La svolta in Somalia di Ferdinando Vegas

La svolta in Somalia ANALISI La svolta in Somalia (I militari al potere dichiarano di voler seguire la «via socialista») Anche la Somalia, che sinora ne era rimasta immune, è stata colpita dal male dell'Africa indipendente: crisi violente, colpi di Stato, assassinii politici, dittature militari. Divenuta indipendente il 1" luglio 1960, per nove anni là Somalia si era retta formalmente sul modello delle democrazie occidentali, col sistèma parlamentare ed il pluripartitismo, elezioni presidenziali e legislative. Poi, nel giro di pochi giorni, tutto è improvvisamente saltato: il 15 ottobre è stato ucciso il presidente della Eepubblica, Ali Shermarke; il 21 i militari si sono impadroniti del potere. Ancora oggi si hanno notizie assai scarse sui due avvenimenti e sul rapporto che innegabilmente li collega. L'assassinio di Shermarke e il colpo di Stato facevano parte di un unico piano, realizzato in due tappe? Oppure il colpo dei militari deve intendersi come reazione al delitto? Il fatto che a uccidere Shermarke sia stato un poliziotto farebbe propendere per la prima ipotesi, dato che la polizia ha partecipato al colpo di Stato. In linea generale appare comunque evidente che in Somalia alle forme della democrazia non corrispondeva la sostanza. Il Paese è troppo fresco di dominio coloniale (due colonie, anzi, la Somalia italiana e quella inglese), ha un'economia fondata all'80 per cento sulla pastorizia e una popolazione che conosce come soli veri legami quelli della tribù e del clan. La pluralità dei partiti dipendeva appunto da questa composizione etnica e sociale; alle ultime elezioni per la Camera, il 25 marzo 1969, si erana presentati ben sessantanove partiti. In realtà il potere era da sempre monopolio di un solo partito, la «Lega dei giovani somali », che alle anzidette elezioni, pure perdendo una ventina di seggi, aveva conquistato la maggioranza assoluta (73 deputati sul totale di 124), agglutinando poi a sé quasi tutti gli altri eletti nelle varie liste. Tanto Shermarke quanto il premier Egal erano membri della « Lega » e avevano svolto un ruolo di primissimo piano nella storia più recente della Somalia. Shermarke, il «padre della patria», era stato il primo presidente del Consiglio, dal '60 al '64, salendo poi, il 10 giugno '67, alla presidenza della Repubblica; il mese successivo Egal era divenuto presidente del Consiglio. Se Shermarke era stato in origine un nazionalista intransigente, più tardi si era convertito a posizioni moderate, non lontane da quelle di Egal, considerato un filo-occidentale. La svolta era avvenuta precisamente alla metà del '67 e da allora la Somalia aveva molto attenuato il suo atteggiamento «progressista» e favorevole all'Unione Sovietica, la quale ha armato ed equipaggiato l'esercito somalo. Erano stati moltiplicati gli accordi commerciali con i Paesi occidentali (Stati Uniti, Italia, Germania). E' probabile che il colpo dei militari sia stato sferrato come reazione a questa linea politica, filo-occidentale e « rinunciataria ». Infatti i nuovi governanti hanno ribattezzato il paese « Repubblica Democratica di Somalia » e si propongono di seguire la «via socialista ». Così, a cinque mesi dal Sudan ed a cinquanta giorni dalla Libia, un altro Paese africano è passato nel campo «rivoluzionario ». Ferdinando Vegas

Persone citate: Ali Shermarke