Ferrari e i "segreti,, di Maranello

Ferrari e i "segreti,, di Maranello Ferrari e i "segreti,, di Maranello Intervista con il costruttore modenese - Nuove macchine per la prossima stagione - Costa 24 milioni la « sport 5 litri» da 350 km l'ora ,- Una polemica per Amon Dice Ferrari: «Che cosa vale la firma di Chris? Il neozelandese è con noi, ma, se potrò, rinuncerò a lui» - Ickx e un gruppo di piloti italiani nella squadra-corse (Dal nostro inviato speciale) Maranello, 6 novembre. La Ferrari ha presentato oggi a Maranello la « 512 S » di cinque litri, l'auto da competizione frutto dell'accordo con la Fiat. Una berlinetta bassa e compatta, che in fatto di linea può dare dei punti alle fuoriserie dei carrozzieri: come talora capita, la costruzione tecnica perfetta diventa bella anche sul piano estetico. La vettura tocca 1 350 km orari, è quindi la Ferrari più veloce mai prodotta. Il prossimo anno dovrà affrontare le Porsche « 917 » nel campionato mondiale marche, mentre la monoposto « 312 B », di cui continua la messa a punto, scenderà sulle piste dei Grandi Premi di Formula 1. Alla presentazione della «512 S » hanno partecipato l'ing. Enzo Ferrari, presidente della società, il comm. Francesco Bellicardi, procuratore della Ferrari, il direttore generale Ing. Giuseppe Dondo, dirigenti tecnici e sportivi, i piloti Brambilla, Giunti, Merzario, Regazzoni e Schetty, che, poi, all'Autodromo di Modena, ha condotto la nuova vettura in una prima esaltante serie di giri di prova. L'occasione era buona per interrogare Ferrari sul « caso Amon », sulla squadra corse, sui programmi per il 1970, e le domande sono fioccate a ripetizione. Il costruttore ha risposto a tutte, pure a quelle un po' « cattive », sfoderando humour e grinta, anche se ora sembra voler giocare al ruolo del «pensionato ». Ferrari ha esordito con una premessa. «Forse — ha detto —, questo è l'ultimo incontro con la stampa, perché alla Ferrari, dopo l'accordo stipulato in giugno con la Fiat, sono subentrati dirigenti che hanno l'onere di condurre la fabbrica. Io svolgo soltanto un'attività consultiva ». Gli ha replicato subito Bellicardi con un affettuoso richiamo: «No, no, non è l'ultima volta. Gli accordi sono chiari: la gestione sportiva è nelle tue mani. Noi, in questo cam- po, ci sentiamo incompetenti. Ti daremo, però, tutto l'appoggio possìbile». Il discorso è caduto subito su Chris Amon, il pilota del mistero, almeno nei confronti della Casa di Maranello. Il neozelandese il 4 settembre firmò un contratto di collaborazione con la Ferrari per il '70; poi, andò negli Stati Uniti per le gare della Coppa Canada-America, corse ai primi di ottobre con una McLaren senza chiedere autorizzazioni in Italia, ritornò a Modena il 15 ottobre per un breve incontro con Enzo Ferrari, ripartì subito per gli Usa. Da allora, più nessuna notizia. «Io, oggi come oggi — ha spiegato il costruttore modenese —, so soltanto quello che hanno scritto i giornali, e cioè che Amon si è impegnato con altri. In mia mano, ho una lettera di Chris, da lui redatta il 15 ottobre. Dice: "Rientrato in Italia, leggo su alcuni giornali e pubblicazioni che io avrei dichiarato di aver Hcevuto delle offerte da Ferrari ma dì non aver sottoscritto nessun accordo. Confermo quanto dichiarai il 4 settembre a Monza e che fu anche comunicato ufficialmente dalla Ferrari alla stampa: lo stesso giorno ho sottoscrìtto a Maranello l'accordo di collabora: ' e per il 1970. Firmato: Chi Amon". Ora, . o i e i , , l , e a a o 1 e vi domando: che cosa vale la sua firma?». Gli chiediamo: ma, ora, qual è la situazione di Chris, e se lui si presentasse a Maranello che cosa farebbe? Risponde Ferrari: «Il