Il capo del rivoltosi di Marassi si taglia i polsi per parlare al direttore di Filiberto Dani

Il capo del rivoltosi di Marassi si taglia i polsi per parlare al direttore Diciotto degli 80 accusati davanti ai giudici di Genova Il capo del rivoltosi di Marassi si taglia i polsi per parlare al direttore Carlo Villa si è ferito perché non riusciva ad avere un colloquio con il funzionario - E' accusato, con i compagni, di adunata sediziosa - Ha detto: «Era solo una protesta per ottenere condizioni migliori» «Perché non vi siete rivolti al giudice di sorveglianza?», ha chiesto il presidente - La domanda ha sollevato un coro d'ilarità: il magistrato era il dott. Liberato Graziano ora in carcere per concussione (Dal nostro corrispondente) Genova, 7 novembre. Carlo Villa, di 26 anni, che sta scontando sette anni di reclusione per aver partecipato alla rapina in casa del presidente dell'tt Eridania », Domenico Borasio (20 marzo 1966), è accusato di « avere promosso e organizzato o comunque avere diretto l'attività dei manifestanti» durante la « contestazione » dei detenuti nel carcere genovese di Marassi, il 14 aprile scorso. Ieri sera, per poter parlare col direttore del carcere, sì è tagliato i polsi. Oggi è comparso davanti ai giudici del Tribunale Pe- naie di Genova, per essere processato per la rivolta, da lui capeggiata. Villa fa parte di un gruppo di dìciotto imputati, undici dei quali in stato d'arresto. In tutto, per la contestazione dì Marassi, sono stati rinviati a giudizio ottanta dimostranti, che vengono' processati a: sgruppi. Quella di Villa è il terzo «scaglione». Gli altri imputati sono Roberto Del Bo; Orazio Martello; Francesco Morando; Palmiro Mulas; Orfeo Zanotti; Mario Cordella; Giacomo Leone; Luciano Massa; Carmine Tolomelli; il somalo Touben Idris Moussa; Michele Tropìano; Carlo Ardini; Angelo Ceriotti; Salvatore Febo; Francesco Fragonei; il danese Ian Stand Nielsen e Claudio Carlini. Per tutti l'accusa è di radunata sediziosa e di non aver obbedito all'ordine dì rientrare in cella. Ardini, Ceriotti, Febo, Fragomei, Nielsen, Villa e Carlini devono rispondere anche di danneggiamenti, per la devastazione subita dall'officina del carcere. Per Villa, inoltre, c'è l'accusa di essere stato il capo della rivolta. « Sono un perseguitato — ha detto Villa ai giudici —, vengo continuamente trasferito da un carcere all'altro ». Dopo la rivolta, infatti. Villa venne destinato ad un altro stabilimento carcerario, come tutti i « contestatori »: « Sono tornato a Genova per il processo alcuni giorni fa e ho chiesto un colloquio con il direttore, ma Invano. Per ottenerlo mi sono dovuto tagliare i polsi. Ma domattina parto di nuovo: destinazione Porto Azzurro ». Villa ha negato che i disordini di Marassi, avvenuti mentre a Torino . u Milano erano in corso incidenti ben più gravi, siano stati « una rivolta»; «Era una protesta, per ottenere condizioni migliori » ha detto. Pres.: « Perché non vi siete rivolti al giudice di sorveglianza? ». La domanda ha provocato un coro dì risate: fino ad un mese fa infatti, giudice di sorveglianza del carcere di Marassi è stato il dott. Liberato Graziano, arrestato per vari reati fra ì quali quello di concussione: sembra che «vendesse» i propri favori. - « Comunque — ha aggiunto Villa — l'azione è servita, anche se in misura minima, a qualcosa; adesso a Marassi c'è la televisione e mene un certo rispetto per i detenuti. Non è la situazione di tutti gli stabilimenti carcerari: mi è capitato dì recente, a Volterra, dì finire avvelenato, con decine dì altri detenuti, per la carne guasta. In altre carcesi si sta in sette in celle umide e piene di cimici ». Poco dopo. però. .1 direttore del carcere, Giovanni Ragusa, ha detto di Villa: « E' un individuo protestatario, che ha sobillato tutti gli altri ». Villa: « Non è vero; anzi mi sono dato da fare per calmare gli animi e convincere i più giovani a rientrare nelle loro celle ». Un imputato si è alzato gridando: « Ha ragione Villa! Non volevo scendere dal tetto per paura che le guardie mi picchiassero: lui mi ha convìnto a scendere ». Ragusa: «Abbiamo proposto ai dimostranti di formare una commissione che sarebbe stata poi ricevuta dal procuratore generale: la proposta però fu respinta». Villa: «Per forza: subito dopo i componenti delle commissioni vengono trasferiti». Ragusa: «Questo nel-' carcere di Marassi non è mai a-venuto ». Avv. Giovanni Gramatica. «Prima dì quei disordini, i detenuti si sono lamentati più volte, hanno presentato esposti. E' vero? ». Ragusa: « Un gruppo dì detenuti ha parlato dì sevizie e maltrattamenti. Una parte dì detenuti e di guardie sono stati trasferiti per consentire un'inchiesta. Al termine, tutte le guardie sono ritornate ». Dopo Villa sono stati sentiti gli altri imputati. Il processo continua mercoledì prossimo. Filiberto Dani Un gruppo di imputati durante l'udienza (Telefoto Ansa)