Seconda espulsione per Solzhenitsyn?

Seconda espulsione per Solzhenitsyn? "Morte letteraria,, dell'autore di Divisione cancro Seconda espulsione per Solzhenitsyn? Il romanziere sarebbe stato cacciato anche dall'Unione scrittori della Repubblica russa Imminente l'annuncio ufficiale - Un portavoce dichiara: «Tenete d'occhio i giornali» (Dal nostro corrispondente) Mosca, 10 novembre. Alexandr Solzhenitsyn è stato espulso anche dall'Associazione degli scrittori della Repubblica federativa russa, oltre che da quella della sua provincia, Riazan. La notizia è di questa sera e viene dai circoli letterari di Mosca. Interpellata dai giornalisti stranieri per una conferma, l'Associazione medesima ha risposto soltanto: « Tenete d'occhio i giornali ». Si attende perciò un annuncio ufficiale sui quotidiani di domattina o sul settimanale culturale del mercoledì, la Literaturnaja Gazeta. Nei prossimi giorni, Solzhenitsyn potrebbe essere espulso anche dall'Associazione pansovietica degli scrittori. Tale organo, infatti, si limita di solito a registrare le decisioni dì quello territorialmente competente. L'autore dì « Una giornata nella vita di Ivan Denissovic », « Divisione cancro » e « Il primo cerchio » perde così la libertà dì scrìvere e il diritto alla casa e alla pensione. Si ripete il dramma di Boris Pasternàk, di cui Solzhenitsyn è considerato l'erede spirituale. Pasternàk venne espulso nel 1958 dall'Associazione degli scrittori « per la sua decadenza morale e politica, il suo tradimento ai danni del popolo sovietico, della causa del socialismo, della pace e del progresso, pagato con un premio Nobel negli interessi della guerra fredda». Lo stesso Solzhenitsyn ha fornito ai suoi amici un resoconto particolareggiato degli avvenimenti. Il 4 novembre scorso, alle 3 pomeridiane, egli fu chiamato all'Associazione degli scrittori di Riazan. Da Mosca era giunto il segretario dell'associazione federativa, Ataurin, ed era presente anche il leader provinciale del partito, Koshevnikov. Solzhenitsyn veni¬ iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii va accusato di « diffamare » la realtà sovietica e di non avere impedito la pubblicazione all'estero dei suoi romanzi. Tentò invano di difendersi. Messo a tacere, dovette assistere alla votazione. Cinque su sei si pronunciarono per la sua espulsione, uno contro. La notìzia trapelava a Mosca dopo poche ore. A Mosca il 6 novembre si riuniva il direttivo dell'Associazione degli scrittori della Repubblica federativa russa. Solzhenitsyn veniva avvertito soltanto due ore prima: ne occorrono tre e mezzo per arrivare da Riazan alla capitale. L'espulsione era approvata. Oggi, passati ì tre giorni di festa per il cinquanta- duesimo anniversario della iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii rivoluzione, c'è stata la ratifica ufficiale. Solzhenitsyn ha 51 anni. E' ritenuto il migliore e il più coraggioso degli scrittori russi. Partì per il fronte subito dopo la doppia laurea in lettere e in matematica, come sottufficiale. La fine della guerra lo trovò in Germania, coi gradì di maggiore e due decorazioni. Passò otto anni, dal '45 al '53, nei campi di concentramento, per aver criticato Stalin in una lettera a un amico. Fu riabilitato da Kruscev nel 1957, e divenne celebre nel '62, alla pubblicazione dì « Una giornata nella vita di Ivan Denissovic », una feroce denuncia del terrore staliniano. Dal '63, non ha più potuto dar nulla alle stampe E' sposato, sua moglie è professoressa di chimica, ma non ha figli. Ha sempre vissuto a Riazan, in semi-isolamento. La sua lotta col partito e con {'establishment culturale risale al 1967, quando gli fu proibito di partecipare al quarto congresso nazionale degli scrittori sovietici. Egli protestò più volte contro le persecuzioni di cui era oggetto. Nell'aprile del '68 inviò alla Literaturnaja Gazeta e all'Unità una lettera in cui manifestava la sua ansia per l'imminente comparsa in occidente di «Divisione cancro» e «Il primo cerchio», da lui non autorizzata. La Literaturnaja Gazeta gli rispose nel giugno successivo, accusandolo di «ipocrisia» e di «anticomunismo »: « Solzhenitsyn dovrebbe consacrare le sue qualità letterarie alla patria, e non prestarsi al gioco dei suoi nemici ». Il settimanale lo invitò a seguire l'esempio dì Kutznezov, che aveva querelato un editore occidentale per la pubblicazione abusiva di un suo libro. E' un particolar'e ironico, perché Kutznezov quest'anno è fuggito in Gran Bretagna. e. c.

Persone citate: Alexandr Solzhenitsyn, Boris Pasternàk, Ivan Denissovic, Kruscev, Stalin

Luoghi citati: Germania, Gran Bretagna, Mosca