Manca un terzo mandato di fattura per chiarire il "giallo,, di Viareggio di Remo Lugli
Manca un terzo mandato di fattura per chiarire il "giallo,, di Viareggio n caso Lavorini sarà lungo ma forse sapremo la verità Manca un terzo mandato di fattura per chiarire il "giallo,, di Viareggio Gli accusati di omicidio sono per ora due: Baldisseri e Della Latta - Ma è evidente che non sono i soli responsabili - Il loro complice può essere un altro ragazzo o un adulto - La vedova di Adolfo Meciani si costituirà parte civile contro i due ragazzi che coinvolsero nella vicenda il marito (Dal nostro inviato speciale) Viareggio, 10 novembre. Il clamore suscitato dal nuovo mandato di cattura per ' omicidio volontario emesso dal giudice Mazzocchi contro Rodolfo Della Latta e Marco Baldisseri, si sta spegnendo. Dopo questa fiammata, il caso Lavorini rientra sul consueto binario dell'istruttoria formale che, per la complessità della vicenda, deve necessariamente essere lenta e lunga. Può durar mesi o addirittura anni. Con il nuovo mandato di cattura il giudice ha tempo due anni prima di prendere una decisione di rinvio a giudizio (è del tutto improbabile che egli giunga alla conclusione con un proscioglimento). L'accusa di occultamento di cadavere che pendeva su Rodolfo Della Latta consentiva una carcerazione preventiva non superiore ai 180 giorni che sono, per l'appunto, già scaduti. Quest'affare non si sbroglia alla svelta. Il giudice Mazzocchi sta istruendo in questo periodo 106 procedimenti penali, quindi non può dedicarsi soltanto al caso Lavorini anche se è quello più importante e impegnativo. Questa istruttoria esige lentezza, pacatezza, certe situazioni hanno necessità di tempo per maturare, non si possono affrontare di petto, alla bersagliera. Gli accusati di omicidio sono due, ma è evidente che manca qualcuno; e la denunci;* è aperta a tutte le soluzioni: si potrà scoprire come movente l'estorsione, oppure il sordido rapporto omosessuale. Questo qualcuno che manca può essere un altro ragazzo, ma può anche essere un adulto. E se è un ragazzo è facile che dietro l'omicidio ci. sia il ricatto (la cifra di 15 milioni richiesta con queUa famosa telefonata è facilmente divisibile per tre); se sarà un adulto si tratterà, probabilmente, di urv adulto « di pineta » . Il compito è difficile, ma tutto fa supporre che questo magistrato saprà raggiungere il successo: si muove con calma e destrezza, con polso fermo e oculatezza. I due giovani in stato di arresto vorrebbero vedere i loro avvocati e anche ì legali hanno chiesto un colloquio, ma senza ottenerne il permesso: il magistrato deve prima notificare personalmente al Della Latta e al Baldisseri il nuovo mandato di cattura e interrogarli. Un interrogatorio, questo, che potrebbe anche ottenere risultati diversi da tutti quelli precedenti. Perché non è improbabile che i due giovani di fronte alle prospettive di pene gravissime (l'ergastolo per il necroforo DeUa Latta e venti anni per Baldisseri) si decidano a dire cose che prima hanno sempre taciuto. Adolfo Meciani è scomparso daUa scena fisicamente, ma il suo nome ritorna di frequente negU atti. La vedova, Marcella Farnocchia, che già, luì vivo, aveva dimostrato di essere donna di coraggio e di fede, ora si batte con accanimento per riabilitarne la memoria. «Voglio che mio figlio non abbia mai da vergognarsi di suo padre — dice ,—«;: perché io so che effettivamente egli era innocente»; Già alcune settimane fa si era costituita parte civile nel procedimento relativo alla morte per suicidio di suo marito nel carcere di Pisa, contro chiunque dovesse risultare responsabile in qualche modo della tragica fine. Poi, una decina di giorni or sono, ha presentato, attraverso i suoi legali avvocati Filaste di Firenze e Giangrande di Pisa, querela per calunnia contro il Baldisseri e il DeUa Latta. E poiché il magistrato ha denunciato i due giovani per calunnia soltanto nei riguardi di Giuseppe Zacconi, dell'avvocato Renato Berchielli e del dottor Ferruccio Martinotti, domani o dopodomani, sempre attraverso ì legali, la vedova Meciani si costituirà parte civile contro il Della Latta e il Baldisseri proprio per cercare di ottenere il loro rinvio a giudizio per calunnia anche ai danni del proprio marito. Anche il dottor Martinotti e Giuseppe Zacconi hanno deciso di costituirsi parte civile contro ì due ragazzi incarcerati. Qualche notizia sui protagonisti. Rodolfo Della Latta nel carcere di Pisa fa il cuoco; Marco Baldisseri nel carcere-scuola per minorenni di Firenze, lavora nel laboratorio pelletterie. La madre del necroforo è disperata per la nuova e più grave accusa rivolta al figlio; e poi anche perché tempo fa qualche uniuiiiiimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiimiiiiiiiuiiiiiiiiii giornale pubblicò che «Foffo » riceveva in carcere dei soldi da uno sconosciuto e che la polizia indagava su un suo presunto conto in banca. Dice la madre di Della Latta: «L'ultima -volta che l'avvocato Merlini si incontrò con mio figlio in carcere, lui gli chiese un po' di soldi per le sigarette. Altro che sovvenzioni segrete! ». La madre di Baldisseri, secondo quanto afferma la figlia che lavora nella lavanderia materna, è in montagna a curarsi un esaurimento. Andrea Benedetti, il quattordicenne che fino a un certo punto sembrava coinvolto nella vicenda e che continuava a fare confessioni e rivelazioni risultate poi tutte false, è ospite del riformatorio « Ferrante Aporti » di Torino. Evidentemente il giudice ha già ascoltato a suffi¬ cienza le sue fantasticherie. I genitori di Ermanno Lavorini sono sempre in negozio assieme aUa figlia, Marinella, che da tempo non è più fidanzata con Natalino Pardini. Armando Lavorini, il padre, non vorrebbe più sentir parlare d'indagini e d'ipotesi. « Vorrei che tutto fosse già chiuso, finito — dice —. Comunque io resto convinto che mio figlio è stato uccìso a scopo dì ricatto. La mia opinione non cambierà più, qualsiasi cosa accada». Remo Lugli 4
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