La Romania ha ceduto solo nel finale: 62-74

La Romania ha ceduto solo nel finale: 62-74 Italia: Bariviera (11), Ossola (5), Recalcati (7), Bovone (9), Masini (20), Bergonzoni, Zanatta (2), Meneghin (4), Brumatti, Bisson (7), Cosmeli (9), Jessi. Romania: Dikay (4), Ruhring, Nosievic (8), Dragonirescu, Jekely (8), Albu (9), Czmor (5), Diaconescu (16), Novac (7), Tarau (5), Dimancea, Cernea. Arbitri: Schober (Germania Oca) e Arabayan (Bulgaria). La Romania ha ceduto solo nel finale: 62-74 Masini (20 punti) il migliore dei nostri - Questa sera Italia-Polonia dal nostro inviato Napoli, lunedì mattina. Seconda partita, seconda vittoria per l'Italia al campionati europei di basket a Napoli. La « nazionale che vince sempre » ha tenuto ancora fede al suo fresco mito, nato da quando la guida il et. Giancarlo Primo: adesso sono dieci i successi ottenuti dalla rinnovata squadra azzurra e certamente il decimo è stato il più sofferto. Abbiamo battuto la Romania (74 a 62) dopo una partita emozionante, combattutissima, nella quale si sono visti molti errori e poco gioco, con ì nostri costretti a lungo ad inseguire nel punteggio. La Romania ha fatto davvero soffrire gli azzurri e da questo scaturiscono due considerazioni: la prima (negativa) tocca l'inesperienza della nostra squadra che ha commesso alcuni sbagli ed ha rischiato di perdere la testa e la partita per il successivo sbandamento generale; la seconda (positiva) sta nel morale, nella carica agonistica di questa nuova nazionale che anche quando gioca male riesce a risalire ed a vincere. Primo ha ragione quando afferma che partite come quella di ieri sera una volta le avremmo perse quasi sicuramente, pur potendo contare su dì una formazione più ricca di assi ed esperienza. Il margine di vantaggio a nostro favore (dodici punti) è identico a quello della gara inaugurale con la Spagna. Ma la differenza tra i due successi è enorme, il punteggio non dice quanta paura abbiano avuto stavolta gli azzurri (ed ì cinquemila, calorosissimi, spettatori del Palazzo dello Sport) di vedere subito ridimensionate le nostre ambizioni in questi europei. La partita è cominciata male per gli italiani, subito in svantaggio, costantemente in difficoltà nell'attuare gli schemi d'attacco contro l'aggressiva (e spesso fallosa) difesa « a uomo » dei romeni. Soprattutto gli esterni (Cosmelli, Jessi, Ossola) hanno fallito la prova, con la sola eccezione del generosissimo Recalcati che ha saputo cavarsela bene anche come « playmaker ». I « pivots », invece, sono stati i protagonisti del successo, dopo avere stentato ad entrare in azione per ovvia conseguenza della generale incertezza che ha contraddistinto la nostra squadra in tutto il primo tempo. Masini (20 punti ed una grinta senza pari, da vero capitano), Bisson (9 punti e un gran lavoro in difesa con tre spettacolari stoppate), Bariviera (11 punti, qualche sprazzo brillante ed alcune ingenuità) hanno avuto a gioco lungo la meglio sui romeni. I nostri avversari, nettamente inferiori per statura, hanno scontato alla distanza i falli commessi nel primo tempo, lasciando il campo e quindi via libera alle nostre « torri ». Non per nulla la vittoria azzurra^ si è concretizzata solo nel finale, passando dal 60 a 57 del 15° minuto al 72 a 64 del risultato finale. II primo tempo si era chiuso con l'Italia in svantaggio per 38 a 40. Un grave « handicap» per i nostri, che pure erano riusciti a rimediare allo stentato avvio raggiungendo e superando i romeni dopo 14 minuti (28 a 26 per noi), toccando poi persino un margine di sei punti (3832 al 18'). Ma un secondo sbandamento ci riportava indietro e nella ripresa dovevamo ricominciare l'inseguimento, affannoso, disagevole per la grinta dei romeni ed i continui falli (gli arbitri hanno fischiato molto, spesso sbagliando). Negli ultimi dieci minuti la grande paura è svanita, gli azzurri si sono installati al comando senza più cederlo sino alla fine. I romeni, nel primo tempo, precisissimi nel tiro da fuori (specie con ^istrionico Diaconescu, bravo ma provocante per gli atteggiamenti polemici) e nei personali, non riuscivano più a reggere il peso della nostra superiorità atletica e di statura (nel finale gli azzurri hanno giocato con quattro ' « lunghi » più Recalcati) finendo sconfitti dopo una generosissima lotta. Stasera altra battaglia per gli azzurri. Ci attende la Polonia, una rivale che sempre ci costringe a duelli serratissimi: anche i polacchi hanno ringiovanito i ranghi, il solo Lizsko (2 metri) è rimasto della vecchia guardia. Ma i giovani sono .temibili, come Jurkiewicz che ha segnato da solo 34 punti contro Israele. Antonio Tavarozzi