Sonja Henie è morta sull'aereo che la riportava a casa ad Oslo

Sonja Henie è morta sull'aereo che la riportava a casa ad Oslo Sonja Henie è morta sull'aereo che la riportava a casa ad Oslo Da 9 mesi era malata di leucemia - Fu la grande reginetta del pattinaggio artistico e interprete di film musicali come "Serenata a Vallechiara" OSLO, lunedì mattina. Sonja Henie, che fu la grande regina del pattinaggio artistico e stella indimenticata del cinema, è morta ieri sera in aereo mentre veniva accompagnata da Parigi ad Oslo. Da nove mesi soffriva di leucemia. Da molti anni Sonja Henie si era ritirata dal mondo dello spettacolo, ma il suo nome era ancora famoso. Non tanto perché continuava a comparire con i pattuii, le bambole, maglioni e guanti, su tutti gli articoli prodotti dalle numerose fabbriche di cui era proprietaria, ma perché era vivo il ricordo delle sue fantastiche evoluzioni sul ghiaccio. Sonja Henie è stata la più grande pattinatrice che mai sia esistita e quando abbandonò l'attività agonistica si trasferì in America e creò i primi « musicals » sul ghiaccio, fu un successo strepitoso. Sull'onda dell'entusiasmo, Sonja arrivò ad Hollywood: in breve divenne una diva. Era nata a Oslo, nell'aprile del 1913. Ebbe il suo primo paio di pattini in regalo dal fratello. Otto anni dopo, appena tredicenne era già campionessa del mondo. Da allora il titolo fu-suo, ininterrottamente, per due lustri. Conquistò anche sei titoli europei e tre medaglie d'oro olimpiche. Nessuno riusciva a competere con lei in grazia e bravura. Quando la sua figuretta sottile (era alta 1,57) volteggiava sul ghiaccio, gli spettatori trattenevano il fiato. Nel 1936, conquistata la medaglia olimpica a Garmisch-Partenkirchen, decise di lasciare lo sport dilettantistico per tentare la fortuna in America. A quell'epoca, negli Stati Uniti, il pattinaggio non era molto diffuso. Ma Sonja riuscì a trovare un impresario disposto a correre il rischio. Nacque così la prima rivista sul ghiaccio: Qui si pattina. Il suo allestimento costò trecentomila dollari, [ìli incassi superarono i quattro milioni. Seguì Stelle sul ghiaccio: in media uno spettacolo al giorno, due anni di successi nelle più grandi città d'America. Da Hollywood il cinema cominciò a farle la corte, ma la piccola Sonja cedette alle sue lusinghe soltanto quando gli impresari le offrirono parti dì prima attrice e contratti vantaggiosissimi. Il suo primo film fu Turbine bianco; seguì Scandalo al Grand Hotel, a fianco di Tyrone Power. Poi un'altra quindicina di pellicole, tutte di grande successo, tra cui La stella del Nord accanto a Cesar Romero, Ho trovato una stella, ancora con Tyrone Power, Serenata a Vallechiara con John Payne e Lynn Bary Amore sotto zero- e infine, nel '48, La dama di Montecristo. Poi più nulla. Lasciò il mondo dello spettacolo ancora giovane, dopo aver accumulato una favolosa fortuna. Successivamente divenne una donna d'affari: fabbriche, negozi, ancora riviste sul ghiaccio (ora soltanto come impresaria); e ancora soldi e successo. Ebbe tre mariti. 11 primo, Dan Topping, uno dei più ricchi ed eleganti giovani americani; che sposò nel '42. Il secondo, fu il milionario Winthrop Gardiner, noto pilota d'aeroplani, poco dopo la fine della guerra. Nel '56 il terzo matrimonio, con l'armatore norvegese Niels Onstad. Negli ultimi anni Sonja Henie divideva il suo tempo fra Los Angeles ed Oslo. Una vita piena di gioia, interrotta bruscamente da un male terribile. Sonja sapeva che la fine era vicina ma continuava a vivere serenamente. E' spirata nel sonno, mentre un aereo la riportava a casa. piero Casco Sonja Henie, protagonista di « Serenata a Vallechiara », ai tempi del suo splendore