Nasser e Hussein sconsigliano gli atti di pirateria aerea

Nasser e Hussein sconsigliano gli atti di pirateria aerea Nasser e Hussein sconsigliano gli atti di pirateria aerea Oggi il «piccolo vertice» arabo - Si parlerà anche del dirottamento, che l'ufficioso «Al A lira in » giudica molto tiepidamente e sul quale, ammette, esistono «pareri discordi» - Israele smentisce due clamorosi casi di sabotaggio servizio particolare IL CAIRO, lunedì matt. Il dirottamento dell'aereo americano su Damasio, secondo voci che circolavano ieri al Cairo, non ha ottenuto l'approvazione del presidente Nasser né quella di re Hussein di Giordania. Nasser e Hussein si sono visti ieri in privato per un'ora e avrebbero convenuto che gesti coinè quello compiuto contro il « Boeing », proprietà non israeliana, non raggiungerebbero lo scopo e costerebbero, in propaganda contraria, più di quanto possano rendere. Un commento molto pacato ha pubblicato ieri il giornale « Al Ahram ». Il quotidiano, molto vicino a Nasser, scrive che i « pareri possono essere divisi sull'opportunità di azioni miranti proprietà non israeliane » e aggiunge che « nes¬ suna forza potrà impedire alle organizzazioni di resistenza palestinesi di impiegare ogni tipo di arma a loro disposizione ». Si tratta, a ben vedere, di una obiezione e di una difesa molto tiepida, insieme col riconoscimento che le organizzazioni di guerriglia hanno preso la mano ai governi legittimi. Il caso sarà esaminato stamane nel « piccolo vertice » arabo cui partecipano Nasser (Kau,, 1 lassati Al Bakr (Iraq), Hussein (Giordania), Atassi (Siria), i quattro Paesi più direttamente coinvolti nella guerra dei sei giorni. La riunione intende fare il punto sulla situazione nell'intento di coordinare e pianificare l'azione militare su due fronti: quello del Canale e quello orientale tenuto dalle forze giordane. E' opinione dei capi mili¬ tari egiziani che ogni operazione su vasta scala contro Israele richieda un maggior coordinamento. Nella « piccola sommità » si studierà verosimilmente anche il ruolo dei gruppi di guerriglia palestinesi. Il presidente dell'« Organizzazione per la liberazione della Palestina » Yassir Arafat conclude al Cairo una visita in varie capitali arabe. L'organizzazione raggruppa sette degli otto complessi di guerriglia, ossia tutti ad eccezione del « Fronte Popolare di Liberazione » che ha rivendicato la responsabilità del dirottamento dell'aereo della Twa a Damasco. Ieri sera, l'organizzazione di guerriglia araba nei Sinai ha dichiarato che una delle sue squadre ha fatto saltare in aria un molo lungo quattrocento metri presso El Tor nel Golfo di Suez; un portavoce del Comando del¬ la lotta armata per la Palestina ha affermato ad Amman <iic gli uomini dell'Ai Fatah hanno distrutto un grande parcheggio a Haifa. Da parte israeliana si' smentiscono l'uno e l'altro annuncio. Un portavoce militare di Gerusalemme ha « categoricamente negato » che sia avvenuta una scorreria come quella descritta dall'organizzazione di «commando» del Sinai, e quanto all'esplosione di Haifa, si dichiara, essa si riduce nelle sue conseguenze a un'auto bruciata, ad una donna leggermente ferita e ai vetri delle case vicine andati in frantumi. n. s.

Persone citate: Arafat, Bakr, Damasio, Fatah, Nasser