Disgelo tra le due Germanie?
Disgelo tra le due Germanie? Disgelo tra le due Germanie? Il ministero per gli Affari pantedeschi ribattezzato a Bonn ministero per le Relazioni interne tedesche - Grandi speranze a Pankow sul governo Brandt (Dal nostro corrispondente) Bonn, 24 ottobre. Il governo dì «'minicoalizione » Brandt-Scheel è in carica da soli due giorni — dopo vent'anni di ininterrotto cancellierato democristiano — e già qualcòsa accenna a muoversi nelle relazioni tra le due Germanie. Lo si nota tanto a Bonn quanto a Pankow: « Le antenne — ha osservato un commentatore della radio — si allungano ». A Bonn, il ministero degli Affari pantedeschi è stato ribattezzato ministero delle Relazioni interne tedesche. A Pankow, la formazione del governo Brandt, guidato da un socialdemocratico, è stata accolta con cautela, ma positivamente. Dietro il cambiamento di denominazione del ministero, passato dal teorico della socialdemocrazia Herbert Weh- ner al quasi sconosciuto Egon Franke, si nasconde — secondo gli osservatori politici — un programma ben preciso. Bonn, invece di parlare « a nome di tutti i tedeschi » e di alimentare le rivendicazioni sui territori del terzo Reich manifesta la volontà di avviare un colloquio con l'altra parte della Germania. Non vi sono ancora le premesse per un riconoscimento della Repubblica democratica tedesca, ma — come ha detto il segretario di Stato Wetzel — « viene espresso il desiderio di regolare le relazioni interne tedesche ». Willy Brandt ha voluto mettere in chiaro che tra la Germania federale e la Repubblica democratica tedesca vi sono dei problemi da regolare. Ciò tuttavia non significa a priori, che il nuovo governo abbia rinunciato all'idea della riunificazione del popolo tedesco. La nuova concezione, per quanto sfumata, è stata raccolta dalla Germania Orientale. In un editoriale del giornale del partito comunista, Neues Deutschland, si legge che la dichiarazione programmatica di governo che Brandt farà martedì prossimo dinanzi al Parlamento di Bonn è attesa « con una certa tensione ». « In molti ambienti della Germania federale — scrive il giornale, attribuendo ad altri le aspettative di Pankow — si ritiene che il riconoscimento ufficiale della Repubblica democratica tedesca non potrà più essere evitato ». Neues Deutschland ricorda che il Primo ministro di Pankow, Willi Stoph, ha offerto nel 1967 « trattative al governo federale per stabilire relazioni di parità tra i due Paesi, e che tali proposte sono tuttora sul tavolo del nuovo Cancelliere di Bonn». Il tono dell'articolo è piuttosto conciliante. Ciò costituisce una novità. Si legge — è vero — che la rinuncia alla pretesa di Bonn di rappresentare tutto il popolo tedesco è una condizione alla quale la Repubblica democratica tedesca non rinuncia. Ma si aggiunge che a Pankow non interessano le dichiarazioni di Bonn, bensì il suo modo di agire. Se esso sarà soddisfacente, la Germania comunista « contribuirà ad una politica di distensione ». T;to Sanaa * '
Persone citate: Brandt, Brandt-scheel, Egon Franke, Herbert Weh, Wetzel, Willi Stoph, Willy Brandt
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