"La stagione dei sensi,,

"La stagione dei sensi,, LE ALTRE PRIME DEL CINEMA "La stagione dei sensi,, « Amarsi male »: la contestazione facile (Gioiello) — La bella fotografia a colori di Sandro D'Eva conferisce indiscutibile prestigio visivo al film italo-tedesco La stagione dei sensi, di Massimo Franciosa. La bravura dell'operatore tuttavia non basta, da sola, a rendere interessante una storia che, nella sua velleità di apparire insolita, sì riduce ad essere sconcertante. Sul cader dell'estate, una « barca », popolata di ragazze e giovanotti, finisce per mancanza di carburante su di un'isola della quale pare sia signore (con l'aiuto d'una confortevole villa) un giovane, a dir poco, enigmatico, tanto che mai si capisce se vada preso sul serio o no. Quattro delle nuove venute, tutte piuttosto standard, sia nel maquillage sia nella spregiudicatezza, sembrano particolarmente attratte da lui. Prevedibile il seguito, in cui gli ormai usuali giochetti erotici si alternano a bisticci e vane chiacchiere: più estrosa la conclusione, con il tenebroso giovin signore che solo soletto lascia lo scoglio, non prima, però, d'avere trasferito le ospiti sul tetto della villa, dove le lega ognuna a un camino. Forse c'è una trasposizione di significato, ossia un'intenzione metaforica, nella fuga solitaria dell'uomo e nell'inopinata prigionia delle ragazze, ma né il film, né il suo regista, né i dialoghi (assai dimessi, come la recitazione) la rendono evidente. I valori, magari simbolici, magari allegorici, sfuggono del tutto. (Metropol) — Sentimento e contestazione si sforzano di andare di pari passo in Amarsi male, di Fernando di Leo. Il sentimento è quello che avvicina un'esperta di « relazioni pubbliche » a uno studente inclinato verso l'estremismo, anche se poi la società del benessere (o dello spreco, com'egli dice) lo cattura mediante la figlia d'un grosso industriale. Il quale ha una « relazione privata » con l'esperta: relazione che serve a far credere costei infedele nei confronti dello studente, con la conseguenza che il giovane le volta le spalle, preferendole l'ereditiera. E' un film pieno d'intenzioni: vuole muovere una critica alla borghesia, alle sue ta- re, alle sue perversioni, ma tutto si risolve in un impasto fumettistico dove l'esperta, ch'è la figura principale, si comporta come una Margherita Gautier aggiornata, pronta a consolarsi con la droga delle offese e dell'abbandono. Ci vuol altro che la malinconica esperienza amorosa con lei d'un finto ribelle dai capelli lunghi, per dare il senso giusto ad un conflitto la cui pretesa è quella di rispecchiare e analizzare le inquietudini e i turbamenti di certa gioventù. vice

Persone citate: Gioiello, Margherita Gautier, Massimo Franciosa, Sandro D'eva, Sentimento