I taxisti decidono sciopero di 3 ore per dodici giorni

I taxisti decidono sciopero di 3 ore per dodici giorni I taxisti decidono sciopero di 3 ore per dodici giorni La fermata dovrebbe cominciare domani; protestano contro il Comune per la difficile viabilità - Altre vertenze - Continua l'occupazione della sede Inail I taxisti di Torino hanno deciso di scioperare in segno di protesta contro la sempre più difficile viabilità. Lo sciopero consiste nell'astensione dal lavoro per tre ore al giorno e per dodici giorni a partire da domani: nei primi sei dalle 17 alle 20, negli altri dalle 6 alle 9. I taxisti a Torino sono 1025 raggruppati in cinque associazioni; una sola, che comprende 20 iscritti, non ha partecipato alle riunioni di preparazione e di deliberazione dello sciopero, I taxisti affermano che il loro lavoro è diventato ormai impraticabile per l'intenso traffico degli automezzi privati e per la quasi assoluta mancanza di strade assegnate unicamente ai mezzi pubblici. « Quelle poche corsie che esistono sono sempre invase da tutti — dicono i taxisti. — I vigili addetti alla viabilità non riescono a far rispettare le disposizioni perché sono troppo pochi. Torino ha appena 0,86 vigili su mille abitanti, mentre Milano ne ha 1,56. Noi ci troviamo soffocati, non possiamo continuare in questo modo: il danno non è soltanto nostro, ma anche dei clienti: certe corse che dovrebbero costare non più di 600 lire, ne costano 1200 o 1500 per le soste dovute agli intasamenti ». Inali e Centro traumatologico — Continua l'occupazione della sede centrale dell'Inail (Istituto Infortuni sul Lavoro) in corso Galileo Ferraris 1. Dalle 19,30 di lunedì sono negli uffici 150 salariati del Centro traumatologico. Hanno sbarrato porte e finestre con catene e lucchetti. Ieri gli impiegati non sono potuti entrare nel palazzo e non si può prevedere quando la situazione ritornerà normale. « Non usciremo dagli uffici — dicono l dimostranti — sino a quando non saranno accolte le nostre richieste ». La principale riguarda la costituzione dell'ente ospedaliero, decisa dal Consiglio di amministrazione e non ratificata dai ministeri della Sanità e del Lavoro. Altre rivendicazioni: riduzione dell'orario da 46 a 40 ore settimanali; allargamento degli organici; assunzione del « ventini » (cioè dei giornalieri che l'ente assume per venti giorni, licenzia e poi riassume senza mutua e marchette assicurative). All'occupazione aderiscono la Cisl, la Uil e la Cgil. Si astiene il sindacato autonomo. « Pur rendendoci conto della esasperazione del salariati del Centro traumatologico — affermano i dirigenti — non aderiamo alla protesta perché presentando le rivendicazioni del personale all'amministrazione dell'Inali abbiamo chiesto una risposta entro il 31 ottobre. Ci sentiamo obbligati a rispettare questa scadenza. Inoltre non possiamo chiedere all'Inali ciò che deve dare il Governo ». L'agitazione ha conseguenze disastrose nell'ospedale. Tutto il personale è assente, compreso quello addetto al reparto grandi ustionati, unico servizio del genere in Piemonte, f medici si prodigano aiutati da un gruppetto di infermiere professionali vo¬ lontarie e da 11 soldati della Sanità. Ma le prestazioni sono limitate rispetto alle esigenze e nel reparti l'assistenza è ridotta al minimo. I servizi generali sono paralizzati. Vi sono serie difficoltà persino per il cambio delle lenzuola. La Giunta comunale ha telegrafato al ministro del Lavoro on. Donat-Cattin, perché convochi le parti. Ieri mattina l sindacalisti si sono recati in prefettura per sollecitare un intervento presso 11 Governo. Il capo gabinetto dott. Marini ha assicurato che il prefetto riferirà ai ministeri la situazione dell'Inali di Torino e chiederà una sollecita risposta alle istanze dei lavoratori. Ospedalieri — Situazione tranquilla in tutti gli altri ospedali. Ieri mattina gli amministratori del Piemonte hanno ratificato l'accordo stipulato sabato tra il direttivo regionale della Fiaro ed i sindacalisti della Cgil, Cisl e Uil. Lo sciopero ad oltranza che doveva iniziarsi oggi è revocato. Edili — Hanno fatto ieri il secondo sciopero nazionale di 24 ore per il rinnovo del contratto. I sindacati informano che la media delle astensioni nei cantieri di Torino e della provincia è stata dell'80 per cento. « Nelle maggiori imprese si sono registrate punte più alte: dal 95 al 100 per cento ». Venerdì nuovo sciopero di 24 ore a carattere provinciale. Alle 10,30 manifestazioni in piazza Solferino. Parleranno i sindacalisti Tessore (Cisl); Crestani (Cgil); Giverso (Uil).

Persone citate: Crestani, Donat-cattin, Giverso, Tessore

Luoghi citati: Milano, Piemonte, Torino