Nuovi farmaci e metodi per la cura dello arterie di Angelo Viziano

Nuovi farmaci e metodi per la cura dello arterie Oggi si apre il "Centro Vascolare,, a Casale Nuovi farmaci e metodi per la cura dello arterie Le malattie dei vasi sono sempre più diffuse, occorre intervenire sul piano nazionale, anche in campo profilattico - Necessità di diagnosi rapide e sicure - Attesa per la relazione del prof. Malan che illustrerà i più recenti sistemi e ausili terapeutici : dalle materie plastiche alle protesi sintetiche (Dal nostro inviato speciale) ' Casale, 15 novembre. Le malattie arteriose periferiche sono ancora un triste bagaglio diffuso tra molta gente. Sono fors'anche in aumento a causa dell'accresciuta durata media della vita che comporta un correlativo incremento di lesioni vascolari secondarie all'arteriosclerosi. Per contro, e per questa stessa ragione, negli ultimi pochi lustri è progredito l'interesse degli studiosi per tale patologia che ha molteplici varietà di espressione. Oggi disponiamo di mezzi per diagnosi più precoci nonché di farmaci più efficaci per una terapia medica e, quando questa da sola non basta, ci si può rivolgere ad una nuovissima chirurgia vascolare, che è in un crescendo di perfezionamenti, con risultati insperati ancora qualche anno fa. Ma dal punto di vista pratico dell'organizzazione sanitaria si rileva che Centri specializzati in materia, precisamente per il più tempestivo reperimento ed accertamento diagnostico dei bisognosi di cure, specie in larghi strati di popolazione extraurbana, sono davvero ancora pochi nelle nostre città non capoluoghi di provincia. Quei pochi sono dovuti a iniziative di primari e di amministrazioni ospedaliere col generoso concorso di mecenati. Perciò va considerato di alto esempio la realizzazione presso l'Ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato del « Centro Vascolare Ottavio Marchino ». Esso viene inaugurato domattina con ima cerimonia, seguita da una particolare riunione di aggiornamento medico-chirurgico (al Cine-Teatro Vittoria, ore 10,30), presieduta dal prof. Edmondo Malan, clinico chirurgo dell'Università di Milano. Dopo un'allocuzione del presidente dell'Ospedale, rag. M. Musso, e una introduzione del primario prof. A. E. Fogliati, direttore del Centro, lo stesso prof. Malan — col sussidio di un proprio filmato — svolgerà una relazione sui più recenti sviluppi della « clinica e terapia chiruigica dell'insufficienza arteriosa periferica ». Le svariate situazioni dell'insufficienza arteriosa — dicevamo — possono essere oggi diagnosticate e valutate mediante specifiche metodiche e moderne attrezzature (di cui appunto il Centro locale dispone). Si parla in genere di arteriopatie; in sostanza tali affezioni conducono ad una riduzione dell'apporto di sangue da parte del vaso arterioso interessato al distretto organico di sua pertinenza. Ragione per cui si avverano disturbi (vascolari), il cui quadro e l'importanza sono relativi alla finizione normale della regione che diventa più o meno esangue, cioè ischemica (con conseguenti «malattie ischemiche»). Se vien meno, ad esempio, l'irrorazione sanguigna di un dito del piede avremo l'insorgenza di un'ulcera che è premessa della gangrena; se il difetto della portata sanguigna di un'arteria si riflette, invece, su una zona cerebrale anche il profano può intuirne le gravi conseguenze. Non sempre la funzione dell'arteria colpita è offuscata per una lesione organica, che ne determina una ostruzione di vario grado, in forma acuta o cronica (in conseguenza, ad esempio, di un embolo sanguigno o di una trombosi, oppure della cosiddetta tromboangioite obliterante). In vari casi il disturbo è solamente dovuto ad uno spasmo (contrattura) dell'arteria che ne riduce il calibro (cause: traumatiche, infiammatorie, ipersensibilità al freddo ecc.). Talora lo spasmo è intermittente (come succede nella malattia di Raynaud). Ovviamente la diagnosi circostanziata è il caposaldo dell'orientamento terapeutico, il quale deve mirare contemporaneamente a eventuali malattie d'ordine generale concomitanti o, più volte, determinanti le stesse lesioni arteriose periferiche. Ci sono i farmaci di nuovo interesse (vasodilatatori e antispastici, anticoagulanti, fibrinolitici, angioprotettìvi ecc.). C'è la terapia risica per molti casi. Circa i rimedi chirurgici, la relazione del Malan costituirà una utile messa a punto di un vasto campo d'azione della chirurgia vascolare diretta. Questa va dai procedimenti per disostruire un'arteria nel cui lume il flusso sanguigno sia ostacolato da coaguli sanguigni, sino all'impiego di pach (cioè una pezza, un lembo di materiale plastico, quale il dacron, o di una parete di vena dello stesso paziente, per suturare la breccia di un'arteria chirurgicamente allargata a causa di un suo anormale restringimento ) oppure di by-pass (ripristino del flusso sanguigno scaval¬ cando il tratto otturato dell'arteria mediante l'applicazione a ponte di un tubo di dacron), ed infine all'impianto di innesti complessi, costituiti da protesi sintetiche sovente ramificate. Quest'ultima evenienza ricorre specie in occasione dell'asportazione di un grosso aneurisma (dilatazione a sacca pulsante di una arteria). Angelo Viziano i

Persone citate: Edmondo Malan, Fogliati, Malan, Ottavio Marchino, Raynaud

Luoghi citati: Casale, Casale Monferrato, Milano