Ted Kennedy chiarirà al processo la tragica morte della ragazza di Carlo Moriondo

Ted Kennedy chiarirà al processo la tragica morte della ragazza La prima udienza, dopodomani, attesa con enorme interesse Ted Kennedy chiarirà al processo la tragica morte della ragazza Altri venti testimoni citati a comparire davanti al giudice - Fra essi, tutte le persone che partecipavano alla festa da cui il senatore si allontanò, nella notte del 15 luglio, portando in auto la bella segretaria - L'interrogativo più inquietante: perché egli tardò otto ore ad avvertire della sciagura la polizia? nostro servizio New York, lunedì mattina. Dopodomani si apre ad Edgartown il processo che tutta l'America (e gran parte del mondo) attende con interesse eccezionale: il senatore Edward Kennedy viene di nuovo interrogato sulla tragica morte di Mary Jo Kopechne. Assieme a lui altre venti persone dovranno presentarsi davanti al giudice James Boyle per riferire su particolari finora ignoti, od almeno conosciuti molto sommariamente. I fatti sono quelli del 19 luglio: quella notte Ted Kennedy lasciò anzitempo una festa tra amici, per accompagnare in auto Mary Jo Kopechne a prendere l'ultimo traghetto verso casa. Sbagliò strada e, invece M imboccare un ponte, piombò in acqua. Ted riuscì a venire a galla, cercò di salvare la ragazza, non ci riuscì. Allora andò a piedi alla villa, chiese l'aiuto di un paio di amici, con essi tornò sul luogo della sciagura, poi si buttò in acqua e raggiunse l'albergo a nuoto. Soltanto il mattino seguente. otto ore dopo, pensò di avvertire la polizia. Questo lo svolgimento dei fatti secondo la deposizione del senatore, che lasciano molte zone d'ombra: non si capiva, per esempio, come avesse potuto « sbagliare strada », sulla minuscola isola, prendendo il percorso esattamente opposto a quello che avrebbe dovuto seguire, né perché avesse atteso tanto tempo ad avvertire la polizia. primo processo non aveva dissolto alcun dubbio. Approfittando della legge locale, che permette all'accusato di sottrarsi agli interrogatori, dichiarandosi senz'altro colpevole, Ted si era riconosciuto reo di « abbandono del luogo dall'incidente »: era stato condannato a due mesi con la condizionale, ma aveva evitato di rispondere al giudice. Ora la manovra è andata a vuoto. Le dichiarazioni di varie persone ed un intrecciarsi di articoli di giornale che rifer.jano voci contrastanti hanno indotto la magistratura a ritornare sulla decisione ed a chiedere che le circostanze della morte di Mary Jo vengano chiarite in tribunale. Fra le persone chiamate a deporre sono Dominick Arena, il poliziotto che per primo indagò sulla sciagura; Donald Mills, il medico che esaminò il corpo della vittima e dichiarò inutile l'autopsia, in quanto « si trattava, senz'ombra di dubbio, di annegamento »; John Farrar, il sommozzatore che trovò il cadavere di Mary Jo sul se- dile posteriore dell'auto; Russei Peachey, portiere notturno dell'albergo, a cui Ted sarebbe arrivato grondante d'acqua, dopo la traversata a nuoto. Inoltre dovranno comparire in tribunale tutte le persone che quella notte avevano preso parte alla festa fra gli ex collaboratori di Bobby Kennedy, di cui Mary Jo era segretaria. In questi giorni l'ultimo dei Kennedy è sfuggito a qualsiasi intervista. Giovedì era nella tenuta di famiglia a Nantucket con due dei figli quando gli comunicarono che la moglie Joan, in attesa di un bimbo, era stata ricoverata d'urgenza nell'ospedale di Cape Cod. Ted corse a raggiungerla e seppe dal dottore che la moglie aveva dovuto interrompere la maternità (Joan ha messo al mondo tre figli, ma altre due volte ha dovuto abortire). Solo in questa occasione il senatore ha parlato con i giornalisti, ma si è limitato a dire: « Joan ne . ce la fa » e niente altro. Appena è stato possibile ha preso con sé la moglie e l'ha riportata a casa. Centinaia di giornalisti sono attesi mercoledì ad Edgartown per l'inizio del processo. Notiziario Ansa, United Press a cura di Carlo Moriondo

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