Gli attori americani si difendono "Siamo perseguitati in tutti i paesi"

Gli attori americani si difendono "Siamo perseguitati in tutti i paesi" Gli attori americani si difendono "Siamo perseguitati in tutti i paesi" Gli attori del «Living Theatre», dopo la burrascosa serata di lunedì all'Alfieri, si sono incontrati ieri pomeriggio con la stampa all'Unione Culturale, dove più tardi per i soli soci hanno repli¬ cato il loro Paradise now. Al tavolo delle conferenze, glaciali, Julian Beck e Judith Malina. Li presenta Edoardo Fadini, dell'Unione Culturale, dichiarando la propria solida¬ rietà con gli attori, i quali da tempo subirebbero le conseguenze di « un'ingiusta montatura giornalìstica». Poi Beck parla nella nostra lingua delle disavventure di Paradise now, per sette volte interrotto da autorità di vari paesi (in Francia ad Avignone, negli Stati Uniti a Boston, Los Angeles, in provincia, e ora a Torino, ma il caso è controverso). Sono stati interventi di tipo politico? « No, i pretesti erano ì più diversi. Non siamo mai stati colpiti per ragioni politiche». Adesso protesta Judith Malina, in inglese, aiutata nella traduzione dal marito: « Perché si dice sempre che ì nostri attori sono nudi?». Ne fa una questione di centimetri e ricorda che molti musicals sono più audaci dei loro allestimenti. Distingue tra pornografia e rivoluzione sessuale, tra forme di espressione ed eccessive licenze. Il discorso si amplia, vi prendono parte anche alcuni soci dell'Unione Culturale, entrati per sottoscrivere l'abbonamento. Molti sono più severi dello stesso Beck e sostengono che gli interventi censori contro la compagnia non sono dovuti a ragioni morali, ma ideologiche. Julian Beck racconta le ultime fasi della burrascosa prima all'Alfieri. Lo spettacolo proseguiva normalmente e la partecipazione del pubblico era stata discreta, quando « per un equivoco », la polizia è stata chiamata in sala per far rispettare l'orario di chiusura. C'è stato un irrigidimento, era logico, ma tutto si è risolto senza violenze e senza provvedimenti polizieschi. In fondo, nulla di eccezionale per un happening. L'ultima domanda riguarda l'avvenire del « Living Theatre », in un momento delicato della sua esistenza, provato dalla mancanza di coesione tra i singoli e indebolito dalla partenza di alcuni ottimi elementi. La crisi sfocerà in uno scioglimento del complesso? «No» risponde secco Beck. Tuttavia, al termine dei due mesi di tournée italiana, bisognerà prendere una decisione. Tornare in America dove il teatro si è ulteriormente evoluto o proseguire la vita nomade da un palcoscenico all'altro in Europa. p. per. Judith Melina e Julian Beck, i leaders della compagnia, parlano ai giornalisti (f. Moisio)

Luoghi citati: America, Avignone, Boston, Europa, Francia, Los Angeles, Stati Uniti, Torino