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Chiesti 30 anni per l'uccisore dei giovani fidanzati a Milano Chiesti 30 anni per l'uccisore dei giovani fidanzati a Milano (Dal nostro corrispondente) Milano, 17 novembre. E' proseguito stamane a Milano il processo contro Gaetano Impelliccieri, il lattoniere che uccise a colpi di pistola l'ex amante ed il giovane che la donna si apprestava a sposare. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a trent'anni di reclusione. L'udienza è stata quindi rinviata a domani, per la sentenza. Gaetano Impelliccieri, sposato e padre di tre bambine, aveva conosciuto Maria Bellanova, una bella giovane, e se n'era innamorato. Ricambiato dalla ragazza, aveva affittato per lei un appartamentino in periferia. Verso la fine del '67, la donna incominciò a stancarsi dell'a¬ mico, anche perché un giovane. Agostino Severini, le aveva chiesto di sposarlo. La sera prima del delitto, Gaetano Impelliccieri era salito nell'appartamento della Bellanova, trovandovi anche il Severini. La giovane aveva cercato di presentare l'Impelliccieri al fidanzato come suo cugino, ma era stato lo stesso ex amante a smentirla, raccontando tutta la verità. « La prego — aveva concluso il lattoniere rivolto al Severini — la sposi pure, ma lasci almeno che ogni tanto la venga a trovare ». Allontanato brutalmente dalla coppia, l'Impelliccieri aveva atteso il giorno dopo la Bellanova davanti alla fabbrica dove lei era occupata e l'aveva seguita, anche quando la donna era salita sulla macchina del Severini. Poco dopo, i due fidanzati si fermarono in una strada poco frequentata: "'Impelliccieri li raggiunse, aprì la portiera posteriore della loro auto e sparò un intero caricatore all'interno. I fidanzati morirono sul colpo. Poche ore dopo, l'Impelliccieri si costituì ai carabinieri. Quando apprese che i due giovani erano morti, fu colto da una crisi di nervi. « Come faccio a vivere lontano da lei? — gridò — Io senza Maria non riesco a stare ». Per tutti questi mesi, in attesa del processo, Gaetano Impelliccieri ha tenuto con sé una fotografia dell'amante uccisa. g. m.