Il nuovo corso del "football,, di Giovanni Arpino

Il nuovo corso del "football,, IN CAMPO Il nuovo corso del "football,, La Jirve deve lottare con la forza della disperazione contro la capolista sarda Cagliari-Juventus: un incontro che si è tentati di vedere in chiave di derby. Non solo perché tra sardi e piemontesi esistono legami secolari, non solo perché a Torino lavorano decine di migliaia di cagliaritani, nuoresi, non solo per l'importanza che la gara assume, data la differenza di classifica delle due squadre e il reciproco bisogno di vincere, o almeno di non perdere. Il fatto più significativo è questo: le nobildonne del calcio, cioè Juventus, ma anche Inter, anche Milan, più o meno faticano a difendere il loro blasone, e le squadre nuove, Cagliari in testa, dimostra no una salute che è propria della gioventù. Le blasonate sono ricche, e non solo di vecchia gloria. Tuttavia devono temere l'aggressività, la freschezza, il maggior polso delle avversarie che un tempo militavano in gironi secondari. Il «nuovo corso» della vita italiana degli ultimi vent'anni porta anche questo esempio, calcisticamente valido, sociologicamente significativo. Una passione e un interesse da derby interregionale, dunque: con aerei carichi di tifosi che sbarcano a Cagliari, con l'attenzione di moltissimi appassionati di football che sperano nella « vecchia » Juve. Chi può fermare questo Cagliari? Non c'è riuscito Herrera con la sua Roma, e ha ragione Rocco quando afferma che una squadra uscita vittoriosa da Firenze e da Napoli, come quella rossoblu, ha più di un motivo logico per puntare decisamente al suo primo scudetto. Che, seguitando Scopigno di questo passo, risulterebbe ampiamente meritato. Nella scorsa stagione i bianconeri sgambettarono il Cagliari proprio sul difficile campo sardo, quest'anno costituirebbe grande sorpresa se ripetessero il colpo. La squadra che guida la classifica si è fatta più matura, più determinata. La Juventus, oggi, non difende soltanto il nome. La sua non potrà essere una partita condotta all'insegna del puro prestigio. La Juventus, letteralmente, non può più perdere. E' una situazione nuova nel giro aristocratico delle grandi squadre, che solitamente veleggiano in acque alte, senza timori anche quando le ambizioni risultano ammosciate. La Juventus odierna deve battersi con la furia e l'affanno di una provinciale bisognosa di punti, impaurita da una classifica che non concede appello. Sulla carta, i nomi dei bianconeri sono di tutto rispetto. Sul terreno, la musica è diversa: i vari reparti solo occasionalmente obbediscono a criteri logici, le punte arrivano al gol con fatica, e quindi tutta la squadra soffre, appena è opposta ad avversari che manovrano ad occhi chiusi, che sanno distendersi e ripiegare secondo schemi collaudati. La Juventus ha ancora una grande forza occulta: incute sovrano rispetto agli avversari classici. Ma il Cagliari di Scopigno appartiene a una categoria nuova, che non prova soggezione, che si diverte a scherzare e vincere proprio nelle giornate considerate più ostiche. Scopigno è uomo di football molto intelligente: ha minimizzato la Roma herreriana (« che squadra saremmo se non riuscissimo a battere i giallorossi? », disse una settimana fa), ma ha serio timore dei bianconeri. Teme là concentrazione di una squadra sfortunata e slegata che proprio negli incontri diffìcili può ritrovarsi e combattere. Quindi stimola i suoi uomini, che hanno quattro punti di vantaggio, possono ancora aumentarli; Il calcio è sport che sopporta agilmente qualsiasi pronostico, logico o folle. La sua imprevedibilità è pari alla grandezza del fascino esercitato su masse enormi di tifosi. Cagliari oggi è una delle città-pilota del football nazionale. Ma i bianconeri non vi scendono solo per un ennesimo collaudo. Giovanni Arpino

Persone citate: Herrera, Scopigno

Luoghi citati: Cagliari, Firenze, Napoli, Roma, Torino