neozelandese, per adesso, fino a sua ufficiale dichiarazione contraria, è dei nostri. Circa la gara che fece con McLaren, si giustificò affermando di aver chiesto il permesso ai dirigenti della Shell e della Firestone, suoi patrocinatori. Aspettiamo di sapere se ciò è vero. In ogni caso, mi sembra che Amon non abbia il coraggio delle proprie azioni: a settembre fu esaudito nelle sue richieste, non ci fu trattativa. Se dopo mutò parere circa la sua coV.aborazione con noi, bene, almeno avrebbe potuto comunicarcelo. Se si rifarà vivo, non so se lo terremo ancora con noi. Sarà della Ferrari soltanto s,e J avremo bisogno di lui. E quefèto tb^am d'ópó aver ftó1tatti altri pilòtt»'. La situazione è chiara. Ferrari è stufo di Chris Amon e del suo comportamento. Ha anche detto: «L'unico che ci abbia dato soddisfazioni in Formula 1 è stato Ickx, che vinse a Rouen il Gran Premio di Francia. Amon, invece, anche quando ha avuto vetture competitive, non ha saputo mettersi in evidenza, soprattutto con la pioggia. Meglio non parlarne. Ora, in 'Formula 1 proveremo due o tre giovani, in particolare Giunti, Schetty e Regazzoni, al quale ho consigliato di accordarsi con la Tecno per le monoposto di Formula 2. A Brambilla, invece, cederemo a condizioni particolari una nostra Dino di F.2. Quando ne avremo bisogno, lo chiameremo per i collaudi». Ferrari ha poi dato alcuni giudizi su Mike Parkes (« Poiché è un amico gli ho sconsigliato di correre, offrendogli un incarico di carattere tecnico-sportivo. Lui non è d'accordo, ma io, francamente, non posso assumermi la responsabilità di farlo anco ra scendere in pista dopo il grave incidente toccatogli ») e sui messicano Pedro Rodriguez (« Non lo assumo, in quanto in Formula 1 ha toccato da tempo il suo limite e nei prototipi ci sono corridori di valore anche in Italia »). Altri « segreti » di Maranello svelati: nel '70, la Ferrari allineerà in Formula 1 due monoposto «312 B», mentre nel campionato marche schiererà tre «512 S»; affidate a Ickx, Merzario, Vaccarel la. Giunti, Schetty ed Andret ti (l'italo-americano parteciperà soltanto alle prove di Daytona e di Sebring e alla « 1000 km » di Monza). Il settimo pilota, non contando Amon, potrebbe essere Brambilla. Ferrari ha rinunciato a Piers Courage perché l'inglese avrebbe voluto correre con lui solamente per il « mondiale » costruttori e non in Formula 1. « I piloti — ha tenuto a precisare Ferrari continuano ad essere pagati dalle Case dì accessori. La Fiat non c'entra». L'ing. Dondo ha fornito molti particolari sulla nuova « 512 S ». « Sei — ha detto il direttore generale della Ferrari — rimarranno alla Casa per l'attività sportiva diretta. Le altre 19 saranno cedute al prezzo base dì 24 milioni ai clienti. Per essi creere mo un reparto assistenza, che opererà sia in officina (riparazioni dopo gare, messa c punto, aggiornamenti tecnici) sia sui circuiti. La " 512 S ", malgrado i ritardi provocati dalle agitazioni sindacali, sarà omologata nella categoria Sport entro fine dicembre » Nel pomeriggio, lo svizzero Peter Schetty ha portato la « 512 S » in pista a Modena. Due ore di collaudi, 33 giri con il lacerante rombo del 12 cilindri ohe spezzava la quiete .della campagna. Negli ultimi minuti delle prove, Schetty ha acceso i proiettori: e, allora, era davvero un lampo di luce quello che passava e ripassava nella vecchia pista dell'Autodromo. Michele Fenu Stewart alla « March » Londra, 6 novembre. Stewart correrà nel '70 con la nuova Casa Inglese « March ». Secondo notizie non controllate, sarebbe affiancato da Chris Amon. (A. P.) Maranello. Giunti, da sinistra, Regazzoni, Merzario, Brambilla e Schetty con la nuova Ferrari «512S» (f. Moisio)