Chiesti 10 anni per l'operaio che tentò d'uccidere la moglie
Chiesti 10 anni per l'operaio che tentò d'uccidere la moglie Chiesti 10 anni per l'operaio che tentò d'uccidere la moglie Alle Assise di Ivrea - Proposti 13 mesi per un amico che l'aiutò a fuggire - L'imputato, 28 anni, ferì la donna con quattro colpi di pistola (Dal nostro corrispondente) Ivrea. 13 novembre. (r.a.j II pubblico ministero della Corte d'Assise d'Ivrea, dottor Lombardi, ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per l'operaio ventottenne Salvatore Sanna, di Porto Torres, che il 17 agosto dello scorso anno alla periferia della nostra città sparò cinque colpi di pistola all'indirizzo della moglie Francesca Rossetti, di 26 anni, da cui viveva separato. Il rappresentante dell'accusa ha ritenuto l'imputato colpevole di tentato uxoricidio premeditato, resistenza a un pubblico ufficiale che cercò di bloccarlo dopo la sparatoria, violenza e detenzione e porto abusivo d'armi. Per il trentacinquenne Pier Vittorio Vicina Mazzaretto di Banchette, comparso a giudizio sotto l'accusa di favoreggiamento per avere aiutato nella fuga il Sanna, il p.m. ha proposto tredici mesi di reclusione. Il processo si è iniziato stamane con la deposizione del Sanna, il quale ha rievocato brevemente come si sa¬ rebbero svolti i noti fatti. «lo e Francesca — ha detto — ci separammo dopo tre anni di matrimonio per varie incomprensioni. La bimba venne affidata a lei; io potevo andarla a trovare quando volevo ma Francesca mi faceva spesso delle difficoltà. Ad un certo punto lasciò Cagliari, dove abitavamo e non la vidi più. Soltanto qualche tempo dopo venni a sapere che. era tornata in Piemonte e, approfittando delle ferie che trascorrevo a Pietra Ligure, mi misi in contatto con lei. L'incontrai a Boriano (Vercelli) nella casa dei suoi zìi. Mi parve ingrassata, le domandai se era incinta e lei negò. Avevo però un vago sospetto, che mi venne confermato da alcuni amici quando giunsi più tardi a Ivrea. « Francesca conviveva con il suo ex fidanzato, Rino Battaglino, e lei aspettava davvero un figlio. Fui sconvolto dalla notìzia: mi recai ad acquistare una pistola e il mattino successivo, saputo dove potevo trovare Francesca, mi recai a cercarla. Era nel negozio della mamma del Battaglino, dove prestava servizio. A me parve di vederla nella retrobottega in compagnia di lui. Entrai e feci fuoco ». La donna colpita al petto, ad una mano, ad un braccio e a una spalla rimase all'ospedale 40 giorni. La Rossetti, che ha deposto piangendo, ha ammesso la propria relazione col Batta glino, dal Quale ha anche avuto un figlio (ohe il giovane, sposatosi recentemente, ha voluto con sé): «Avevo saputo da un conoscente che mio marito s'aggirava armato per la città, ma non credevo che mi sparasse. Così, quando l'ho visto arrivare nel negozio, gli sono andata istintivamente incontro, mentre lui, estratta la pistola, faceva fuoco». Il dibattimento proseguirà domani e in serata è prevista la sentenza. Questa sera ha parlato l'avvocato Oberto di fensore del Vicina; domattina sarà la volta dell'avvocato Beri-Prelle, ancora per il Vicina, e poi dell'avvocato Pizzotti e dell'onorevole Milli», per il Sanna.
Luoghi citati: Banchette, Cagliari, Ivrea, Piemonte, Pietra Ligure, Porto Torres, Vercelli
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