Il dramma della droga

Il dramma della droga ANALISI Il dramma della droga (In un mese, solo a NewYork, 110 morti per abuso di stupefacenti) Mentre la Francia medita di inasprire le pene non solo ai trafficanti di stupefacenti, ma ai tossicomani, in America si leva qualche voce a proporre la legalizzazione della droga. Secondo Life, dodici milioni di americani hanno già sperimentato la marijuana. Il direttore del Federai Bureau of Narcotics, Durkin, afferma che negli Stati Uniti si drogano abitualmente (con marijuana, morfina, eroina, anfetamine, LSD) non meno di 25 milioni di cittadini. Un americano su otto sarebbe dunque dedito al vizio: tanto varrebbe, proclamano i fautori della « libertà della droga», prendere atto dell'evoluzione del costume e rivedere i codici. Essi si fanno forti delle dichiarazioni di alcuni autorevoli membri.della American medicai association, i quali pretendono che la marijuana non sia dannosa alla salute. Questa opinione non è condivisa dalla maggioranza dei medici. Anche il curaro in piccole quantità è salutare; preso a dosi massicce è mortale. Esperimenti compiuti su volontari alla Harvard University dimostrano che, nella gran parte dei soggetti, la marijuana apre le porte all'uso di narcotici molto più potenti e nocivi. Col tempo è il crollo psichico, la distruzione fisica, la morte. Soltanto in New York, l'abuso di sostanze stupefacenti ha fatto 1200 'vittime nel 1968; nel settembre scorso i morti nella metropoli sono stati centodieci. I sociologi affermano, statistiche alla mano, che la soggezione alla droga è la causa principale del forte aumento della criminalità americana, specie minorile. Le dosi per il «viaggio» sono care (da 5 a 15 dollari) ed i tossicomani non esitano a rubare e ad uccidere per procurarsi il danaro necessario all'acquisto dell'effimero paradiso. II consumo degli stupefacenti negli Stati Uniti aumenta in proporzioni allarmanti. Il vizio entra nelle scuole. L'ultima inchiesta rivela che il 22 per cento degli studenti americani fuma la marijuana; il 10 per cento si droga con i barbiturici, il 4 con l'LSD, il 2 « ha provato di tutto ». In un anno, tra il giugno 1966 ed il giugno 1967, le dogane degli Stati Uniti hanno" sequestrato dodici tonnellate di marijuana. Il fiume della droga scorre dal Vietnam, dal Messico e dal Medio Oriente. Metà della marijuana che si consuma in America proviene da Saigon. La portano corrieri militari o soldati in licenza, che non sono soggetti ad alcun controllo. La stessa Costituzione americana ò un ostacolo alla repressione: la polizia non ha il diritto di aprire lettere o pacchi spediti dall'estero. Ma qualche volta un pacco mal confezionato si sfascia. Tempo fa un Incidente del genere fece scoprire quindici chilogrammi di marijuana che un marine aveva inviato ai genitori da Saigon. Che fare per contenere l'ondata- della tossicomania? Contro l'esigua minoranza che si batte per la legalizzazione dei narcotici, si erge una forte maggioranza che invoca provyedi-menti severi. Nessuno esige sanzioni contro gli sventurati schiavi degli stupefacenti; si suggerisce anzi comprensione, come per un malato, grave ma recuperabile. Si chiedono pene più, dure per i contrabbandieri, specie ppr quelli che vendono la droga ai ragazzi. Il problema sta assumendo le dimensioni di una crisi nazionale. Lo stesso' Nixon se ne sta occupando. Un piano della Casa Bianca in nove punti, ora in discussione al Congresso, propone di rafforzare la lotta ai trafficanti, attenuando le misure contro i tossicomani. Per loro, 11 carcere non è una soluzione. Meglio una campagna propagandistica d'ampio respiro, soprattutto tra i giovani: il ricorso agli stupe facenti è innanzi tutto uno snobismo che bisogna smascherare. Alfonso Di Nola

Persone citate: Alfonso Di Nola, Durkin, Nixon