A Specchio dei tempi un premio dei Lincei per imprese di eccezionale valore umano

A Specchio dei tempi un premio dei Lincei per imprese di eccezionale valore umano A Specchio dei tempi un premio dei Lincei per imprese di eccezionale valore umano L'alio riconoscimento per la prima volta a una rubrica di giornale - « Si premia l'entità degli aiuti, la rapidità, il sacrificio e sovente il rischio di chi li porta » Ci telefonano da Roma: «Specchio dei tempi» ha ricevuto ieri a Roma un riconoscimento solenne: la medaglia d'oro assegnatagli all'unanimità dall'Accademia Nazionale dei Lincei «per la sua azione pronta e caritatevole ». E' una benemerenza altissima perché è stata decisa dal massimo consesso della cultura italiana che l'ha attribuita per la prima volta ad un giornale. Consapevoli della modesta opera compiuta, eravamo un po' imbarazzati durante la cerimonia svoltasi a Palazzo Corsini. Si inaugurava l'anno accademico e venivano conferiti 1 premi « Antonio Feltrinelli », riservati quest'anno alla medicina e ad una impresa eccezionale di alto valore morale: quest'ultimo premio dieci milioni di lire, è stato as¬ Luther King, che, impegnata nel icMoratorium Day» a Washington, non era presente alla consegna. Altre due medaglie d'oro sono state attribuite alla Croce Rossa Internazionale e allo scrittore e sociologo Danilo Dolci. Quando il presidente dell'Accademia, prof. Beniamino Segre, ci ha porto l'ambita medaglia, l'abbiamo ringraziato non solo in nome della direzione de La Stampa, ma soprattutto in nome delle migliaia di lettori che con la loro generosità hanno reso possibile « l'azione pronta e caritatevole ». La motivazione dice: « Quanto l'iniziativa " Specchio dei tempi " abbia significato, significhi e di certo significherà ancora per le sofferenze umane di ogni tipo in Italia non fa d'uopo ricordare perché tale iniziativa con te sue molteplici attività è dovunque nota ed apprezzata. L'Accademia dei Lincei pregia non solo l'entità degli aiuti realizzati, ciò che è — può dirsi — espressione della commozione del Paese nei tanti tragici momenti di questi ultimi anni, ma anche e specialmente la rapidità con la quale tali interventi vengono espediti ed il sacrifìcio e sovente il rischio dei molti ignoti che li effettuano ». La motivazione così conclude: « Con l'attribuzione della medaglia d'oro l'Accademia intende dare un simbolo del proprio apprezzamento e del proprio ringraziamento per l'iniziativa umana e morale di Specchio dei tempi che è anche iniziativa di libertà ». Prima della consegna degli attestati, il prof. Segre ha spiegato che la commissione, esaminate numerose proposte italiane ed estere, ha concluso unanime che « quattro imprese fossero da ritenersi, in base allo statuto del premio, di eccezionale importanza e di notevole rilevanza storica, anche sul piano internazionale ». Queste imprese — ha proseguito — sono: la lotta non violenta al razzismo condotta dalla vedova di Luther King, l'opera della Croce Rossa a favore delle popolazioni in stato di guerra, l'attività sociale nelle zone più povere della Sicilia svolta da Danilo Dolci e Specchio dei tempi per « la sua azione pronta e caritatevole, specie quella in aiuto delle popolazioni del Biafra ». Un applauso ha coronato le pa- role del presidente dell'Accademia che, in precedenza, aveva assegnato gli altri premi della fondazione. Il premio per la medicina (20 milioni) è andato alla dott. Rita Levi Montalcini, nativa di Torino dove si laureò in medicina sotto la guida del prof. Giuseppe Levi, ma naturalizzata statunitense. La scienziata, che insegna alla Washington University e lavora per lunghi periodi all'Istituto superiore di Sanità di Roma, ha scoperto il fattore nervoso dì crescita e la possibilità di allevare animali senza sistema nervoso simpatico con l'inoculazione di anticorpi che bloccano la riproduzione delle cellule nervose del simpatico. Questa scoperta prospetta la possibilità di altri fattori dotati di analoga attività biologica specifica, capaci ad esempio di impedire la riproduzione dei tumori maligni. Ricevendo il premio, la dott. Levi Montalcini ha compiuto un nobile gesto: ha destinato cinque milioni al prof. Pietro Angeletti, suo stretto collaboratore all'Istituto di Sanità e gli altri quindici milioni (cui l'accademia ha aggiunto un altro milione) per una fondazione a favore degli studenti più meritevoli delle scuole medie calabresi. Gli altri quattro premi di cinque milioni sono stati attribuiti al prof. Oreste Pinotti, ordinario di fisiologia umana a Torino, al prof. Giacomo Mottura, ordinario di anatomia patologica a Torino, al prof. Giovanni Moruzzi, ordinario di chimica biologica alla facoltà di Medicina di Bologna e al prof. Giulio Raffaele, direttore dell'Istituto di Malariologa.