Il "marine,, potrà essere estradato soltanto a pena scontata in Italia di Guido Guidi

Il "marine,, potrà essere estradato soltanto a pena scontata in Italia Finora non è giunta la richiesta degli Stati Uniti Il "marine,, potrà essere estradato soltanto a pena scontata in Italia L'eventuale estradizione verrebbe concessa a due condizioni: che gli S. U. si impegnino a giudicare il giovane solo per i reati oltre Oceano e per i quali non è stato condannato; che non ci sia una pena di morte - Se ì giudici dovessero riconoscere Raffaele Minichiello infermo di mente, il viaggio di ritorno non avverrebbe mai (Nostro servizio particolare) Roma, 5 novembre. Soltanto dopo essere stato giudicato in Italia e aver scontato l'eventuale condanna, Raffaele Minichiello potrà essere consegnato alla Magistratura statunitense, sempre che il ministro della Giustizia lo ritenga opportuno. Il problema relativo al futuro del giovane « marine » non è stato ufficialmente affrontato, anche perché la richiesta di estradizione non è arrivata a Roma: ma la opinione dei giuristi è concorde nel ritenere che Minichiello rientrerà negli Stati Uniti soltanto fra parecchi anni. Se poi i giudici dovessero concludere che è incapace di intendere e volere, allora questo viaggio di ritorno non avverrebbe mai. In ogni modo l'eventuale estradizione sarebbe sempre sottoposta a due condizioni: che gli Stati Uniti si impegnino a procedere nei confronti del «marine» soltanto per quei reati compiuti in territorio americano e per i quali non è stato già giudicato e condannato in Italia, e che gli Stati Uniti diano le più ampie assicurazipni di non eseguire una eventuale condanna a morte poiché si tratta di una pena non prevista dalla legge italiana. Raffaele Minichiello, oltre ad essere protagonista di un episodio clamoroso, sembra destinato a sollevare un problema giuridico di notevoli dimensioni per i vasti riflessi internazionali. L'estradizione per la legge italiana può essere concessa soltanto in seguito ad una deliberazione della sezione istruttoria presso la' Corte d'Appello: ma nel caso in cui sia affermativa non è vincolante per il ministro della Giustizia che rimane pienamente libero di decidere sì o no. Esistono principi che condizionano in un certo senso la estradizione: chi viene estradato deve essere giudicato nel Paese che lo ha richiesto soltanto per i reati indicati nel provvedimento con cui è stata decisa la sua restituzione. In sostanza — tanto per indicare un esempio — i coniugi Bebawi in Italia possono essere giudicati soltanto per omicidio, non per truffa perché furono estradati dalla Grecia dove erano fuggiti unicamente perché accusati di aver ucciso Farouk Chourbagi. Nel secolo scorso vennero stipulate convenzioni per una reciproca assistenza nella lotta contro il delitto. Quella che lega l'Italia agli Stati , Uniti risale al 23 marzo 1868 ed ha subito un piccolo aggiornamento nell'aprile 1946. Quali incidenze può avere questa convenzione, antica di un secolo, sul caso del giovane « marine »? « In linea di massima non dovrebbero sussistere obiezioni di ordine giuridico alla concessione della estradizione — osserva il prof. Giuliano Vassalli, ordinario di diritf i penale a Roma — pereti, anello compiuto da Mielio non è un reato po- v. e perché, anche se Mi:'.ello risultasse avere an*3- la cittadinanza italiana . i r*fgì a quella americana, la if zione ha stabilito, sia (in, contrasto con la dotììóS 'evie sia possibile la . Mzione di un cittadino -i.ia.no negli Stati Uniti ». ' jtesta invece in tutta la fallita amPiezza — e 11 parere y, i prof. Vassalli — il pote¬ te s, ce ' l'ai tenu . a del ministro della Giusti¬ zia d'".non concedere l'estradizione nonostante l'opinione - - - ~ ole della magistratura di subordinarla a condiziotl come quella della non eseione della pena capitale, ■sto vale per i reati conisi esclusivamente negli «. Uniti. Ma Minichiello ommesso reati in Italia iri reati che iniziati ne, ' tati Uniti si sono com- ,, tati in Italia. Nel primo ta d' su, A?L la^ ve c ridili ne di tende mente tuak so ""n vi sono dubbi che pre.c^r n debba essere giùIn :. .an. Italia prima di esne nella po. ?lit0 agU statl Uni. tecipe, unj.h } cas0 (per { rea. .oè lolenza privata e i*. dei TÌOC iQ ' i : ita . o dell'equipaggio) è più complesso. ''0' ,!\udicato per questi ■"talia, potrà essere giue.. ter gli stessi reati negli Stati Uniti? Esiste il principio giuridico del «non bis in idem » per cui non può essere concessa l'estradizione per quei fatti che sono stati già oggetto di un processo. Raffaele Minichiello in carcere non sembra preoccupato di essere diventato un « ca¬ so » giuridico. « Purché — dice — non tornì itegli Stati Uniti mi sta tutto bene ». Domani arriveranno a Roma la madre e la sorella, e non è da escludere che entro la giornata di venerdì il magistrato conceda loro il permesso di colloquio con il gio¬ vane «marine». E' difficile che all'incontro nel carcere romano possa presenziare anche il padre del « marine », perché l'uomo, di ritorno da Roma, è stato colto da una grave crisi depressiva e si è rinchiuso nella sua baracca a Melito, ostinandosi a non vo¬ ler vedere nessuno. Soltanto il sindaco è riuscito a convincerlo a prendere qualche medicamento. Quando gli è stato detto che la moglie e la figlia stanno per giungere in Italia, si è limitato a dire: « Povero Raffaele ». Guido Guidi Seattle. La mamma e la sorella di Raffaele Minichiello con l'avvocato che le accompagnerà a Roma (Telefoto Upi)