ mula, lo stesso prodotto fu usato negli Stati Uniti per la disinfestazione antiparassitaria per uso militare; quindi passò ad essere usato anche per la disinfestazione delle abitazioni civili di tutto il mondo divenendo in brevissimo tempo l'antiparassitario più popolare in quattro continenti. « Livio Zanotti

Persone citate: Camillo Ripamonti

Luoghi citati: Italia, Roma, Stati Uniti